Project IGI
di
Redazione Gamesurf
SORRIDI, SEI SU CANDID CAMERA
Disseminate di torrette, soldati di ronda e telecamere le basi nemiche sono delle vere roccaforti apparentemente inespugnabili, anche per un esperto come David Jones. Ogni missione si apre dunque con la stesura di una particolare tattica che deve essere pianificata dal giocatore a seguito di un attento studio della planimetria della base. Fornito infatti di un potentissimo GPS satellitare Jones può costantemente monitorare dall'alto la base nemica evidenziandone i particolari più salienti: telecamere, soldati ed entrate degli edifici sono dettagliatamente riprodotti in tempo reale dal satellite spia che dà al giocatore quella marcia in più senza la quale sarebbe assolutamente impossibile sperare di vincere
Studiata dunque la struttura della base é necessario agire con estrema cautela e precisione, cercando di infiltrarsi sfruttando i rari punti deboli della struttura nemica. Un giro di ronda non perfettamente sincronizzato tra due soldati, un circuito di telecamere facilmente disattivabile o una pila di casse al posto giusto sono tutti elementi indispensabili che possono fare la differenza tra il successo della missione e la morte. Sempre sul filo del rasoio il giocatore deve comunque tenere costantemente sotto controllo tutto ciò che lo circonda in quanto sono molteplici le possibilità di venire scoperto e di conseguenza ucciso poiché, una volta scattato l'allarme generale della base, i già numerosi soldati di guardia sono supportati dall'arrivo di altre truppe pronte a stanare e uccidere il malcapitato intruso
Armato inizialmente di ben pochi strumenti (un coltello, una pistola e un fucile mitragliatore) il giocatore dovrà sfruttare l'arsenale a disposizione del nemico raccogliendo le armi addosso ai cadaveri e assicurandosi così una sufficiente quantità di piombo per proseguire la lunga missione. Pistole, mitragliatori, fucili di precisione bazooka sono alcuni dei preziosi compagni di viaggio di Jones che dovrà saperne sfruttare le caratteristiche peculiari a seconda delle circostanze, tenendo a mente valori come potenza di fuoco, precisione, raggio d'azione e gittata che sono stati riprodotti con cura al fine di realizzare delle armi, realistiche dal punto di vista sia grafico sia tecnico
Disseminate di torrette, soldati di ronda e telecamere le basi nemiche sono delle vere roccaforti apparentemente inespugnabili, anche per un esperto come David Jones. Ogni missione si apre dunque con la stesura di una particolare tattica che deve essere pianificata dal giocatore a seguito di un attento studio della planimetria della base. Fornito infatti di un potentissimo GPS satellitare Jones può costantemente monitorare dall'alto la base nemica evidenziandone i particolari più salienti: telecamere, soldati ed entrate degli edifici sono dettagliatamente riprodotti in tempo reale dal satellite spia che dà al giocatore quella marcia in più senza la quale sarebbe assolutamente impossibile sperare di vincere
Studiata dunque la struttura della base é necessario agire con estrema cautela e precisione, cercando di infiltrarsi sfruttando i rari punti deboli della struttura nemica. Un giro di ronda non perfettamente sincronizzato tra due soldati, un circuito di telecamere facilmente disattivabile o una pila di casse al posto giusto sono tutti elementi indispensabili che possono fare la differenza tra il successo della missione e la morte. Sempre sul filo del rasoio il giocatore deve comunque tenere costantemente sotto controllo tutto ciò che lo circonda in quanto sono molteplici le possibilità di venire scoperto e di conseguenza ucciso poiché, una volta scattato l'allarme generale della base, i già numerosi soldati di guardia sono supportati dall'arrivo di altre truppe pronte a stanare e uccidere il malcapitato intruso
