Pro Evolution Soccer 2010
Il calcio vecchio stile
Prendi una serie di successo planetario e sposala ad una console che ha fatto girare la testa ai gamer di ogni angolo del globo. Il matrimonio tra Pro Evolution Soccer e PlayStation 2 é diventato quasi un fenomeno di massa, re incontrastato di innumerevoli nottate passare a giocare con gli amici dando vita a sfide tra l'epico e il gioviale. Con lo scorrere degli anni si é però palesato un certo affanno nel contrastare il ritorno all'eccellenza dei diretti concorrenti (leggi:”FIFA”) senza scordare che, la battaglia per la supremazia, si é palesemente spostata sulle console ad alta definizione. La base installata ha però lasciato un folto numero di persone ancorate alla vecchia macchina casalinga della Sony che vede, ancora una volta, uscire il suo annuale episodio del calcio Konami.
Come accade già da qualche tempo, il progetto basato sulla versione PS2 é stato anche adattato a PSP viste le architetture simili delle due console. Ecco dunque Pro Evolution Soccer 2010 in quelle che si presentano come due edizioni quasi gemelle. Ehi, ho detto “quasi”!
Partiamo da un presupposto: ormai le forza degli sviluppatori si sono indirizzate altrove (WII, PS3 e Xbox 360) e già dallo scorso anno é stato palese come, sulle due console in questione, il prodotto generato si potesse facilmente descrivere come la “solita dose annuale di PES”. Rinnovata la veste grafica dei menù, tutto il resto rimane anche troppo saldamente ancorato al passato, se non per alcune migliorie nelle texture facciali dei giocatori (effettivamente molto piacevoli) e il naturale aggiornamento delle rose, purtroppo non proprio preciso, ma quantomeno accettabile.
E se su PS2 l'impatto visivo é più che comprensibilmente figlio di una tecnologia ormai decennale, il piccolo schermo di PSP si rivela molto più performante, grazie ad una risoluzione che si mostra del tutto soddisfacente. Certo, il downgrade della versione portatile si fa comunque sentire e si traduce nella presenza di un solo stadio e caricamenti decisamente più lunghi, ma questo é il prezzo da pagare per la “portabilità”. Stesso discorso da fare per il sonoro, dove si é mantenuta la “list” dei brani scelti su nuova generazione (logicamente ascoltabili solo nelle schermate di gestione) per poi trovare in campo pochi effetti e la telecronaca del duo Pardo-Altafini. Se su Play 2 il tutto é comunque a livelli accettabili, su PSP si deve segnalare un nuovo taglio: sentiremo la cronaca unicamente nei momenti dei gol e alla fine delle partite. Un po' pochino...
Un salvataggio per due
Fatte le dovute presentazioni visive, segnaliamo la presenza di tutte le modalità viste altrove tra campionati, amichevoli e la Champions League, esclusiva di PES che mostra loghi e temi ufficiali, pane per i denti dei calciofili più incalliti. Fa nuovamente capolino la possibilità di creare un proprio giocatore da zero e cercare la scalata al successo in “Diventa un Mito”, dove dovremo dare il meglio di noi stessi (sia scegliendo la classica telecamera di gioco che puntando la visuale sulla schiena del protagonista) utilizzando unicamente il nostro alter-ego per trovare ingaggi in squadre sempre più forti e magari conquistare la chiamata in nazionale. Rispetto alle console in alta definizione, in questa doppia versione troveremo dei meccanismi leggermente semplificati per l'accesso in prima squadra (assente il purgatorio delle amichevoli casalinghe) e alcune opzioni utili come impostare il livello di crescita e un calciatore famoso da trasformare a nostro mentore per seguirlo e imparare direttamente da lui. Molto utile poi la possibilità di tenere sempre visibile in campo la linea del fuori gioco, in modo da evitare di mandare all'aria tutto il lavoro in fase di costruzione fatto dal centrocampo. I caricamenti più lunghi della versione PSP si fanno qui sentire in maniera esponenziale, rendo talvolta insostenibile in rapporto il tempo passato a vedere le schermate d'attesa rispetto alle partite vere e proprie. Peccato davvero.
