Pro Evolution Soccer 2
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Con PES2 si parte come un motore a freddo: qualche balbettio iniziale, le prime partite dove ci si trova un po' spaesati, ma il resto viene in discesa. La prima cosa che salta subito all'occhio è che la fisica del pallone è cambiata drasticamente, in meglio. Ora il pallone non è più quasi telecomandato come nella prima versione, bensì dopo un contrasto la palla potrà tranquillamente schizzare via: manca insomma quel senso di prevedibilità che caratterizzava le altre versioni: ora la sfera, proprio come nella realtà è completamente indipendente rispetto ai movimenti dei giocatori, rimbalza, rimpalla, scivola, viene smorzata. Le azioni che si possono compiere sono ancora più realistiche, e riproducono le classiche dinamiche di gioco delle partite vere ergendosi a simulacro del calcio, con possibilità di compiere azioni manovrate: contropiede, catenaccio, melina, tattica della forchetta (a quattro punte); sono questi alcuni dei termini che potremo imparare in questo gioco dove è il calcio che la fa da padrone, non solo il suo contorno (vedi la serie FIFA). Per quel che concerne la grafica, i cambiamenti non sono drastici, ma di vitale importanza. La cosa che salta agli occhi fin dai primi istanti è la maggiore fluidità rispetto al predecessore, e il maggiore senso di velocità in campo. I movimenti, le animazioni, anche in fasi concitate di mischia girano veloci e fluide, senza rallentamento alcuno. I modelli tridimensionali dei giocatori sono costituiti da una buona quantità di poligoni in più rispetto al vecchio PES e ciò garantisce una maggiore cura per i particolari tanto da arricchire i giocatori virtuali di caratteristiche somatiche proprie delle versioni reali. Il fisico dei giocatori è stato riprodotto in maniera più convincente che non in PES, dove sembravano tutti troppo standardizzati. Ma sono le animazioni che fanno rimanere a bocca spalancata, con le innumerevoli possibilità di movimento che in questo gioco sono state incrementate.
...una giocabilità senza limiti
E' qua che PES2 da il meglio di se, e surclassa la concorrenza bissandola e annichilendola, lasciandola senza parole. Le squadre, non sono più un gruppo di giocatori buttati là in determinate posizioni a giocare, a coprire la loro porzione di campo, a correre di qua e di là e giocare senza mentalità, senza un'identità. In PES2 è diverso, ogni squadra ha una sua forma, una sua personalità, può essere plasmata a proprio piacimento e può essere creato un impianto di gioco, un modulo collaudato dove ogni giocatore ha uno scopo ben preciso, e funge da supporto. I giocatori non si muovono più a caso, pensano, ragionano, spingono, coprono e stupiscono, cadono, e sembrano umani: ci danno grinta, ce la mettono tutta e falliscono lo stop, e scivolano, e ciccano il pallone. In parole povere sbagliano, ma sono umani. Non sono più un insieme di poligoni, nudo e crudo, stupido, no: sono dotati di routine di intelligenza che nessun altro gioco di calcio è in grado di vantare, e più di ogni altra cosa, sono riproduzioni fedeli delle controparti reali.
Anche dal punto di vista della giocabilità le novità non sono di poco conto, e le motivazioni sono molteplici: oltre alla fisica del pallone, rivista, migliorata e resa in maniera più realistica, oltre alla maggiore differenziazione tra i vari campioni, quel che colpisce è la maggiore libertà in campo. Nelle prime partite si ha quasi la sensazione che la serie abbia avuto un involuzione, e che ora eseguire azioni solitarie sia facile e al tempo stesso molto produttivo, contro difese mal disposte e poco accorte. Ma non è così. Un fattore importantissimo è stato aggiunto, ovvero la possibilità di automaticizzare la posizione dei giocatori in campo: nelle prime partite infatti ci si trova spaesati, i giocatori capita frequentemente di trovarli fuori posto perché siamo noi a comandarli manualmente, ma impostando al massimo questo parametro le cose si fanno uguali al vecchio PES, e i problemi vengono meno. Ovviamente, una volta presa la mano, si potrà giocare più manualmente, ma è solo questione di gusti, o di pratica. Anche tutte le azioni scontate dove il giocatore automaticamente correva a prendere la palla ora sono solo un vecchio ricordo, e in campo si ha la sensazione di libertà completa. I dribbling, in questa versione sono resi alla perfezione e le scivolate, ahimè l'arma sacra col quale fermare praticamente con le buone o le cattive ogni attaccante, sono ora rese più realisticamente e vengono puntualmente sanzionate.