Armato inizialmente di ben pochi strumenti (un coltello, una pistola e un fucile mitragliatore) il giocatore dovrà sfruttare l'arsenale a disposizione del nemico raccogliendo le armi addosso ai cadaveri e assicurandosi così una sufficiente quantità di piombo per proseguire la lunga missione. Pistole, mitragliatori, fucili di precisione bazooka sono alcuni dei preziosi compagni di viaggio di Jones che dovrà saperne sfruttare le caratteristiche peculiari a seconda delle circostanze, tenendo a mente valori come potenza di fuoco, precisione, raggio d'azione e gittata che sono stati riprodotti con cura al fine di realizzare delle armi, realistiche dal punto di vista sia grafico sia tecnico
Project IGI
Project IGI
Project IGI è stata senza dubbio una delle più gradite sorprese degli ultimi mesi e si guadagna assieme a pochi altri titoli un posto tra i migliori giochi del 2000. Pur non rivestendo in quanto a originalità il ruolo di titoli come Sacrifice e Giants anche questo nuovo prodotto Eidos riesce a suo modo a dare una ventata di freschezza a un genere di successo come quello dei giochi d'azione. Riprendendo la struttura di uno sparatutto 3D e l'impostazione per certi versi simili a quella di un mostro sacro come Metal Gear Solid, il team di sviluppo di Project IGI ha dato vita a un titolo avvincente che riesce magistralmente a coinvolgere il giocatore e a trascinarlo nel proprio mondo. Dotato di una grafica di tutto rispetto (che comunque non gioca assolutamente il ruolo di protagonista) Project IGI lascia al giocatore grande libertà di movimento dimostrandosi capace di intrattenerlo per lunghissime ore, pur senza che sia in alcun modo presente la modalità multigiocatore.
Marco Caselli
SECONDO COMMENTO
Questo sembra essere il periodo dei grandi giochi incompresi: è stato così per Alice ed così in parte anche per Project IGI, tacciato da alcuni di ingiocabilità a causa dell'impostazione massimamente realista, priva per esempio dei save game. C'è da dire, prima di passare alle lodi che questo gioco senza dubbio merita ampiamente, che Project IGI cade in fallo proprio sul realismo, presentando un difetto che, pur non pregiudicando l'ottima valutazione, si nota e risulta certamente fastidioso: ci riferiamo al "respawn" dei nemici presente in alcune locazioni, che costringe il giocatore a prestare doppia attenzione nel caso debba ripassare per quei luoghi. Per il resto Project IGI è un gioco assolutamente coinvolgente, che tiene incollati al monitor nonostante la notevole difficoltà (anche al livello più semplice) e che ripaga gli sforzi del gioctore con un senso di libertà e di immedesimazione grandiosi e non comuni nell'odierno panorama videoludico. Assolutamente consigliato, dunque, ma da prendersi a piccole dosi, con calma, pianificazione tattica e pazienza.
Matteo Camisasca
Marco Caselli
SECONDO COMMENTO
Questo sembra essere il periodo dei grandi giochi incompresi: è stato così per Alice ed così in parte anche per Project IGI, tacciato da alcuni di ingiocabilità a causa dell'impostazione massimamente realista, priva per esempio dei save game. C'è da dire, prima di passare alle lodi che questo gioco senza dubbio merita ampiamente, che Project IGI cade in fallo proprio sul realismo, presentando un difetto che, pur non pregiudicando l'ottima valutazione, si nota e risulta certamente fastidioso: ci riferiamo al "respawn" dei nemici presente in alcune locazioni, che costringe il giocatore a prestare doppia attenzione nel caso debba ripassare per quei luoghi. Per il resto Project IGI è un gioco assolutamente coinvolgente, che tiene incollati al monitor nonostante la notevole difficoltà (anche al livello più semplice) e che ripaga gli sforzi del gioctore con un senso di libertà e di immedesimazione grandiosi e non comuni nell'odierno panorama videoludico. Assolutamente consigliato, dunque, ma da prendersi a piccole dosi, con calma, pianificazione tattica e pazienza.
Matteo Camisasca