Project Justice: Rival Schools 2

di Redazione Gamesurf
DALLA SALA GIOCHI AL DREAMCAST
Il gioco é, tecnicamente parlando, un porting diretto dalla versione da sala giochi, con tutti i pro e i contro relativi. La grafica é molto colorata, veloce ed estremamente fluida, ma al tempo stesso non riesce a impressionare più di tanto il giocatore a causa dei modelli poligonali non eccessivamente dettagliati e delle texture di qualità spesso discutibile (specie durante le frequenti zoomate sui combattenti). Molto buoni sono invece tutti i vari effetti grafici che accompagnano gli scontri. Particolare e molto "gustoso" é anche il design adottato per i personaggi, che paiono direttamente usciti da un qualche manga giapponese e come tali sono particolarmente adatti al tipo d'azione apprezzabile in Project Justice. Il sonoro del gioco ripropone le musiche già ascoltate in sala giochi in versioni più o meno remixate e decisamente più "pulite" dal punto di vista della qualità audio. Le differenze tra la versione da sala e quella per Dreamcast si notano naturalmente a livello di opzioni disponibili: oltre alle classiche modalità Story Mode, Arcade Mode e Versus Mode sono state aggiunte la nuova Tournament Mode (per un massimo di otto giocatori) e League Battle Mode (un particolare tipo di campionato a squadre), unitamente a una pratica sezione per gli allenamenti totalmente configurabile. Tramite il menu "Extras" é possibile consultare alcune inutili, ma simpatiche aggiunte alla versione Dreamcast, accessibili tramite il "solito" sistema a rivelazione progressiva utilizzato da Capcom in moltissimi giochi (su cui si basa anche la disponibilità di alcuni personaggi segreti). La longevità del gioco é dunque piuttosto alta anche per quanto riguarda le opzioni per un singolo giocatore, sebbene sia ovvio che un gioco come Project Justice dia il meglio di se giocato con gli amici, situazione nella quale si rivela un gioco che difficilmente farà annoiare gli appassionati di picchiaduro.