Il Professor Layton Vs. Phoenix Wright: Ace Attorney
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Tra le serie di maggior successo del Nintendo DS (ed in parte anche 3DS), dei posti di rilievo spettano certamente al Professor Layton e ad Ace Attorney, due saghe diverse per stile, genere ed ambientazioni, ma in grado di riscuotere entrambe grandi consensi per via di una originalità e di atmosfere capaci anche di valicare il confine del videogioco. Dopo ben sei diversi episodi che hanno accompagnato i videogiocatori nell'arco degli ultimi sei anni (considerando le date di uscita nei territori Pal), Layton si accomiata in maniera definitiva (almeno stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori) in un curioso crossover proprio col rampante avvocato Phoenix Wright. Un “incontro” accolto con favore fin dal suo annuncio nel 2010, anche perché sospinto da una corrisposta ammirazione tra i due rispettivi team, che ha fatto quasi sembrare naturale questo incrocio nonostante le differenze sopracitate.
L'aspetto più interessante de “Il professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney é che nonostante tutto ci troviamo comunque dinanzi a due forme di gameplay ben distinte che non si sovrappongono, offrendoci dunque due giochi in uno dove il vero collante tra i protagonisti (ed i loro assistenti) é l'intrigante trama che li porterà a fare fronte comune. Nella sua abitazione di Londra, Layton ed il fido Luke ricevono l'inaspettata richiesta di soccorso da parte di Luna Minstrel, una giovane ragazza dalla memoria decisamente confusa e dai tanti misteri celati. Nelle scorribande iniziali nei pressi del Tower Bridge, i due vengono risucchiati magicamente nella città di Labirintia, luogo d'origine di Luna. Sempre a Londra inizia anche l'avventura di Phoenix Wright e Maya, impegnati per la prima volta in un tribunale britannico nel difendere l'imputata (che inizialmente si dichiara colpevole) Luna Minstrel, accusata di furto ed aggressione. I quattro protagonisti avranno l'occasione di rincontrarsi insieme a Luna nella città di Labirintia, luogo tanto affascinante quanto misterioso.
E' una città completamente inaccessibile, che vive ancora nel Medioevo, e dove la storia di ognuno degli abitanti risulta già scritta in maniera ineluttabile da Il Narratore. Questo prologo, già avvincente fa da preludio ad una trama emozionante, ricca di sorprese e colpi di scena, capace di tenere sempre alta l'attenzione del giocatore. Il prezzo da pagare per questa ottima narrazione sono alcune fasi dal ritmo poco sostenuto, dove tra dialoghi, battute e filmati, trascorrono diversi lunghissimi minuti senza interazione. Riprendendo il discorso sui due distinti gameplay, non ci pare un'eresia riaffermare come ci si trovi dinanzi a due stili di gioco ben precisi, che riprendono, con qualche interessante novità, gli stessi modus operandi delle rispettive saghe. Nelle fasi con protagonisti Layton e Luke avremo modo di esplorare la città similmente a quanto sempre fatto nella serie, interagendo nello schermo superiore con l'ambiente per poter recuperare preziose monete aiuto e soprattutto per accedere ai numerosi enigmi proposti dai numerosi abitanti di Labirintia.
Alcuni di questi rompicapo ci faranno veramente spremere le meningi; guai a rispondere a caso o la ricompensa si farà progressivamente sempre più grama, meglio quando serve utilizzare bene gli appunti, e leggere con attenzione le spiegazioni, e, senza vergogna, ricorrere anche alle monete aiuto. Alcuni di questi enigmi sono puzzle matematici, altri più orientati verso la logica, altri ancora ci richiederanno di pensare un po' fuori dagli schemi per arrivare alla risoluzione. Non sarà necessario risolvere tutti gli enigmi per poter procedere nella storia, molti di essi potranno essere rigiocati successivamente in maniera tale da non far divagare troppo dall'avventura principale. Per quanto la qualità dei puzzle sia piuttosto alta, va comunque segnalata la presenza sporadica di qualche enigma un po' sottotono o confuso, talvolta anche per via di spiegazioni non troppo esaurienti che ci costringeranno a procedere a maldestri tentativi prima di arrivare alla soluzione.