Ancora una volta é presente la possibilità di collegare tramite cavetto USB le due console per passare i salvataggi da l'una all'altra, in modo da continuare indifferentemente le proprie partite ovunque vi troviate. Un esempio? State per partire per le vacanze e vi dispiace lasciare a metà la carriera del vostro Mito? Nessun problema, basterà caricarla su PSP e portarvela sempre in tasca! Certo, per realizzare questa interessante interazione dovrete possedere entrambe le macchine da gioco e una copia originale di tutte e due le versioni, fattore non certo da tutti.
Andandoci invece a soffermare sul gameplay é impossibile non notare che é proprio questo il fattore maggiormente legato al passato. Non che sia per forza un difetto, visti i risultati altalenanti delle versione next-gen, ma si sente in modo davvero esagerato il “sapore” degli episodi precedenti. Insomma, il lavoro é palesemente arenato a qualche edizione fa, cosa che potrebbe scontentare chi fosse alla ricerca di novità, nonostante vi sia decisamente una base di gioco ben rodata e capace di divertire almeno due generazioni diverse di calciatori virtuali. Una minestra riscaldata dove continuano ad essere più che devastanti i calciatori “fenomeno” in stile Cristiano Ronaldo che non avranno troppi problemi a vincere la partite anche da soli. I controlli rimangono comunque interessanti sebbene non perfetti, talvolta persino più apprezzabili di quelli delle sorelle maggiori, vedi la miglior gestione delle rimesse dal fondo da parte dei portieri.
Questione di analogici
Purtroppo su PSP si dovrà ancora una volta fare i conti con i comandi un po' ostici e la mancanza di un secondo analogico (dite addio ai passaggi manuali) e ai due dorsali inferiori, mentre su PlayStation 2 tutto scorre con discreta fluidità, vista anche la qualità decisamente maggiore di croce direzionale e analogici rispetto alla sorella minore. Punto di forza é sicuramente il multiplayer, in locale per un massimo di quattro utenti nella versione casalinga e legato alla connessione ad-hoc per PSP (sempre sino a quattro giocatori), dove é dunque sparito nel nulla l'online wi-fi della scorsa edizione. Invece di mettersi eliminare gli enormi problemi di lag, si é deciso di seguire la nuova connessione passante tramite PlayStation 3 che ancora purtroppo deve prendere campo in Europa.
Tirando le somme, entrambe le versioni si presentano sul mercato senza aggiungere praticamente nulla di concerto all'esperienza avuta in passato, se non qualche piccola limatura che non riesce però a soddisfarci pienamente. Se PlayStation 2 é ormai inesorabilmente sul viale del tramonto, PSP soffre di problemi congeniti legati alla sua essenza di console da passeggio. Edizioni quasi per “collezionisti” intenzionati a non perdere nemmeno un capitolo della saga, magari per le nuove rose (da integrare con l'uso dell'editor), tenendo comunque presente che, qualora aveste nel vostro scaffale dei giochi la precedente versione, non trovereste chissà quale differenza rispetto ad oggi. Anche le licenze rimangono sempre poche, triste eredità del passato, parimenti con l'altalenante intelligenza artificiale dei portieri. Se comunque non avete ancora un gioco di calcio per una di queste due console, il voto finale per voi potrebbe anche salire di un punto.
