Pro Evolution Soccer
di
Redazione Gamesurf
Sul fronte modalità pochissimi cambiamenti rispetto alla passata versione del gioco, se non la possibilità di giocare fin da subito amichevoli con le squadre di club, nonché un ulteriore elemento di difficoltà per chi vuole cimentarsi nell'estenuante Master League: i crediti guadagnati vincendo le partite, non solo serviranno per costruire una rosa da sogno, ma anche per mantenerla, visto che da quest'anno i giocatori pretendono uno stipendio. E, poiché non é data la possibilità di presentare istanza di fallimento ad un tribunale, se non si hanno denari per pagare, il game over é inevitabile
ZONA CESARINI
Sebbene Pro Evolution Soccer non goda di una realizzazione tecnica eccezionale, riesce a risultare in ogni caso piacevole da vedere, e soprattutto funzionale alle esigenze di gioco. Il motore grafico, sviluppato con Renderware, un middleware che ha contribuito alla creazione di diversi giochi di primo piano, ha il suo punto di forza nelle animazioni, estremamente realistiche. Anche i modelli poligonali, sebbene non raggiungano il livello di dettaglio di titoli come FIFA 2002 sono più che discreti e permettono di riconoscere chiaramente i giocatori, almeno i più noti. Buona la realizzazione degli stadi, in parte rovinata dal pubblico che affolla le tribune, spiacevolmente animato da tre miseri frame. Neanche la pioggia fa gridare al miracolo, ma bisogna aggiungere che la pesantezza del campo bagnato si sente durante le partite. Completamente delusi invece dai replay per due motivi: il primo é un problema che la serie si trascina da sempre, visto che non é possibile interrompere il gioco in qualsiasi momento per rivedere un'azione. Il secondo invece si presenta per la prima volta con questa edizione e riguarda l'inefficacia delle telecamere che ripropongo un'azione d'attacco finita in un nulla di fatto. In ISS Pro Evolution 2 le riprese erano spettacolari e funzionali, purtroppo nel suo seguito si limitano nella maggior parte dei casi ad una scialba inquadratura laterale. In compenso, i momenti clou della partita sono riproposti alla fine di ogni tempo con inquadrature più che discrete
ZONA CESARINI
Sebbene Pro Evolution Soccer non goda di una realizzazione tecnica eccezionale, riesce a risultare in ogni caso piacevole da vedere, e soprattutto funzionale alle esigenze di gioco. Il motore grafico, sviluppato con Renderware, un middleware che ha contribuito alla creazione di diversi giochi di primo piano, ha il suo punto di forza nelle animazioni, estremamente realistiche. Anche i modelli poligonali, sebbene non raggiungano il livello di dettaglio di titoli come FIFA 2002 sono più che discreti e permettono di riconoscere chiaramente i giocatori, almeno i più noti. Buona la realizzazione degli stadi, in parte rovinata dal pubblico che affolla le tribune, spiacevolmente animato da tre miseri frame. Neanche la pioggia fa gridare al miracolo, ma bisogna aggiungere che la pesantezza del campo bagnato si sente durante le partite. Completamente delusi invece dai replay per due motivi: il primo é un problema che la serie si trascina da sempre, visto che non é possibile interrompere il gioco in qualsiasi momento per rivedere un'azione. Il secondo invece si presenta per la prima volta con questa edizione e riguarda l'inefficacia delle telecamere che ripropongo un'azione d'attacco finita in un nulla di fatto. In ISS Pro Evolution 2 le riprese erano spettacolari e funzionali, purtroppo nel suo seguito si limitano nella maggior parte dei casi ad una scialba inquadratura laterale. In compenso, i momenti clou della partita sono riproposti alla fine di ogni tempo con inquadrature più che discrete
Pro Evolution Soccer
8
Voto
Redazione
Pro Evolution Soccer
Pro Evolution Soccer è a tutti gli effetti la killer application che tutti sognavano. A lungo atteso, appena arrivato ha spazzato via la concorrenza e i suoi illustri predecessori. Sebbene non rappresenti una rivoluzione nel firmamento dei giochi di calcio, l'evoluzione è di tale portata da rinnovare negli appassionati la passione per questa incredibile serie. Si tratta dell'ennesimo passo in direzione del calcio reale, quello giocato da uomini veri, non da insiemi antropomorfi di poligoni. Siamo in particolar modo attirati dalle infinite possibilità di questo titolo, in grado di riservare ad ogni partita sorprese a non finire. La qualità del prodotto non ci permette però di chiudere un occhio di fronte ad alcuni difetti, in particolar modo quelli che la serie, con una perseveranza quasi diabolica, si trascina ormai da lungo tempo. In ogni caso le speranze per il futuro sono sempre più rosee, nel frattempo torniamo a giocare.