Pillars of Eternity
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Dopo aver inaugurato la sua campagna di ricerca fondi in quel di Kickstarter, Pillars of Eternity é riuscito a coinvolgere sin da subito una community vastissima di giocatori che -come biasimarli- ricercavano quelle emozioni provate qualcosa come quindici anni fa, quando il mercato videoludico ci proponeva giochi del calibro di Baldur's Gate.
I ragazzi di Obsidian, dunque, sono tornati alla ribalta ricalcando proprio quel genere considerato di “nicchia”, al fine di ricostruire quell'atmosfera nostalgica che é stata, peraltro, richiesta a gran voce da almeno 70mila fan che volevano, a tutti i costi, riprovare tutte le sensazioni che i giochi RPG di un tempo erano riusciti a regalarci. Siete pronti a fare un tuffo nel passato?
Fin dai primissimi istanti di gioco ci siamo resi subito conto che l'offerta, nella sua interezza, trae spunto da un genere mai sorpassato e lo riproduce accuratamente in tutto il suo splendore, senza aggiungere ammodernamenti inutili e senza, soprattutto, cambiare le meccaniche di base.
Pillars of Eternity, infatti, é una dedica romantica e nostalgica a tutti quei giocatori che portano ancora nel cuore un genere intramontabile, ed il suo essere vintage con una grafica isometrica, con fondali ricchi di magia e con locande pullulanti di potenziali alleati lo rende il titolo perfetto per tutti quelli che vogliono vivere quel primo amore.
Per tutti quelli che invece, loro malgrado, non abbiano mai varcato le terre di Baldur's Gate o di Icewind Dale, é doveroso entrare nel dettaglio per descrivere ciò che il gioco vi offre.
Partiamo dal set della storia, tipico delle avventure dove il giocatore deve immedesimarsi dal primo momento in cui afferra il mouse. Tutto comincia nelle terre di Eora, dove una terribile maledizione ha posato le sue scheletriche dita, impedendo a tutti i nuovi nascituri di venire al mondo con la propria anima. In tutto questo noi inizieremo come dei poveri vagabondi, ma verremo in seguito coinvolti dagli eventi poiché diventeremo degli “Osservatori”, ovvero esseri provvisti di un particolare potere in grado di leggere le anime delle altre persone. Il resto della storia tocca a voi scoprirlo e noi, contemporaneamente, terremo bene la bocca chiusa per evitarvi qualsiasi tipo di spoiler.
Prendendo in esame il comparto tecnico del gioco, il titolo é appunto un rpg vecchio stile, quindi ripercorre con cura la gestione dell'inventario in maniera molto approfondita, aiutata da un sistema di livellamento progressivo e da razze, classi ed abilità diversificate e belle da giocare.
La creazione del personaggio é senza ombra di dubbio il primo passo importante per iniziare l'opera, e PoE mette a disposizione un buon roster di razze e classi (che ricordano comunque i giochi cartacei stile D&D) con vari bonus e malus di corredo, muniti ovviamente di tutta una serie di attributi e talenti indispensabili per personalizzare al meglio il vostro alter-ego all'interno dell'avventura. A questo punto gli amanti del genere potrebbero un po' storcere il naso, ma gli sviluppatori hanno voluto semplificare leggermente la gestione dei personaggi, cercando di rendere il trend dell'offerta meno capzioso e sbilanciato.
Gli attributi sono i soliti sei fondamentali che quasi tutti conoscono, ma cambiano nome ed acquisiscono influenze leggermente diverse dai loro “genitori” acquisiti: ad esempio, la Forza é diventato il Vigore, ed in questo caso influisce positivamente non solo per gli attacchi fisici, ma anche per quelli magici; l'Intelligenza é diventata l'Acume, ed influisce su quanto gli effetti ad area possono aumentare il loro raggio d'azione, così da poter venire incontro non solo alle classi magiche ma anche a quelle guerriere, come il barbaro, che utilizza degli urli per indebolire i propri nemici.
Dopodiché é possibile selezionare anche dei valori secondari, come Manualità, Furtività, Atletismo, Erudizione e Sopravvivenza, che influenzeranno il vostro gioco all'interno dei dialoghi o per alcuni tiri particolari, come scassinare le serrature.