Prendi una serie di successo planetario e sposala ad una console che ha fatto girare la testa ai gamer di ogni angolo del globo. Il matrimonio tra Pro Evolution Soccer e PlayStation 2 é diventato quasi un fenomeno di massa, re incontrastato di innumerevoli nottate passare a giocare con gli amici dando vita a sfide tra l'epico e il gioviale. Con lo scorrere degli anni si é però palesato un certo affanno nel contrastare il ritorno all'eccellenza dei diretti concorrenti (leggi:”FIFA”) senza scordare che, la battaglia per la supremazia, si é palesemente spostata sulle console ad alta definizione. La base installata ha però lasciato un folto numero di persone ancorate alla vecchia macchina casalinga della Sony che vede, ancora una volta, uscire il suo annuale episodio del calcio Konami.
Come accade già da qualche tempo, il progetto basato sulla versione PS2 é stato anche adattato a PSP viste le architetture simili delle due console. Ecco dunque Pro Evolution Soccer 2010 in quelle che si presentano come due edizioni quasi gemelle. Ehi, ho detto “quasi”!
Partiamo da un presupposto: ormai le forza degli sviluppatori si sono indirizzate altrove (WII, PS3 e Xbox 360) e già dallo scorso anno é stato palese come, sulle due console in questione, il prodotto generato si potesse facilmente descrivere come la “solita dose annuale di PES”. Rinnovata la veste grafica dei menù, tutto il resto rimane anche troppo saldamente ancorato al passato, se non per alcune migliorie nelle texture facciali dei giocatori (effettivamente molto piacevoli) e il naturale aggiornamento delle rose, purtroppo non proprio preciso, ma quantomeno accettabile.
E se su PS2 l'impatto visivo é più che comprensibilmente figlio di una tecnologia ormai decennale, il piccolo schermo di PSP si rivela molto più performante, grazie ad una risoluzione che si mostra del tutto soddisfacente. Certo, il downgrade della versione portatile si fa comunque sentire e si traduce nella presenza di un solo stadio e caricamenti decisamente più lunghi, ma questo é il prezzo da pagare per la “portabilità”. Stesso discorso da fare per il sonoro, dove si é mantenuta la “list” dei brani scelti su nuova generazione (logicamente ascoltabili solo nelle schermate di gestione) per poi trovare in campo pochi effetti e la telecronaca del duo Pardo-Altafini. Se su Play 2 il tutto é comunque a livelli accettabili, su PSP si deve segnalare un nuovo taglio: sentiremo la cronaca unicamente nei momenti dei gol e alla fine delle partite. Un po' pochino...
Un salvataggio per due
Fatte le dovute presentazioni visive, segnaliamo la presenza di tutte le modalità viste altrove tra campionati, amichevoli e la Champions League, esclusiva di PES che mostra loghi e temi ufficiali, pane per i denti dei calciofili più incalliti. Fa nuovamente capolino la possibilità di creare un proprio giocatore da zero e cercare la scalata al successo in “Diventa un Mito”, dove dovremo dare il meglio di noi stessi (sia scegliendo la classica telecamera di gioco che puntando la visuale sulla schiena del protagonista) utilizzando unicamente il nostro alter-ego per trovare ingaggi in squadre sempre più forti e magari conquistare la chiamata in nazionale. Rispetto alle console in alta definizione, in questa doppia versione troveremo dei meccanismi leggermente semplificati per l'accesso in prima squadra (assente il purgatorio delle amichevoli casalinghe) e alcune opzioni utili come impostare il livello di crescita e un calciatore famoso da trasformare a nostro mentore per seguirlo e imparare direttamente da lui. Molto utile poi la possibilità di tenere sempre visibile in campo la linea del fuori gioco, in modo da evitare di mandare all'aria tutto il lavoro in fase di costruzione fatto dal centrocampo. I caricamenti più lunghi della versione PSP si fanno qui sentire in maniera esponenziale, rendo talvolta insostenibile in rapporto il tempo passato a vedere le schermate d'attesa rispetto alle partite vere e proprie. Peccato davvero.