Quando il protagonista principale sarà invece Phoenix Wright, l'azione si sposterà nelle aule di un tribunale dove dovremo dimostrare di essere dei veri principi del foro. Chi non hai mai avuto occasione di giocare ad un titolo della serie non si spaventi, in quanto per i principianti c'é a disposizione un piccolo riassunto in grado di far apprendere velocemente le meccaniche dei processi. Durante le deposizioni dei testimoni dovremo incalzarli nei momenti giusti per carpire i loro punti deboli, ed analizzando con cura le prove e gli altri elementi del processo dovremo cercare di far emergere le contraddizioni per respingere le accuse a carico del nostro assistito. Un “simulatore” di avvocato dove però sarà necessario avere anche il fiuto di un detective, non é infatti sempre facile qual é l'elemento stonato ad ogni controinterrogatorio, ed a furia di avanzare per tentativi la nostra credibilità verrà distrutta portando ad un'ingiusta condanna per il nostro assistito. Nei processi emerge anche il lato più ironico del titolo, con numerosi personaggi davvero al limiti dell'assurdo, protagonisti di divertenti gag e battute anche nel bel mezzo del processo.
Trovandosi Labirintia in una sorta di Medioevo, l'onere della prova viene ribaltato e perciò tocca al difensore dimostrare l'innocenza piuttosto che all'accusatore la colpevolezza dell'imputato. Oltre agli strumenti più classici avremo a disposizione anche un libro di incantesimi da consultare con attenzione che si rivelerà fondamentale in diverse occasioni, inoltre possiamo registrare sul banco delle novità la presenza di deposizioni multiple (quindi tanti testimoni interpellati nello stesso interrogatorio) e correlato a ciò avremo anche la possibilità di osservare le reazione di un testimone durante la deposizione di un altro per individuare (e dunque) incalzare nel momento in cui vedremo qualche imbarazzo. In queste sezioni, ancor più rispetto agli enigmi di Layton, é necessario armarsi di una buona dose di pazienza durante i processi.
Nessun elemento va trascurato, e i dialoghi andranno riletti a fondo in più di una occasione alla ricerca di una parola di troppo. Le due fasi di gameplay si alternano in maniera piuttosto equilibrata, ma come abbiamo già anticipato ci sono talvolta eccessivi tempi “morti” nel mezzo, con dialoghi eccessivamente prolissi in molti casi che certamente non si addicono per i giocatori maggiormente votati all'azione. Questo probabilmente il vizio di forma più esplicito del gioco: é infatti un titolo che va se non centellinato giocato un poco per volta. Il rischio comportandosi all'opposto é quello di non godersi appieno la storia e le sfumature dei dialoghi nel tentativo di saltare alcune fasi un po' troppo lente, anche se in certi casi, dobbiamo ammetterlo la tentazione é forte. Assaporato in maniera regolare, il titolo dei Level 5/Capcom é in grado di far emergere tutta la sua grande qualità, grazie ad una cura che teme pochi rivali e che strizza l'occhio anche ai film di animazione. Il character design non é stato modificato e quindi questo curioso incrocio tra personaggi dallo stile e dalle proporzioni differenti può anche non essere apprezzato.
Stranamente la provenienza da due serie differenti si nota maggiormente nelle sequenze statiche piuttosto che nei filmati. Tecnicamente il risultato finale é comunque di buon livello, con animazioni ben curate (specie durante i dialoghi), scenari evocativi, ed un effetto 3D ben implementato. Di alta qualità anche il comparto audio: alcuni dialoghi sono ottimamente doppiati anche in italiano, altri (la maggior parte) saranno invece unicamente a testo. Le musiche si adattano perfettamente alle atmosfere, anche se quando si rimane "incastrati" in qualche enigma per troppo tempo sarà normale voler abbassare il volume dei brani. I dieci capitoli in cui é suddiviso il titolo assicurano almeno una ventina d'ore di longevità, anche se tra di esse vanno conteggiate anche le numerose sequenze non giocabili.