I talenti, in conclusione, vi aiuteranno a destreggiarvi meglio con la vostra classe, aggiungendo ottime abilità utili per affrontare al meglio gli scontri. importante dirvi che il sistema di livellamento non é più correlato all'uccisione dei mostri, ma andrà di pari passo con il completamento delle missioni o la scoperta di nuove aree di gioco. Questo particolare espediente ci ha reso l'esperienza un pochettino frustrante, questo perché trovare e uccidere un gruppo di mostri particolarmente ostico non ti fa avere lo stesso grado di soddisfazione senza ottenere dei sani e buoni punti esperienza.
Il sistema di ingaggio nelle battaglie prevede dei piccoli momenti di azione che saranno subito interrotti -ve lo garantisco- dalla modalità pausa, che sarà indispensabile per monitorare e gestire il vostro party ed evitare, nel peggiore dei casi, di ottenere una sconfitta prematura. Il gioco, anche a difficoltà normale, non prevede di farvi attaccare la preda a testa bassa, quindi ricordatevi sempre di pianificare il vostro combattimento e di non sottovalutare mai il vostro avversario, anche se rappresentato da un gruppo di ragnetti insulsi.
Tanto per essere ancora più spietato, PoE non prevede al suo interno un quest-log interattivo, quindi sarà necessario annotarsi ogni possibile indizio e fare attenzione ai dialoghi effettuati con gli NPG, perché altrimenti potrete bloccarvi o perdervi in un bicchier d'acqua proprio per mancanza di informazioni. E concludiamo la sequela di difficoltà con il sistema di riposo, creato questa volta per essere limitato a seconda del livello di difficoltà, nonché possibile solamente grazie all'utilizzo delle scorte da campo. Qualora non foste in possesso di tali oggetti, accumulerete una fatica tale che non vi permetterà di completare anche il minimo dungeon nel migliore dei modi, nonché con tutti i membri del gruppo ancora vivi e vegeti.
Va comunque detto che il gioco é veramente ben realizzato, ma non raggiunge la perfezione per colpa di alcune imprecisioni, legate ad una IA un po' scarsa per la gestione del proprio party e dei nemici, unita a qualche talento mancante che avremmo gradito in sede di gestione del personaggio.
I ragazzi di Obsidian, dunque, sono tornati alla ribalta ricalcando proprio quel genere considerato di “nicchia”, al fine di ricostruire quell'atmosfera nostalgica che é stata, peraltro, richiesta a gran voce da almeno 70mila fan che volevano, a tutti i costi, riprovare tutte le sensazioni che i giochi RPG di un tempo erano riusciti a regalarci. Siete pronti a fare un tuffo nel passato?
La qualità non scade mai
Fin dai primissimi istanti di gioco ci siamo resi subito conto che l'offerta, nella sua interezza, trae spunto da un genere mai sorpassato e lo riproduce accuratamente in tutto il suo splendore, senza aggiungere ammodernamenti inutili e senza, soprattutto, cambiare le meccaniche di base.
Una dedica romantica ai giocatori che portano ancora nel cuore un genere intramontabile
Pillars of Eternity, infatti, é una dedica romantica e nostalgica a tutti quei giocatori che portano ancora nel cuore un genere intramontabile, ed il suo essere vintage con una grafica isometrica, con fondali ricchi di magia e con locande pullulanti di potenziali alleati lo rende il titolo perfetto per tutti quelli che vogliono vivere quel primo amore.
Per tutti quelli che invece, loro malgrado, non abbiano mai varcato le terre di Baldur's Gate o di Icewind Dale, é doveroso entrare nel dettaglio per descrivere ciò che il gioco vi offre.
Partiamo dal set della storia, tipico delle avventure dove il giocatore deve immedesimarsi dal primo momento in cui afferra il mouse. Tutto comincia nelle terre di Eora, dove una terribile maledizione ha posato le sue scheletriche dita, impedendo a tutti i nuovi nascituri di venire al mondo con la propria anima. In tutto questo noi inizieremo come dei poveri vagabondi, ma verremo in seguito coinvolti dagli eventi poiché diventeremo degli “Osservatori”, ovvero esseri provvisti di un particolare potere in grado di leggere le anime delle altre persone. Il resto della storia tocca a voi scoprirlo e noi, contemporaneamente, terremo bene la bocca chiusa per evitarvi qualsiasi tipo di spoiler.
