Pro Evolution Soccer 3DS
di
Una serata tra amici, una chitarra e un 3DS
Scelta che però fa storcere un po' il naso é quella di inserire unicamente il multiplayer in wireless: se vorrete giocare in compagnia dovrete avere nella stessa stanza un amico con console e copia originale del gioco. Manca l'online, cosa assai strana vista la vocazione per internet che la console, sin dalle sue prime impostazioni, non fa mistero di avere. Nella lista delle assenze non troppo giustificate troviamo anche la modalità “Diventa un Mito”, del tutto assente, e un aggiornamento delle rose al mercato di Gennaio. Non solo, non vi é alcuna possibilità di ricevere patch attraverso la rete, questo significa che se non vorrete giocare con Matri al Cagliari e Nagatomo al Cesena, dovrete passare qualche oretta a districarvi con l'editor “manuale.
Come dicevamo, tecnicamente Pro Evolution Soccer 3DS é figlio della precedente versione sviluppata attorno all'hardware PlayStation 2, ma riesce comunque a bearsi delle risorse del gioiellino Nintendo. Tolto il fatto che per godere pienamente delle tre dimensioni dovrete utilizzare gioco e console in una posizione ottimale e cercare di non spostare troppo lo sguardo, pena immagini sdoppiate, il motore grafico mostra immagini molto pulite e gradevoli, con carenze riscontrabili solo nelle ombre. La fluidità é granitica, tanto che non abbiamo riscontrato il minimo rallentamento, anche nelle situazioni più ingarbugliate. Le animazioni e tutto il comparto rimane quello visto sulla casalinga Sony della scorsa generazione, ma con lo schermo più piccolo non c'é proprio da lamentarsi. Il sonoro porta con se la telecronaca della premiata ditta Pardo-Altafini, più i classici cori e i temi musicali già sentiti.
Per quanto riguarda la giocabilità, l'analogico risponde ottimamente e il sistema di finte (di cui molte fattibili solo da calciatori adeguatamente capaci) ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Da notare come le tre dimensioni diano il meglio con la telecamera fissa dietro il giocatore in uso, scelta che rende tutto molto più spettacolare. Magari, chi é abituato a giocare con lo storico “grandangolo” dovrà fare qualche match di rodaggio per evitare figure mediocri. Quello che invece non ci ha convinto é l'intelligenza artificiale dei portieri, davvero troppo propensi a farsi infilare da tiri non certo irresistibili.
L'arrivo di Pro Evolution Soccer in questo nuovo corso del gaming portatile é, a conti fatti, decisamente positivo. Giocabile, divertente e piacevole da guardare, con difetti chiaramente legati alla scelta di uscire sul mercato in contemporanea con la console e relative tempistiche ristrette. Gli amanti del calcio tengano il titolo in questione in debita considerazione, non solo perché l'unico del suo genere attualmente disponibile, ma per qualità intrinseche. Aspettiamo di vedere cosa sarà in grado di sfornare Konami quando sarà il momento di lanciare il prossimo capitolo del suo modo di vedere il calcio.
Scelta che però fa storcere un po' il naso é quella di inserire unicamente il multiplayer in wireless: se vorrete giocare in compagnia dovrete avere nella stessa stanza un amico con console e copia originale del gioco. Manca l'online, cosa assai strana vista la vocazione per internet che la console, sin dalle sue prime impostazioni, non fa mistero di avere. Nella lista delle assenze non troppo giustificate troviamo anche la modalità “Diventa un Mito”, del tutto assente, e un aggiornamento delle rose al mercato di Gennaio. Non solo, non vi é alcuna possibilità di ricevere patch attraverso la rete, questo significa che se non vorrete giocare con Matri al Cagliari e Nagatomo al Cesena, dovrete passare qualche oretta a districarvi con l'editor “manuale.
Come dicevamo, tecnicamente Pro Evolution Soccer 3DS é figlio della precedente versione sviluppata attorno all'hardware PlayStation 2, ma riesce comunque a bearsi delle risorse del gioiellino Nintendo. Tolto il fatto che per godere pienamente delle tre dimensioni dovrete utilizzare gioco e console in una posizione ottimale e cercare di non spostare troppo lo sguardo, pena immagini sdoppiate, il motore grafico mostra immagini molto pulite e gradevoli, con carenze riscontrabili solo nelle ombre. La fluidità é granitica, tanto che non abbiamo riscontrato il minimo rallentamento, anche nelle situazioni più ingarbugliate. Le animazioni e tutto il comparto rimane quello visto sulla casalinga Sony della scorsa generazione, ma con lo schermo più piccolo non c'é proprio da lamentarsi. Il sonoro porta con se la telecronaca della premiata ditta Pardo-Altafini, più i classici cori e i temi musicali già sentiti.
Per quanto riguarda la giocabilità, l'analogico risponde ottimamente e il sistema di finte (di cui molte fattibili solo da calciatori adeguatamente capaci) ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Da notare come le tre dimensioni diano il meglio con la telecamera fissa dietro il giocatore in uso, scelta che rende tutto molto più spettacolare. Magari, chi é abituato a giocare con lo storico “grandangolo” dovrà fare qualche match di rodaggio per evitare figure mediocri. Quello che invece non ci ha convinto é l'intelligenza artificiale dei portieri, davvero troppo propensi a farsi infilare da tiri non certo irresistibili.
L'arrivo di Pro Evolution Soccer in questo nuovo corso del gaming portatile é, a conti fatti, decisamente positivo. Giocabile, divertente e piacevole da guardare, con difetti chiaramente legati alla scelta di uscire sul mercato in contemporanea con la console e relative tempistiche ristrette. Gli amanti del calcio tengano il titolo in questione in debita considerazione, non solo perché l'unico del suo genere attualmente disponibile, ma per qualità intrinseche. Aspettiamo di vedere cosa sarà in grado di sfornare Konami quando sarà il momento di lanciare il prossimo capitolo del suo modo di vedere il calcio.