Il professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney é un titolo curato ed appassionante, che coniuga senza però amalgamare i gameplay di due serie di grande successo negli ultimi anni. Le due sezioni si alternano con puntualità, anche se talvolta tra una e l'altra ci sono fasi non giocabili che spezzano un po' troppo il ritmo dilatando forzatamente la longevità. Il gioco in collaborazione tra Level5 e Capcom rimane comunque un ottimo viatico per far conoscere agli appassionati vicendevolmente le due saghe, senza però spaventare i neofiti che possono godere di questa avventura anche senza aver alcuna esperienza in merito.
L'aspetto più interessante de “Il professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney é che nonostante tutto ci troviamo comunque dinanzi a due forme di gameplay ben distinte che non si sovrappongono, offrendoci dunque due giochi in uno dove il vero collante tra i protagonisti (ed i loro assistenti) é l'intrigante trama che li porterà a fare fronte comune. Nella sua abitazione di Londra, Layton ed il fido Luke ricevono l'inaspettata richiesta di soccorso da parte di Luna Minstrel, una giovane ragazza dalla memoria decisamente confusa e dai tanti misteri celati. Nelle scorribande iniziali nei pressi del Tower Bridge, i due vengono risucchiati magicamente nella città di Labirintia, luogo d'origine di Luna. Sempre a Londra inizia anche l'avventura di Phoenix Wright e Maya, impegnati per la prima volta in un tribunale britannico nel difendere l'imputata (che inizialmente si dichiara colpevole) Luna Minstrel, accusata di furto ed aggressione. I quattro protagonisti avranno l'occasione di rincontrarsi insieme a Luna nella città di Labirintia, luogo tanto affascinante quanto misterioso.
E' una città completamente inaccessibile, che vive ancora nel Medioevo, e dove la storia di ognuno degli abitanti risulta già scritta in maniera ineluttabile da Il Narratore. Questo prologo, già avvincente fa da preludio ad una trama emozionante, ricca di sorprese e colpi di scena, capace di tenere sempre alta l'attenzione del giocatore. Il prezzo da pagare per questa ottima narrazione sono alcune fasi dal ritmo poco sostenuto, dove tra dialoghi, battute e filmati, trascorrono diversi lunghissimi minuti senza interazione. Riprendendo il discorso sui due distinti gameplay, non ci pare un'eresia riaffermare come ci si trovi dinanzi a due stili di gioco ben precisi, che riprendono, con qualche interessante novità, gli stessi modus operandi delle rispettive saghe. Nelle fasi con protagonisti Layton e Luke avremo modo di esplorare la città similmente a quanto sempre fatto nella serie, interagendo nello schermo superiore con l'ambiente per poter recuperare preziose monete aiuto e soprattutto per accedere ai numerosi enigmi proposti dai numerosi abitanti di Labirintia.
Alcuni di questi rompicapo ci faranno veramente spremere le meningi; guai a rispondere a caso o la ricompensa si farà progressivamente sempre più grama, meglio quando serve utilizzare bene gli appunti, e leggere con attenzione le spiegazioni, e, senza vergogna, ricorrere anche alle monete aiuto. Alcuni di questi enigmi sono puzzle matematici, altri più orientati verso la logica, altri ancora ci richiederanno di pensare un po' fuori dagli schemi per arrivare alla risoluzione. Non sarà necessario risolvere tutti gli enigmi per poter procedere nella storia, molti di essi potranno essere rigiocati successivamente in maniera tale da non far divagare troppo dall'avventura principale. Per quanto la qualità dei puzzle sia piuttosto alta, va comunque segnalata la presenza sporadica di qualche enigma un po' sottotono o confuso, talvolta anche per via di spiegazioni non troppo esaurienti che ci costringeranno a procedere a maldestri tentativi prima di arrivare alla soluzione.
