Prince of Persia: Rival Swords

di Paolo Mulas
Dopo il criticato Prince of Persia Revelations, il principe ritorna sulla PSP con Rival Swords, ma così come il suo predecessore anche in questo caso non ci troviamo dinanzi ad un titolo originale, ma bensì ad una conversione de "I due troni", terzo capitolo della trilogia.
Il principe, dopo le furiose scorribande che lo hanno visto destreggiarsi anche contro la Morte stessa, era finalmente pronto a godersi un po' di meritato riposo nella sua Babilonia; al suo ritorno però la città è sotto assedio, l'amata Kaileena, l'imperatrice del tempo subita rapita, e vecchie conoscenze tra cui il pugnale magico, sono tornate improvvisamente alla ribalta. La novità più importante del titolo, nonché il principale punto di rottura con i due precedenti episodi, è la presenza di un secondo personaggio giocabile, una sorta di principe oscuro generato dal continui viaggi nel tempo, e che vivendo all'interno del principe stesso, non tarderà certo a manifestarsi in tutta la sua furia "demoniaca".


Per i pochi che ancora non hanno avuto il piacere di provare un titolo della serie, Prince of Persia trae la sua fortuna, principalmente dall'ottima miscela di fasi di puro platform (costellate anche da alcuni piccoli enigmi), con altre più dinamiche, costituite da combattimenti.
Il principe ha una innata agilità, che in barba a tutte le leggi della fisica, gli consente di compiere balzi prodigiosi, di saltare da una colonna all'altra, ed anche di percorrere per qualche metro le pareti, sia in orizzontale che in verticale. Davvero apprezzabile poi la possibilità di interagire con l'ambiente circostante, che permetterà per esempio di sfruttare l'arma principale per "incidere" i lunghi tendaggi e scendere così agevolmente anche da altezze considerevoli, oppure di avvalersi di alcune particolari elementi presenti delle pareti per cambiare repentinamente la direzione dei salti. Il tutto funziona piuttosto bene, grazie al sistema di controllo, che almeno per quel che riguarda i movimenti del protagonista, è comodo e preciso, andando a ricalcare la stessa mappatura delle versioni casalinghe.
Passando ai combattimenti, è certamente apprezzabile la possibilità di due differenti approcci; uno più classico nel quale dovremo vedercela spesso contro una moltitudine di nemici, dove la difficoltà è data più dal loro numero che non dall'effettivo valore degli avversari (generando in alcuni casi una diffusa monotonia), e l'altro stealth, che ci permetterà di avvicinarci furtivamente e colpire il nemico in maniera veloce e soprattutto efficace. Se col principe dovremo farci largo tra i nemici con pugnali ed affini, con la sua versione "oscura" saremo dotati di lunghe catene, con le quali colpire a distanze e con cui potremo anche interagire in maniera alternativa con l'ambiente, usandole come liana per raggiungere piattaforme altrimenti inaccessibili, od anche per spostare blocchi o altri elementi d'intralcio. Sempre a proposito del principe "dark", il suo utilizzo nel gioco sarà limitato solo ad alcune fasi, ed inoltre la sua energia scenderà con il trascorrere del tempo, "costringendo" il giocatore a muoversi senza esitazioni, e soprattutto ad eliminare nemici a profusione in modo da poter procurarsi la sabbia sufficiente per poter tenere sotto controllo la propria resistenza.


Nonostante il suo utilizzo limitato, queste fasi dinamiche, ben si integrano con quelle classiche, e giovano alla varietà di un titolo comunque piuttosto lineare. Una altra variante sul tema, è rappresentata dalle corse sulla biga, che in una delle poche novità di questa versione, potranno anche essere fruite anche al di fuori dall'avventura principale, anche in multiplayer. A parte l'originalità, queste corse sono realizzate in maniera troppo semplicistica, avremo unicamente la possibilità di sterzare, oltre che di difenderci dai numerosi attacchi che ci verranno lanciati.
Sempre presente, anche se passata in qualche modo in secondo piano, la possibilità di manipolare il tempo, per poter per esempio rimediare ad un errore o anche per poter superare qualche astuto enigma.
Il titolo può vantare, una atmosfera fiabeggiante, in grado di affascinare i giocatori, però nel passaggio da console casalinghe alla PSP, qualcosa si è perso dal punto di vista tecnico; solo le animazioni, curate e realistiche, sembrano non avevano risentito della conversione. Le texture infatti sono di qualità altalenante, presentandosi spesso grezze e soprattutto il frame rate risente vistosamente del sovraffollamento sullo schermo. La mancanza di un secondo stick analogico poi, costringe il giocatore a delle peripezie manuali per poter avere sempre una corretta visualizzazione dell'ambiente.
Buono il sonoro, almeno per quel che riguarda le musiche ed il doppiaggio (tutto in italiano), ma soprattutto nei combattimenti si nota una diffusa monotonia di alcuni effetti audio.
Chi ha già giocato a "I due troni", non avrà grande interesse a rigiocare il titolo Ubisoft in questa versione che di nuovo ha davvero poco; per tutti gli altri si tratta invece di una avventura certamente di qualità, che però risente in parte di un processo di conversione non perfetto.