Pro Evolution Soccer 2
Pro Evolution Soccer 2
Signore e signori, si comincia!
I giorni come questo sono troppo rari per immiserirli con altisonanti parole, vocaboli echeggianti o discorsi prestigiosi: non servono molte parole per descrivere PES2, il più grande gioco di calcio di tutti i tempi. Due milioni di anni di evoluzione umana e questa è la migliore trasposizione calcistica su console, vi dice niente?
Rinnovata la veste grafica, rivista la fisica del pallone e aumentata la profondità del gameplay, PES2 si dimostra più di un gradino avanti al predecessore e non mostra difetti, se non una rosa delle squadre aggiornate allo scorso campionato. Ma questo non è altro che il piede sinistro di PES2, quello per intenderci con cui sale giusto sull'autobus, e il resto è arte, è magnificenza allo stato puro.
E' giusto quindi che la sfida annuale tra le simulazioni calcistiche la vinca PES2, a pieno merito, perché nella vita la cosa più triste è il talento sprecato. Difatti il titolo Konami propone un calcio lontano anni luce da quello che i concorrenti hanno da offrire, che spazza via la concorrenza composta per l'occasione da Fifa 2003 e This is Football 2003, bissandola e al tempo stesso annichilendola. Invito allora il nostro pubblico a dare un invito caloroso alla simulazione per antonomasia: Pro Evolution Soccer 2. E intendiamoci, noi non siamo fans della serie Konami, siamo solo tifosi della simulazione calcistica migliore, ed è diverso. Perché come direbbe Al Pacino, ogni maledetta domenica si vince o si perde, bisogna vedere se si vince o si perde da uomini.
Only for Playstation 2.
I giorni come questo sono troppo rari per immiserirli con altisonanti parole, vocaboli echeggianti o discorsi prestigiosi: non servono molte parole per descrivere PES2, il più grande gioco di calcio di tutti i tempi. Due milioni di anni di evoluzione umana e questa è la migliore trasposizione calcistica su console, vi dice niente?
Rinnovata la veste grafica, rivista la fisica del pallone e aumentata la profondità del gameplay, PES2 si dimostra più di un gradino avanti al predecessore e non mostra difetti, se non una rosa delle squadre aggiornate allo scorso campionato. Ma questo non è altro che il piede sinistro di PES2, quello per intenderci con cui sale giusto sull'autobus, e il resto è arte, è magnificenza allo stato puro.
E' giusto quindi che la sfida annuale tra le simulazioni calcistiche la vinca PES2, a pieno merito, perché nella vita la cosa più triste è il talento sprecato. Difatti il titolo Konami propone un calcio lontano anni luce da quello che i concorrenti hanno da offrire, che spazza via la concorrenza composta per l'occasione da Fifa 2003 e This is Football 2003, bissandola e al tempo stesso annichilendola. Invito allora il nostro pubblico a dare un invito caloroso alla simulazione per antonomasia: Pro Evolution Soccer 2. E intendiamoci, noi non siamo fans della serie Konami, siamo solo tifosi della simulazione calcistica migliore, ed è diverso. Perché come direbbe Al Pacino, ogni maledetta domenica si vince o si perde, bisogna vedere se si vince o si perde da uomini.
Only for Playstation 2.