Project IGI

Project IGI
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Negli ultimi anni Eidos Interactive, divenuta famosa per l'universalmente noto Tomb Raider, ha saputo dimostrare al mondo intero di essere uno dei più importanti produttori sul mercato, capace non solo di pubblicare titoli "da botteghino" come appunto lo stesso Tomb Raider, ma anche perfettamente in grado di dare alla luce nuovi e validi prodotti che sappiano distinguersi dalla massa per le loro interessanti innovazioni tecniche e concettuali
Project IGI
Il maggiore Anya. Comodamente seduta sulla sua poltrona il capo del progetto IGI ci aiuterà nel corso della missione con i suoi preziosi consigli

IL MIO NOME E' JONES
L'ultima validissima dimostrazione di quanto é stato appena detto é senza alcun dubbio Project IGI, sviluppato da Innerloop per Eidos e pubblicato sulla piattaforma PC. Quello che a prima vista sembra essere un normale gioco d'azione o, per essere più precisi, un tradizionale sparatutto in prima persona, si rivela infatti come uno dei più riusciti giochi degli ultimi mesi riuscendo a portare una ventata di aria fresca a un genere spesso non brillante per originalità
Dalla struttura molto semplice Project IGI offre un'unica modalità di gioco per il singolo giocatore: la campagna, suddivisa in missioni dallo sviluppo lineare e legate tra loro da una trama ben riuscita che dona al gioco il background sufficiente a motivare l'avanzamento nel gioco. Molto simile a una delle tante pellicole hollywoodiane che annualmente popolano il grande schermo, Project IGI ha come protagonisti l'ex-soldato SAS David Llewelyn Jones, impersonato dal giocatore, e il maggiore Anya, capo del progetto I'm Going In e prezioso aiuto nel corso delle pericolose missioni antiterroristiche
Come spiega il manuale di gioco, l'obiettivo del giocatore e quindi del governo (da cui dipende la divisione anti-terroristica del Pentagono e di conseguenza il Progetto IGI) é quello di recuperare dalle mani di alcuni terroristi sovietici una pericolosa testata atomica rubata agli Stati Uniti d'America; per compiere una simile impresa non é però possibile schierare il tradizionale esercito americano e così, onde evitare pericolosi incidenti diplomatici, ecco schierato in campo un solo uomo il cui destino é quello di scongiurare una nuova devastante Hiroshima
Project IGI
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Project IGI

Project IGI è stata senza dubbio una delle più gradite sorprese degli ultimi mesi e si guadagna assieme a pochi altri titoli un posto tra i migliori giochi del 2000. Pur non rivestendo in quanto a originalità il ruolo di titoli come Sacrifice e Giants anche questo nuovo prodotto Eidos riesce a suo modo a dare una ventata di freschezza a un genere di successo come quello dei giochi d'azione. Riprendendo la struttura di uno sparatutto 3D e l'impostazione per certi versi simili a quella di un mostro sacro come Metal Gear Solid, il team di sviluppo di Project IGI ha dato vita a un titolo avvincente che riesce magistralmente a coinvolgere il giocatore e a trascinarlo nel proprio mondo. Dotato di una grafica di tutto rispetto (che comunque non gioca assolutamente il ruolo di protagonista) Project IGI lascia al giocatore grande libertà di movimento dimostrandosi capace di intrattenerlo per lunghissime ore, pur senza che sia in alcun modo presente la modalità multigiocatore.

Marco Caselli

SECONDO COMMENTO
Questo sembra essere il periodo dei grandi giochi incompresi: è stato così per Alice ed così in parte anche per Project IGI, tacciato da alcuni di ingiocabilità a causa dell'impostazione massimamente realista, priva per esempio dei save game. C'è da dire, prima di passare alle lodi che questo gioco senza dubbio merita ampiamente, che Project IGI cade in fallo proprio sul realismo, presentando un difetto che, pur non pregiudicando l'ottima valutazione, si nota e risulta certamente fastidioso: ci riferiamo al "respawn" dei nemici presente in alcune locazioni, che costringe il giocatore a prestare doppia attenzione nel caso debba ripassare per quei luoghi. Per il resto Project IGI è un gioco assolutamente coinvolgente, che tiene incollati al monitor nonostante la notevole difficoltà (anche al livello più semplice) e che ripaga gli sforzi del gioctore con un senso di libertà e di immedesimazione grandiosi e non comuni nell'odierno panorama videoludico. Assolutamente consigliato, dunque, ma da prendersi a piccole dosi, con calma, pianificazione tattica e pazienza.

Matteo Camisasca