Prendendo in esame il comparto tecnico del gioco, il titolo é appunto un rpg vecchio stile, quindi ripercorre con cura la gestione dell'inventario in maniera molto approfondita, aiutata da un sistema di livellamento progressivo e da razze, classi ed abilità diversificate e belle da giocare.
La creazione del personaggio é senza ombra di dubbio il primo passo importante per iniziare l'opera, e PoE mette a disposizione un buon roster di razze e classi (che ricordano comunque i giochi cartacei stile D&D) con vari bonus e malus di corredo, muniti ovviamente di tutta una serie di attributi e talenti indispensabili per personalizzare al meglio il vostro alter-ego all'interno dell'avventura. A questo punto gli amanti del genere potrebbero un po' storcere il naso, ma gli sviluppatori hanno voluto semplificare leggermente la gestione dei personaggi, cercando di rendere il trend dell'offerta meno capzioso e sbilanciato.
Difficile da gestire ma bello da giocare
Gli attributi sono i soliti sei fondamentali che quasi tutti conoscono, ma cambiano nome ed acquisiscono influenze leggermente diverse dai loro “genitori” acquisiti: ad esempio, la Forza é diventato il Vigore, ed in questo caso influisce positivamente non solo per gli attacchi fisici, ma anche per quelli magici; l'Intelligenza é diventata l'Acume, ed influisce su quanto gli effetti ad area possono aumentare il loro raggio d'azione, così da poter venire incontro non solo alle classi magiche ma anche a quelle guerriere, come il barbaro, che utilizza degli urli per indebolire i propri nemici.
Dopodiché é possibile selezionare anche dei valori secondari, come Manualità, Furtività, Atletismo, Erudizione e Sopravvivenza, che influenzeranno il vostro gioco all'interno dei dialoghi o per alcuni tiri particolari, come scassinare le serrature.
I talenti, in conclusione, vi aiuteranno a destreggiarvi meglio con la vostra classe, aggiungendo ottime abilità utili per affrontare al meglio gli scontri. importante dirvi che il sistema di livellamento non é più correlato all'uccisione dei mostri, ma andrà di pari passo con il completamento delle missioni o la scoperta di nuove aree di gioco. Questo particolare espediente ci ha reso l'esperienza un pochettino frustrante, questo perché trovare e uccidere un gruppo di mostri particolarmente ostico non ti fa avere lo stesso grado di soddisfazione senza ottenere dei sani e buoni punti esperienza.
Il sistema di ingaggio nelle battaglie prevede dei piccoli momenti di azione che saranno subito interrotti -ve lo garantisco- dalla modalità pausa, che sarà indispensabile per monitorare e gestire il vostro party ed evitare, nel peggiore dei casi, di ottenere una sconfitta prematura. Il gioco, anche a difficoltà normale, non prevede di farvi attaccare la preda a testa bassa, quindi ricordatevi sempre di pianificare il vostro combattimento e di non sottovalutare mai il vostro avversario, anche se rappresentato da un gruppo di ragnetti insulsi.
Tanto per essere ancora più spietato, PoE non prevede al suo interno un quest-log interattivo, quindi sarà necessario annotarsi ogni possibile indizio e fare attenzione ai dialoghi effettuati con gli NPG, perché altrimenti potrete bloccarvi o perdervi in un bicchier d'acqua proprio per mancanza di informazioni. E concludiamo la sequela di difficoltà con il sistema di riposo, creato questa volta per essere limitato a seconda del livello di difficoltà, nonché possibile solamente grazie all'utilizzo delle scorte da campo. Qualora non foste in possesso di tali oggetti, accumulerete una fatica tale che non vi permetterà di completare anche il minimo dungeon nel migliore dei modi, nonché con tutti i membri del gruppo ancora vivi e vegeti.
Va comunque detto che il gioco é veramente ben realizzato, ma non raggiunge la perfezione per colpa di alcune imprecisioni, legate ad una IA un po' scarsa per la gestione del proprio party e dei nemici, unita a qualche talento mancante che avremmo gradito in sede di gestione del personaggio.