Project CARS 2
Quando si pensa a un videogioco racing per console, la mente va inesorabilmente al dualismo che da decenni, ormai, monopolizza la scena mondiale con Polyphony e Team10 a contendersi il titolo di racing game definitivo per console con le loro migliori produzioni, che ovviamente rispondono al nome rispettivamente di Gran Turismo e Forza Motorsport.
Ovviamente non è questa la recensione che dipanerà quel dubbio amletico, anzi vogliamo puntare i riflettori verso un terzo incomodo che potrebbe addirittura essere capace di far scricchiolare e vacillare lo strapotere fin qui mostrato dai menzionati mostri sacri. Stiamo parlando di Project Cars 2 (PC2 da ora in poi), sequel di un titolo che un paio di anni fa è stato davvero capace di stupire, pur mostrando il fianco a critiche per alcuni difettucci.
Autofinanziato
La particolarità del progetto messo insieme dagli sviluppatori di Slightly Mad Studios (SMS), in quanto risulta essere quanto meno curioso ed unico nel suo genere. Il primo Project Cars è stato sfornato un paio di anni fa, dopo ben quattro anni di sviluppo non convenzionale, in quanto finanziato internamente da una community che ha investito i risparmi nel progetto. L’intera community è inoltre stata utilizzata come beta tester, moltiplicando quindi i feedback rispetto agli approcci convenzionali, che probabilmente tendono a usare in modo meno massivo il pubblico durante la fase d sviluppo come beta tester..
Il risultato è stato sorprendente, con un modello di guida votato alla simulazione, ma che ha lasciato un po’ di amaro in bocca per una certa mancanza di contenuti (si contavano appena 76 vetture e 30 tracciati) e per qualche altro difettuccio di forma.
Siamo quindi qui ad accogliere con estrema curiosità questo PC2, che promette di ampliare e rivisitare quanto di buono mostrato un paio di anni fa.
Già durante il lungo download del gioco vi sarà consentito un giro in pista con un assaggio della filosofia del gioco: avrete a disposizione una sola vettura, la McLaren 720S, su un solo circuito (Long Beach), ma con immediatamente selezionabili in toto le opzioni meteo che vi permetteranno di gareggiare sotto il cielo sereno, la pioggia, durante un temporale o una tempesta, senza dimenticare nevicate e bufere. A tutto ciò potrete aggiungere l’alternanza del giorno e della notte, così come i colori della vostra stagione preferita.
Il secondo punto da sottolineare è la possibilità di esordire con una delle vetture più performanti del gioco: i 700 CV della McLaren vi faranno presagire immediatamente che qui non vi toccherà fare la gavetta con utilitarie spompate per poter assaporare finalmente le vetture più ambite, ma è tutto potenzialmente disponibile sin dall’inizio.
Animo simulativo
Scesi in pista potrete infine assaggiare il gameplay, a cui consigliamo vivamente di “dare del lei”: approcciare una gara con eccessiva confidenza, come fatto dal sottoscritto, porterà inevitabilmente a prendere schiaffoni dai muretti a bordo pista con inevitabili distacchi madornali dal leader.
La premessa era d’obbligo, visto l’animo da simulazione estremista che è stata riversata nel gameplay di questo PC2: scordatevi tranquillamente quel numero in basso che, in Gran Turismo, consigliava la marcia con la quale affrontare tutte le curve, indicandovi anche, lampeggiando, il punto in cui cominciare a maltrattare i freni: in questo PC2 dovrete imparare a memoria il circuito, prendendo come riferimento i cartelli che indicano la distanza dalla curva, altrimenti finirete inesorabilmente ad arare le vie di fuga.
Se va detto che i soliti aiuti alla guida aiutano ad avvicinare il gioco a tutti, il comportamento delle auto tuttavia rimane nervoso e scorbutico, così come l’impostazione continua a strizzare l’occhio verso la simulazione pura, frutto di consulenze che hanno coinvolto team di piloti e ingegneri di pista realmente impiegati nel mondo delle corse, a testimonianza dell’impegno rivolto alla ricerca della aderenza alla realtà.
PC2, come accennato, si ripropone di curare i difettucci mostrati dal prequel, come dimostrato dai contenuti in termini di vetture e circuiti modellati, i quali passano rispettivamente da 76 a 189 auto e da 30 a 63 ambientazioni, le quali tuttavia offrono ben 130 varianti di percorsi tra cui vanno menzionati Donington, Monza, Hockenheim. Imola, Indianapolis, Laguna Seca, Silverstone, Indianapolis e così via. Il roster delle vetture non è da record, ma sicuramente allineato alla media dei titoli racing che spopolano sugli scaffali. L’approccio è il classico “poche ma buone”, che include vetture sportive lasciando poco spazio a poco interessanti utilitarie dalle scarse prestazioni. La pressoché assenza di vetture a trazione anteriore, tipicamente meno sportive delle RWD o delle 4WD ne è la prova.