Quando il protagonista principale sarà invece Phoenix Wright, l'azione si sposterà nelle aule di un tribunale dove dovremo dimostrare di essere dei veri principi del foro. Chi non hai mai avuto occasione di giocare ad un titolo della serie non si spaventi, in quanto per i principianti c'é a disposizione un piccolo riassunto in grado di far apprendere velocemente le meccaniche dei processi. Durante le deposizioni dei testimoni dovremo incalzarli nei momenti giusti per carpire i loro punti deboli, ed analizzando con cura le prove e gli altri elementi del processo dovremo cercare di far emergere le contraddizioni per respingere le accuse a carico del nostro assistito. Un “simulatore” di avvocato dove però sarà necessario avere anche il fiuto di un detective, non é infatti sempre facile qual é l'elemento stonato ad ogni controinterrogatorio, ed a furia di avanzare per tentativi la nostra credibilità verrà distrutta portando ad un'ingiusta condanna per il nostro assistito. Nei processi emerge anche il lato più ironico del titolo, con numerosi personaggi davvero al limiti dell'assurdo, protagonisti di divertenti gag e battute anche nel bel mezzo del processo.
Trovandosi Labirintia in una sorta di Medioevo, l'onere della prova viene ribaltato e perciò tocca al difensore dimostrare l'innocenza piuttosto che all'accusatore la colpevolezza dell'imputato. Oltre agli strumenti più classici avremo a disposizione anche un libro di incantesimi da consultare con attenzione che si rivelerà fondamentale in diverse occasioni, inoltre possiamo registrare sul banco delle novità la presenza di deposizioni multiple (quindi tanti testimoni interpellati nello stesso interrogatorio) e correlato a ciò avremo anche la possibilità di osservare le reazione di un testimone durante la deposizione di un altro per individuare (e dunque) incalzare nel momento in cui vedremo qualche imbarazzo. In queste sezioni, ancor più rispetto agli enigmi di Layton, é necessario armarsi di una buona dose di pazienza durante i processi.
Nessun elemento va trascurato, e i dialoghi andranno riletti a fondo in più di una occasione alla ricerca di una parola di troppo. Le due fasi di gameplay si alternano in maniera piuttosto equilibrata, ma come abbiamo già anticipato ci sono talvolta eccessivi tempi “morti” nel mezzo, con dialoghi eccessivamente prolissi in molti casi che certamente non si addicono per i giocatori maggiormente votati all'azione. Questo probabilmente il vizio di forma più esplicito del gioco: é infatti un titolo che va se non centellinato giocato un poco per volta. Il rischio comportandosi all'opposto é quello di non godersi appieno la storia e le sfumature dei dialoghi nel tentativo di saltare alcune fasi un po' troppo lente, anche se in certi casi, dobbiamo ammetterlo la tentazione é forte. Assaporato in maniera regolare, il titolo dei Level 5/Capcom é in grado di far emergere tutta la sua grande qualità, grazie ad una cura che teme pochi rivali e che strizza l'occhio anche ai film di animazione. Il character design non é stato modificato e quindi questo curioso incrocio tra personaggi dallo stile e dalle proporzioni differenti può anche non essere apprezzato.
Stranamente la provenienza da due serie differenti si nota maggiormente nelle sequenze statiche piuttosto che nei filmati. Tecnicamente il risultato finale é comunque di buon livello, con animazioni ben curate (specie durante i dialoghi), scenari evocativi, ed un effetto 3D ben implementato. Di alta qualità anche il comparto audio: alcuni dialoghi sono ottimamente doppiati anche in italiano, altri (la maggior parte) saranno invece unicamente a testo. Le musiche si adattano perfettamente alle atmosfere, anche se quando si rimane "incastrati" in qualche enigma per troppo tempo sarà normale voler abbassare il volume dei brani. I dieci capitoli in cui é suddiviso il titolo assicurano almeno una ventina d'ore di longevità, anche se tra di esse vanno conteggiate anche le numerose sequenze non giocabili.
Il professor Layton vs Phoenix Wright: Ace Attorney é un titolo curato ed appassionante, che coniuga senza però amalgamare i gameplay di due serie di grande successo negli ultimi anni. Le due sezioni si alternano con puntualità, anche se talvolta tra una e l'altra ci sono fasi non giocabili che spezzano un po' troppo il ritmo dilatando forzatamente la longevità. Il gioco in collaborazione tra Level5 e Capcom rimane comunque un ottimo viatico per far conoscere agli appassionati vicendevolmente le due saghe, senza però spaventare i neofiti che possono godere di questa avventura anche senza aver alcuna esperienza in merito.