Project Gotham Racing
di
Redazione Gamesurf
Discorso pressoché identico per quel che riguarda gli effetti di riflessione ambientale. Tutto quanto circonda le vetture del gioco si riflette in tempo reale in maniera assolutamente realistica e affascinante sulle luccicanti carrozzerie del gioco Bizarre Creations. Non per nulla ricordiamo ancora vividamente quando, alcuni mesi fa durante un incontro privato a Londra, Bizarre ci mostrò gli effetti di environmental mapping presentati attraverso una sorta di "dado" scomposto e aperto con tutte le facce disposte su di una vettura. Su tutte le sei facce si riproponevano alberi, lampioni, palazzi e quant'altro. Togliamoci il cappello, grazie
La stessa ammirazione va dimostrata nei confronti delle texture, dettagliate, pulite e capaci di rendere vivo e credibile il mondo attorno alle automobili. Si sprecano effetti di bump mapping, ma la chiccha tra le chicche é probabilmente rappresentata dai raggi del sole che illuminano l'asfalto umido. Preziosismi, certo, ma più che mai benvenuti. Meno riuscito invece l'effetto pioggia, ancora troppo legato alla sua versione su Dreamcast. Particolarmente soddisfacenti invece le routine d'illuminazione che stanno alla base delle gare notturne e quindi dei fari delle vetture (senza contare le varie insegne luminose, lampioni e quant'altro)
Fin quei quello che va, ora ciò che non va: New York, la città appositamente realizzata con in mente l'hardware Xbox, é evidentemente migliore, dal punto di vista tecnologico, rispetto alle altre città. Per quanto Tokyo, San Francisco e Londra offrano comunque uno spettacolo più che mai degno di nota, é anche vero che in alcuni spunti si rendono visibili le origini del gioco, datate 2000 e marchiate Dreamcast. Non é cosa da poco, perché in alcuni casi (pochi fortunatamente) la qualità delle vetture, incredibilmente arricchita rispetto all'edizione dello scorso anno, sembra quasi stridere con delle ambientazioni "solo" ottime
...E DEL CIOCCOLATO
Come abbiamo introdotto inizialmente, Project Gotham Racing non doveva e non avrebbe potuto chiamarsi Metropolis Street Racer 2. Per almeno due motivi: 1) non é commercialmente auspicabile lanciare una nuova console con il seguito di un gioco originariamente spacciato come portabandiera (o quasi) di una macchina sul viale del tramonto, 2) non esistono i presupposti minimi perché Project Gotham Racing possa acquisire il titolo di "seguito". Chiariamo soprattutto questo secondo punto: le innovazioni presenti in Project Gotham Racing a Metropolis Street Racer, dal punto di vista del concept, sono pressoché irrisorie. Il punto di forza dell'intero pacchetto é la riduzione digitale di New York. E questo é quanto. Il resto é legato a una differente ridistribuzione dei Kudos (regalati a cascata rispetto al passato), ma anche a un metodo di gestione delle dodici fasi di gioco leggermente rivista (e che giustifica la "cascata" di Kudos). Tutto il resto é un generoso splendente e imponente restyling di quanto hanno già imparato a conoscere e, per buona parte, ad amare gli utenti Dreamcast
La stessa ammirazione va dimostrata nei confronti delle texture, dettagliate, pulite e capaci di rendere vivo e credibile il mondo attorno alle automobili. Si sprecano effetti di bump mapping, ma la chiccha tra le chicche é probabilmente rappresentata dai raggi del sole che illuminano l'asfalto umido. Preziosismi, certo, ma più che mai benvenuti. Meno riuscito invece l'effetto pioggia, ancora troppo legato alla sua versione su Dreamcast. Particolarmente soddisfacenti invece le routine d'illuminazione che stanno alla base delle gare notturne e quindi dei fari delle vetture (senza contare le varie insegne luminose, lampioni e quant'altro)
Fin quei quello che va, ora ciò che non va: New York, la città appositamente realizzata con in mente l'hardware Xbox, é evidentemente migliore, dal punto di vista tecnologico, rispetto alle altre città. Per quanto Tokyo, San Francisco e Londra offrano comunque uno spettacolo più che mai degno di nota, é anche vero che in alcuni spunti si rendono visibili le origini del gioco, datate 2000 e marchiate Dreamcast. Non é cosa da poco, perché in alcuni casi (pochi fortunatamente) la qualità delle vetture, incredibilmente arricchita rispetto all'edizione dello scorso anno, sembra quasi stridere con delle ambientazioni "solo" ottime
...E DEL CIOCCOLATO
Come abbiamo introdotto inizialmente, Project Gotham Racing non doveva e non avrebbe potuto chiamarsi Metropolis Street Racer 2. Per almeno due motivi: 1) non é commercialmente auspicabile lanciare una nuova console con il seguito di un gioco originariamente spacciato come portabandiera (o quasi) di una macchina sul viale del tramonto, 2) non esistono i presupposti minimi perché Project Gotham Racing possa acquisire il titolo di "seguito". Chiariamo soprattutto questo secondo punto: le innovazioni presenti in Project Gotham Racing a Metropolis Street Racer, dal punto di vista del concept, sono pressoché irrisorie. Il punto di forza dell'intero pacchetto é la riduzione digitale di New York. E questo é quanto. Il resto é legato a una differente ridistribuzione dei Kudos (regalati a cascata rispetto al passato), ma anche a un metodo di gestione delle dodici fasi di gioco leggermente rivista (e che giustifica la "cascata" di Kudos). Tutto il resto é un generoso splendente e imponente restyling di quanto hanno già imparato a conoscere e, per buona parte, ad amare gli utenti Dreamcast
Project Gotham Racing
8
Voto
Redazione
Project Gotham Racing
Project Gotham Racing è un gioco destinato a unire e a dividere, irrimediabilmente. Qualsiasi giocatore che tal vuol definirsi (e quindi non fanatico, ma tutt'al più appassionato) deve unirsi nel decantare le lodi grafiche del gioco Bizarre Creations, capace di offrire dei modelli poligonali da cardiopalma e in generale una resa visiva davvero di primissimo ordine. E' anche vero che la particolare struttura di gioco potrebbe invece dividere i giocatori, da una parte chi potrebbe apprezzare e sposare la causa di Bizarre Creations, dall'altra chi continuerà a preferire lo stile di un classico Ridge Racer. Il gioco rimane comunque completo, profondo, intrigante, caratteristico e curato come solo i grandi classici del genere, perfezionato poi da un sistema di controllo che non da adito a nessuna critica. Ma attenzione, se avete già adorato e scoperto in ogni suo risvolto Metropolis Street Racer, Project Gotham Racing potrebbe avere davvero troppo poco (di nuovo) da dirvi.