Prince of Persia: Rival Swords

di Francesco Romagnoli
Il Principe di Persia torna sui nostri schermi, torna a Babilonia, a casa sua, e torna con un nuovo nome: Rival Swords, che traducendo letteralmente dall'inglese significherebbe "spade rivali", ma che trasposto in termini videoludici diventa "I Due Troni".
Proprio così, la sostanza non cambia ed invece viene mutato il titolo.
Viene da chiedersi "per quale motivo?", dato che il gioco non è altro che una conversione proveniente dalle precedenti versioni per PS2, Xbox e persino Gamecube. Insomma, dare una spolverata alla copertina ci può stare, ma cambiare addirittura il titolo sa un po' di operazione commerciale furbetta.


Principe azzurro vs principe oscuro
Al di fuori delle politiche commerciali, il titolo poi non è così disdicevole, anzi.
Per chi non ha già giocato I Due Troni, o più in generale i precedenti episodi di Prince Of Persia, si tratta di un gioco d'azione con meccaniche che mescolano una struttura di gioco alla God Of War (per i combattimenti, e qualche enigma "a corto raggio") a quella di un Tomb Raider (per le acrobazie e la conformazione "ad appigli" dei livelli). Il mix è ben riuscito e riesce a rendere l'esperienza di gioco divertente, coreografica e varia allo stesso tempo.
Per proseguire nei livelli bisognerà far ricorso a tutte le abilità del principe che oltre a saltare da una sporgenza all'altra e uccidere i nemici (possibilmente tramite dinamiche stealth, sempre preferibili allo scontro diretto) potrà anche avvalersi della capacità di tornare indietro nel tempo per porre rimedio ad azioni errate, componente molto utile laddove i punti critici si susseguono uno all'altro senza un save point su cui fare affidamento.
La peculiarità di questo titolo, sia che si intendano le spade rivali o i due troni, è rappresentata dal principe oscuro. Una sorta di doppia personalità del principe che si fa viva ogni tanto, a causa dei viaggi nel tempo del protagonista, e che trasforma il personaggio in un qualcosa di oscuro ma allo stesso tempo implacabile. Egli non combatterà con pugnali e scimitarre ma avrà dalla sua una sorta di frusta di metallo con la quale sgominare i nemici ed interagire con lo scenario.
Come il lato oscuro di tutte le cose, anche qui la sua influenza è negativa ed il principe dovrà combattere per liberarsene.

Wii Controls
La trama possiede un buon mix narrativo, e l'atmosfera sospesa tra la fiaba e il film d'azione è molto coinvolgente, grazie anche ad un doppiaggio davvero ben fatto. La voce narratrice, enfatica e suadente, ci accompagna anche nei momenti più particolari chiedendoci ad esempio "E' da qui che vuoi riprendere la storia?" o "Si, questo è un buon posto da cui ripartire la narrazione" quando salviamo.
Anche la colonna sonora arabeggiante è in tema con quanto proposto su schermo ed è attinente all'azione. La caratterizzazione dei livelli ogni tanto risulta un po' scarna (un vaso qui, una tenda lì...) ma nel complesso risulta credibile e nella media (anche il tanto conclamato God Of War non fa poi tanto meglio in questo senso).
Tecnicamente invece ci si aspettava qualcosa di più per quanto proposto su schermo. Le potenzialità grafiche del Wii non sono sfruttate quasi per nulla ed il gioco si distingue a malapena dalla sua controparte per cubo, un fatto da tenere in considerazione sotto certi aspetti nelle conclusioni su questo titolo.
Dove invece questa versione per Wii fa la differenza è nel sistema di controllo, e non poteva essere altrimenti.
Il controller ed il nunchuk sono utilizzati in simbiosi per muovere il principe, governare il sistema di telecamere e far eseguire al protagonista tutte le mosse di cui dispone.
Mentre con lo stick analogico del nunchuk muoviamo il principe nelle varie direzioni, per spostare la visuale potremo utilizzare due metodi, entrambi presentano pro e contro.


Il primo prevede l'utilizzo del sensore di movimento del nunchuk: inclinandolo a destra o a sinistra si muove la telecamera nella rispettiva posizione. Come pregio si ha l'intuitività dello strumento e il fatto che si trovi a portata di mano, mentre come contro ha il fatto che bisogna prendervi la mano, il fatto che non risponde in maniera istantanea e precisa (ha delle "zone morte") e il fatto che non dà la possibilità di muovere la visuale in alto od in basso. Per questo bisognerà comunque ricorrere al secondo metodo, ovvero quello della croce direzionale posta nel controller, che permette di muovere la visuale dove preferiamo ma che non è a portata di mano (se utilizziamo il pollice per questa non possiamo utilizzarlo per il tasto azione) e torna quindi utile più che altro nei momenti di calma, quando non vi sono nemici su schermo o azioni veloci da compiere.
I sensori di movimento vengono impiegati anche per i combattimenti e ovviamente donano una certa soddisfazione, di certo maggiore rispetto a quella generata dallo spingere un banale tasto, soprattutto quando negli attacchi stealth bisogna muoversi con il giusto tempismo. Nelle fasi "normali" di combattimento invece ci si trova più spesso ad "agitarsi" rispetto al concatenare precise combo di attacchi, soprattutto per via del fatto che l'azione riproposta su schermo non presenta particolari affinità con i movimenti che bisogna eseguire.

Combattere con il lato oscuro del prezzo
Dunque gioie e dolori per il sistema di controllo Wii. Di sicuro questo titolo multi-piattaforma è una delle conversioni che meglio sfruttano le possibilità offerte dalle innovazioni del Wii in quanto a controlli, seppur non sempre precisi, ma non si può dire altrettanto del comparto grafico.
Richiamiamo quindi le considerazioni a cui avevamo accennato sopra per effettuare le nostre conclusioni: vale la pena comprare questo Due Troni, in arte Rival Swords?
Se avete già giocato le precedenti versioni di questo titolo secondo noi non vale davvero la pena rifarsi l'intera storia, dato che i cambiamenti sono praticamente nulli fatta eccezione per l'inedito sistema di controllo.
Se invece non siete mai tornati a Babilonia e non avete mai combattuto con il lato oscuro del principe...beh, se vi piace il genere "alla God Of War" consigliamo sicuramente questo titolo, ma va fatta un'altra considerazione: questa versione per Wii è probabilmente la migliore presente sul mercato, ma le copie per le altre console, e nello specifico per Gamecube, si trovano ora a prezzi nettamente ridotti, spesso persino più della metà. Ecco, di fronte ad una tale differenza non siamo poi così sicuri su quale copia convenga inserire nel Wii, ma se possedete questa console probabilmente vuol dire che adorate il nuovo controller, ergo dovreste essere funestati da una quantità minore di dubbi in proposito.