Project Eden

Project Eden
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E' importante presentarsi bene per fare una buona impressione sul proprio pubblico e Project Eden ci riesce correttamente. L'ultima fatica di Core Design é introdotta da un breve, ma efficace filmato che nonostante una realizzazione tecnica solo sufficiente e un soggetto non particolarmente originale, riesce ad attirare l'attenzione, soprattutto degli appassionati di fantascienza. In pochi secondi introduce il giocatore attraverso quelli che saranno i temi principali dell'avventura che si appresta ad affrontare. Un futuro imprecisato, dove la società umana si é sviluppata incredibilmente, conquistando il cielo con palazzi altissimi e automobili volanti. Al tempo stesso confinando i più disperati nel buio perenne degli strati più bassi delle città. Disperazione che spesso sfocia nella violenza e nella criminalità, alla quale la società civile deve contrapporre un corpo di polizia altamente specializzato, l'UPA: Urban Protection Agency
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Ecco Carter, il carismatico capo della squadra UPA ai nostri comandi

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI
Manco a dirlo, il giocatore prende le parti dell'UPA. In Project Eden però non si deve controllare un singolo membro di quest'agenzia, bensì un'intera squadra formata da quattro elementi. I soldati ai nostri ordini non sono semplici doppioni l'uno dell'altro, ma hanno abilità differenti ed un utilizzo combinato delle capacità di ognuno é alla base delle meccaniche di gioco. L'idea di poter sfruttare le possibilità cooperative di quattro personaggi all'interno di un'avventura single player, é abbastanza originale e per questo motivo Project Eden ha tutte le carte in regole per essere un titolo interessante; tra l'altro é stato sviluppato da Core Design, team che ha alle spalle un buon numero di giochi, ma soprattutto che ha dato i natali a Lara Croft e alle sue innumerevoli incarnazioni videoludiche
Il quartetto di specialisti alle nostre dipendenze é formato da Carter, Andre', Amber e Minoko. Il primo é il capo del gruppo ed é richiesto nel corso dell'avventura per interrogare i personaggi che si incontrano oppure per dialogare con i superiori della UPA. André invece é un esperto di riparazioni. Amber é una giovane androide da combattimento, dotata di una corazza che le permette di sopportare fuoco, scosse elettriche, vapori ed altri agenti dannosi per la salute delle persone comuni. Minoko é in grado di penetrare all'interno di qualsiasi computer, anche quelli protetti da misure di sicurezza. Da notare come le riparazioni di André e gli attacchi informatici di Minoko siano regolati da due minigiochi: aggiustando qualcosa André visualizza una barra suddivisa in tre parti, rispettivamente nessun effetto, riparato e danneggiamento. Il giocatore deve fermare un indicatore che scorre lungo questa barra nella zona appropriata, che si restringe a mano a mano che la difficoltà della riparazione aumenta. La nostra "hacker" invece ha a che fare con dei cerchietti all'interno dei quali gira un indicatore, da fermare in un punto preciso
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Project Eden

Project Eden, in questa versione per PlayStation 2, non riesce a sorprenderci, offrendo un divertimento assai limitato. Puntando quasi esclusivamente sull'esplorazione e la risoluzione di problemi di vario genere (spesso ben congegnati), il gioco non decolla e si trascina stancamente lungo i livelli, supportato esclusivamente da una trama ben ambientata, ma di poco spessore. Inoltre i pochi momenti d'azione sono penalizzati da alcuni difetti tutt'altro che marginali, utili solo ad abbattere completamente il nostro interesse per queste fasi di gioco, che diventano un banale diversivo tra i vari enigmi da risolvere. Peccato, perché la possibilità di utilizzare contemporaneamente quattro personaggi differenti sfruttandoli coordinatamente è ottima, ma in Project Eden si scorgono solo i germogli di questo interessante potenziale.