Project IGI
di
Redazione Gamesurf
SOLO CONTRO TUTTI
Esattamente come i suoi colleghi Rambo e Commando, anche David Jones ama lavorare da solo, da libero professionista. Esperto nell'utilizzo di qualsiasi arma e strumento bellico Jones preferisce però ricorrere il meno possibile alle armi, affidandosi fino a quando le circostanze lo permettono, alla più assoluta discrezione. Ed é proprio su questa linea di pensiero che é stato progettato e creato Project IGI che cerca dunque di distinguersi dalla tradizionale filosofia "spara e fuggi" per farsi portavoce di quella ben più raffinata scuola di pensiero diventata famosa con titoli come Metal Gear Solid. Armato di un semplice coltello, di una pistola e di un fucile mitragliatore il giocatore é accompagnato in ogni missione da una piacevole introduzione animata che, oltre a portare avanti come già detto la trama del gioco, introduce scenograficamente gli obiettivi aggiornati della spedizione, scanditi dalla piacevole voce del maggiore Anya
Vista la natura del gioco e l'obiettivo del Progetto IGI la maggior parte delle missioni prevede l'inserimento, e la fuga ovviamente, all'interno di una base nemica alla ricerca di informazioni o elementi utili al ritrovamento della testata atomatica rubata dai sovietici (che non smetteranno mai di spostarla da una parte all'altra della Russia ostacolando l'operato del Pentagono)
Proprio come in Metal Gear Solid il compito del giocatore é dunque quello di intrufolarsi all'interno delle super protette basi nemiche, cercando di non farsi notare dai numerosissimi soldati e facendo, ovviamente, particolare attenzione alla propria incolumità fisica che pochi colpi ben piazzati possono facilmente annullare. Niente medikit in abbondanza o stazioni di ristoro dell'energia, Project IGI vuole essere realistico e ciò comporta innanzitutto che l'energia del giocatore debba essere uguale a quella degli avversari. In termini pratici ciò significa che se una raffica di mitragliatrice é sufficiente a sistemare il soldato di guardia a un porta, allora anche il proiettile di un cecchino sarà sufficiente a mettere fuori gioco Jones e il giocatore
Esattamente come i suoi colleghi Rambo e Commando, anche David Jones ama lavorare da solo, da libero professionista. Esperto nell'utilizzo di qualsiasi arma e strumento bellico Jones preferisce però ricorrere il meno possibile alle armi, affidandosi fino a quando le circostanze lo permettono, alla più assoluta discrezione. Ed é proprio su questa linea di pensiero che é stato progettato e creato Project IGI che cerca dunque di distinguersi dalla tradizionale filosofia "spara e fuggi" per farsi portavoce di quella ben più raffinata scuola di pensiero diventata famosa con titoli come Metal Gear Solid. Armato di un semplice coltello, di una pistola e di un fucile mitragliatore il giocatore é accompagnato in ogni missione da una piacevole introduzione animata che, oltre a portare avanti come già detto la trama del gioco, introduce scenograficamente gli obiettivi aggiornati della spedizione, scanditi dalla piacevole voce del maggiore Anya
Vista la natura del gioco e l'obiettivo del Progetto IGI la maggior parte delle missioni prevede l'inserimento, e la fuga ovviamente, all'interno di una base nemica alla ricerca di informazioni o elementi utili al ritrovamento della testata atomatica rubata dai sovietici (che non smetteranno mai di spostarla da una parte all'altra della Russia ostacolando l'operato del Pentagono)
Proprio come in Metal Gear Solid il compito del giocatore é dunque quello di intrufolarsi all'interno delle super protette basi nemiche, cercando di non farsi notare dai numerosissimi soldati e facendo, ovviamente, particolare attenzione alla propria incolumità fisica che pochi colpi ben piazzati possono facilmente annullare. Niente medikit in abbondanza o stazioni di ristoro dell'energia, Project IGI vuole essere realistico e ciò comporta innanzitutto che l'energia del giocatore debba essere uguale a quella degli avversari. In termini pratici ciò significa che se una raffica di mitragliatrice é sufficiente a sistemare il soldato di guardia a un porta, allora anche il proiettile di un cecchino sarà sufficiente a mettere fuori gioco Jones e il giocatore
Project IGI
Project IGI
Project IGI è stata senza dubbio una delle più gradite sorprese degli ultimi mesi e si guadagna assieme a pochi altri titoli un posto tra i migliori giochi del 2000. Pur non rivestendo in quanto a originalità il ruolo di titoli come Sacrifice e Giants anche questo nuovo prodotto Eidos riesce a suo modo a dare una ventata di freschezza a un genere di successo come quello dei giochi d'azione. Riprendendo la struttura di uno sparatutto 3D e l'impostazione per certi versi simili a quella di un mostro sacro come Metal Gear Solid, il team di sviluppo di Project IGI ha dato vita a un titolo avvincente che riesce magistralmente a coinvolgere il giocatore e a trascinarlo nel proprio mondo. Dotato di una grafica di tutto rispetto (che comunque non gioca assolutamente il ruolo di protagonista) Project IGI lascia al giocatore grande libertà di movimento dimostrandosi capace di intrattenerlo per lunghissime ore, pur senza che sia in alcun modo presente la modalità multigiocatore.
Marco Caselli
SECONDO COMMENTO
Questo sembra essere il periodo dei grandi giochi incompresi: è stato così per Alice ed così in parte anche per Project IGI, tacciato da alcuni di ingiocabilità a causa dell'impostazione massimamente realista, priva per esempio dei save game. C'è da dire, prima di passare alle lodi che questo gioco senza dubbio merita ampiamente, che Project IGI cade in fallo proprio sul realismo, presentando un difetto che, pur non pregiudicando l'ottima valutazione, si nota e risulta certamente fastidioso: ci riferiamo al "respawn" dei nemici presente in alcune locazioni, che costringe il giocatore a prestare doppia attenzione nel caso debba ripassare per quei luoghi. Per il resto Project IGI è un gioco assolutamente coinvolgente, che tiene incollati al monitor nonostante la notevole difficoltà (anche al livello più semplice) e che ripaga gli sforzi del gioctore con un senso di libertà e di immedesimazione grandiosi e non comuni nell'odierno panorama videoludico. Assolutamente consigliato, dunque, ma da prendersi a piccole dosi, con calma, pianificazione tattica e pazienza.
Matteo Camisasca
Marco Caselli
SECONDO COMMENTO
Questo sembra essere il periodo dei grandi giochi incompresi: è stato così per Alice ed così in parte anche per Project IGI, tacciato da alcuni di ingiocabilità a causa dell'impostazione massimamente realista, priva per esempio dei save game. C'è da dire, prima di passare alle lodi che questo gioco senza dubbio merita ampiamente, che Project IGI cade in fallo proprio sul realismo, presentando un difetto che, pur non pregiudicando l'ottima valutazione, si nota e risulta certamente fastidioso: ci riferiamo al "respawn" dei nemici presente in alcune locazioni, che costringe il giocatore a prestare doppia attenzione nel caso debba ripassare per quei luoghi. Per il resto Project IGI è un gioco assolutamente coinvolgente, che tiene incollati al monitor nonostante la notevole difficoltà (anche al livello più semplice) e che ripaga gli sforzi del gioctore con un senso di libertà e di immedesimazione grandiosi e non comuni nell'odierno panorama videoludico. Assolutamente consigliato, dunque, ma da prendersi a piccole dosi, con calma, pianificazione tattica e pazienza.
Matteo Camisasca