Project Eden
di
Redazione Gamesurf
Una cosa é certa, Core Design potrà anche aver messo da parte Lara Croft, ma é indubbiamente dal corposo curriculum di Tomb Raider che provengono gli avvincenti schemi alla base del concept di Project Eden, unica differenza, in Project Eden sono bandite le acrobazie, e l'intero gameplay si mantiene sui binari di un metodo di controllo ridotto ai comandi fondamentali: camminare, correre, avanzare adagio, sparare. Anche qui, come in un altro gioco prodotto da Eidos (Fear Effect e Fear Effect 2: Retro Helix) c'é la possibilità di volteggiare a terra per sfuggire ai proiettili nemici. Per il resto un ruolo fondamentale é svolto dai comandi dati agli altri membri dell'UPA, che concernono principalmente l'avanzare in gruppo o meno e l'attivazione di determinate leve o pulsanti che devono rimanere in posizione. Core Design ha calcolato che un giocatore medio dovrebbe impiegare 20-30 ore a terminare Project Eden ma noi ne possiamo ipotizzare anche qualcuna di più in virtù della difficoltà di alcuni puzzle
I combattimenti svolgono un ruolo secondario e, differentemente da quanto si potrebbe credere, sono quest'ultimi a fare da contorno alla sezione adventure, e non viceversa. Con la tastiera, come nei più comuni shooter, si impostano le direzioni e altri movimenti mentre con il mouse si punta il bersaglio e si spara. Sono disponibili varie armi tra le quali é consigliabile scegliere sempre la più potente, ma non aspettatevi effetti mirabolanti o spargimenti di sangue epici come negli sparatutto più quotati: Project Eden non é e non vuole neanche essere Unreal o Quake 3
Non ci riuscirebbe in ogni caso perché i movimenti dei nostri personaggi non sono fulminei come quelli degli sparatutto id Software e in nemici non altrettanto impegnativi. La scelta della stessa arma, poi, é una questione più utilitaristica che coreografica. Se si rimane uccisi, infine, si torna al punto di rigenerazione più vicino con un curioso e affascinante effetto che ricorda il "tunnel di luce" che si vedrebbe dopo la morte. No, in effetti in Project Eden i membri del nostro team non possono morire definitivamente, e non poteva essere diversamente, dato che é richiesta la collaborazione di tutti per risolvere i puzzle del gioco
I combattimenti svolgono un ruolo secondario e, differentemente da quanto si potrebbe credere, sono quest'ultimi a fare da contorno alla sezione adventure, e non viceversa. Con la tastiera, come nei più comuni shooter, si impostano le direzioni e altri movimenti mentre con il mouse si punta il bersaglio e si spara. Sono disponibili varie armi tra le quali é consigliabile scegliere sempre la più potente, ma non aspettatevi effetti mirabolanti o spargimenti di sangue epici come negli sparatutto più quotati: Project Eden non é e non vuole neanche essere Unreal o Quake 3
Non ci riuscirebbe in ogni caso perché i movimenti dei nostri personaggi non sono fulminei come quelli degli sparatutto id Software e in nemici non altrettanto impegnativi. La scelta della stessa arma, poi, é una questione più utilitaristica che coreografica. Se si rimane uccisi, infine, si torna al punto di rigenerazione più vicino con un curioso e affascinante effetto che ricorda il "tunnel di luce" che si vedrebbe dopo la morte. No, in effetti in Project Eden i membri del nostro team non possono morire definitivamente, e non poteva essere diversamente, dato che é richiesta la collaborazione di tutti per risolvere i puzzle del gioco
Project Eden
8
Voto
Redazione
Project Eden
Project Eden è basato su un concept magnifico realizzato in maniera soddisfacente. L'idea di una squadra con diverse abilità che coopera alla soluzione di enigmi basati sulla struttura dei livelli lo rende molto intrigante, anche se non immediato come uno sparatutto. I combattimenti potevano essere studiati meglio, spingendo magari sull'aspetto tattico di uno scontro a fuoco e prevedendo nemici più intelligenti e armi più diversificate, allo stato attuale sono solo una piacevole variante. La grafica è indiscutibilmente di grande impatto, grazie a una risoluzione poligonale tra le più alte viste in un gioco per PC dell'ultima generazione e alla grande quantità di eccellenti modelli poligonali che il motore 3D riesce a renderizzare all'interno della stessa visuale (in alcuni punti sembra quasi Shen Mue). Qualche problema per le texture, che sembrano risentire dell'originale progettazione di questo gioco per la PS2. Eccellente il character design: vi innamorerete dei membri dell'UPA e vi appassionerete alle loro vicende, anche se il background narrativo è affascinante ma poco originale. Globalmente, un gioco originale, interessante, appassionante, concepito da un team di designer che di programmazione di ambienti 3D se ne intende. E' caldamente consigliato a tutti, a parte chi di ragionamento proprio non vuole sentir parlare.