Emozionante
Ma è dalla combinazione delle condizioni meteo dinamiche precedentemente accennate e dall’alternanza del giorno e della notte che si ricreano condizioni di aderenza e di visibilità uniche, capaci ad ogni gara di far saltare qualsiasi schema di strategia precedentemente impostato, regalando emozioni e soddisfazioni solo per aver portato a termine una gara..
Una ulteriore novità di questo PC2 è rappresentata dalle modalità di gare: oltre alle onnipresenti gare di vetture sportive e da Gran Turismo, potrete in questo caso sbizzarrirvi a bordo di kart, di vetture a ruote scoperte storiche, includendo anche la formula Indy e l’inedita modalità Rallycross, queste ultime corredate di licenza ufficiale.
L’AI, che nel prequel sembrava eccessivamente aggressiva, in questo caso giova dell’aggiunta di due barre per controllarne aggressività e abilità, ampliando quindi le possibilità di plasmare a proprio piacimento il livello di difficoltà del gioco, rendendolo versatile e adatto a tutti.
Peccato solo per le modalità su sterrato, forse le meno riuscite del pacchetto, soprattutto a causa di una AI eccessivamente arrendevole che non faticherete ad asfaltare a suon di minuti di distacco.
Da notare come questo PC2 offra il meglio di sé nel caso in cui dissoniate di un buon volante, anche se va detto che è perfettamente godibile anche con un semplice pad alla mano.
Occhio per occhio
La carriera si discosta da quanto mostrato dalla concorrenza: l’obiettivo qui è quello di aggiudicarsi un certo numero di eventi storici del motorsport oppure diventare pilota ufficiale di una determinata Casa a suon di vittorieL’altra particolarità, come già accennato, è la disponibilità sin dall’inizio di tutte le vetture e tutti i circuiti, evitandovi così di dovervi confrontare con i crediti tipici delle altre serie. Saranno i team con cui siglerete i contratti a rendervi disponibile una determinata vettura con la quale dovrete affrontare quel determinato campionato.
Mai come in questo gioco risultano determinanti le sessioni di qualifiche (anche vista la mole di avversari presenti in pista), con cui dovrete guadagnarvi il posto in griglia di partenza, ritagliandovi anche il tempo per mettere a punto la vettura magari sfruttando la modalità assistita (con ingegnere di pista) oppure totalmente manuale, se ve la sentirete di districarvi tra la miriade di opzioni disponibili.
Chiudiamo con l’esperienza multiplayer, la quale include anche un sistema di monitoraggio delle vostre prestazioni, includendo anche la quantità di incidenti, attribuendovi una categoria e relegandovi a classi di giocatori affini per correttezza in pista.
Luci e ombre
Tecnicamente il gioco brilla con una splendida modellazione delle vetture, inclusi gli interni, arricchita da una splendida visuale interna, la quale oscilla e sobbalza se affrontate con eccessiva aggressività un cordolo, il tutto abbinato a una realizzazione dei circuiti che spicca per una buona mole di elementi di contorno che riescono nell’intento di rendere vive e verosimili le ambientazioni.
Ad arricchire ulteriormente il comparto grafico ci pensa un buon sistema di gestione dei danni, così come l’algoritmo di diffusione dei liquidi che porta all’accumulo di pozzanghere proprio laddove si verifica in realtà, causando pericoli di aquaplaning ai piloti che gareggiano.
Il tutto gira con una discreta fluidità quasi a 60 fps costanti, che potranno essere raggiunti disabilitando dal menu i riflessi interni e alcuni effetti particellari per sopperire gli sporadici rallentamenti che si vedono saltuariamente..
Vanno recriminati un paio di difetti, come l’eccessiva leggerezza delle vetture in caso di contatti (provate a lanciarvi contro un avversario e lo vedrete letteralmente volare) e il surreale comportamento della vostra auto nel caso in cui rischiate di ribaltarvi, cosa che non avverrà in quanto il motore fisico ve lo impedirà. Nulla capace di compromettere l’esperienza di gioco.
Il sonoro, infine, è di alto livello con ruggiti dei motori ben diversificati e un commento dai box proveniente dallo speaker del pad, che vi spronerà e vi darà utili indicazioni sul traffico attorno a voi.