Ancora una volta é presente la possibilità di collegare tramite cavetto USB le due console per passare i salvataggi da l'una all'altra, in modo da continuare indifferentemente le proprie partite ovunque vi troviate. Un esempio? State per partire per le vacanze e vi dispiace lasciare a metà la carriera del vostro Mito? Nessun problema, basterà caricarla su PSP e portarvela sempre in tasca! Certo, per realizzare questa interessante interazione dovrete possedere entrambe le macchine da gioco e una copia originale di tutte e due le versioni, fattore non certo da tutti.
Andandoci invece a soffermare sul gameplay é impossibile non notare che é proprio questo il fattore maggiormente legato al passato. Non che sia per forza un difetto, visti i risultati altalenanti delle versione next-gen, ma si sente in modo davvero esagerato il “sapore” degli episodi precedenti. Insomma, il lavoro é palesemente arenato a qualche edizione fa, cosa che potrebbe scontentare chi fosse alla ricerca di novità, nonostante vi sia decisamente una base di gioco ben rodata e capace di divertire almeno due generazioni diverse di calciatori virtuali. Una minestra riscaldata dove continuano ad essere più che devastanti i calciatori “fenomeno” in stile Cristiano Ronaldo che non avranno troppi problemi a vincere la partite anche da soli. I controlli rimangono comunque interessanti sebbene non perfetti, talvolta persino più apprezzabili di quelli delle sorelle maggiori, vedi la miglior gestione delle rimesse dal fondo da parte dei portieri.
Questione di analogici
Purtroppo su PSP si dovrà ancora una volta fare i conti con i comandi un po' ostici e la mancanza di un secondo analogico (dite addio ai passaggi manuali) e ai due dorsali inferiori, mentre su PlayStation 2 tutto scorre con discreta fluidità, vista anche la qualità decisamente maggiore di croce direzionale e analogici rispetto alla sorella minore. Punto di forza é sicuramente il multiplayer, in locale per un massimo di quattro utenti nella versione casalinga e legato alla connessione ad-hoc per PSP (sempre sino a quattro giocatori), dove é dunque sparito nel nulla l'online wi-fi della scorsa edizione. Invece di mettersi eliminare gli enormi problemi di lag, si é deciso di seguire la nuova connessione passante tramite PlayStation 3 che ancora purtroppo deve prendere campo in Europa.
Tirando le somme, entrambe le versioni si presentano sul mercato senza aggiungere praticamente nulla di concerto all'esperienza avuta in passato, se non qualche piccola limatura che non riesce però a soddisfarci pienamente. Se PlayStation 2 é ormai inesorabilmente sul viale del tramonto, PSP soffre di problemi congeniti legati alla sua essenza di console da passeggio. Edizioni quasi per “collezionisti” intenzionati a non perdere nemmeno un capitolo della saga, magari per le nuove rose (da integrare con l'uso dell'editor), tenendo comunque presente che, qualora aveste nel vostro scaffale dei giochi la precedente versione, non trovereste chissà quale differenza rispetto ad oggi. Anche le licenze rimangono sempre poche, triste eredità del passato, parimenti con l'altalenante intelligenza artificiale dei portieri. Se comunque non avete ancora un gioco di calcio per una di queste due console, il voto finale per voi potrebbe anche salire di un punto.
Pro Evolution Soccer 2010
6.5
Voto
Redazione
Pro Evolution Soccer 2010
PES torna su PSP appoggiandosi in toto al progetto che da anni risiete du PlayStation 2, facendo i naturali passi per rendere adeguatamente fruibile la conversione. Si, lo schermo della portatile di casa Sony é palesemente un luogo privilegiato per dare rilievo ai poligoni sviluppati da KCET, ma qualcosa stona. Non possiamo nemmeno parlare di "già visto", perché semplicemente le differenze dal precedente capitolo sono semplicemente velleitaree. Arriva la Champions ma scompare l'online, in favore del tanto discusso ad hoc. Per il resto rimangono le gioie e i dolori della saga. Un data disk che può far felici i fanatici di del calcio Konami o chi ancora non si é procurato i precedenti episodi.