Project X Zone
Quando Dante incontra Frank West
Quanti mondi incredibili e fantastici ci hanno regalato i videogame. Decine e decine di universi da sogno. Centinaia e centinaia di eroi e personaggi di ogni tipo che sono entrati nel nostro immaginario e in quello di tanti altri videogiocatori come noi. Si, il gameplay é un elemento importantissimo riguardo al nostro hobby preferito, ma é impossibile negare che molti dei nostri ricordi e affetti virtuali sono legati alle personalità di alcuni “chara” che difficilmente riusciremo mai a dimenticare. E quante volte abbiamo fantasticato, pensando a cosa sarebbe successo se i protagonisti dei vari giochi si fossero incontrati, magari per combattere uno a fianco all'altro, magari per sfidarsi e decretare il più forte di sempre. Gli sviluppatori di videogame hanno, talvolta, avuto questa stessa idea, tanto che sono stati sviluppati diversi titoli in cui era possibile trovare mix di varie saghe anche se, inutile dirlo, spesso si é parlato di giochi che non sono riusciti a superare la frontiera giapponese.
A questo filone si accoda Projec X Zone, progetto nato dal team Monolith e prodotto da Namco Bandai, alla cui base vi é il desiderio di unire non solo alcune saghe, ma i personaggi più rappresentativi di tre marchi che hanno fatto la storia dei videogame: SEGA, Capcom e (ovviamente) Namco Bandai. Per riuscire a fare tutto questo si é deciso di creare un titolo strategico a turni e di portarlo sul Nintendo 3DS, la console che continua di settimana in settimana a dominare le classifiche di vendita mondiali. L'incipit é abbastanza semplice: il mondo reale é in pericolo (ma guarda un po'!) a causa di una forza malvagia che sta mescolando i vari piani dell'esistenza, dando vita ad un mix in cui si incontrano i vari universi delle saghe più famose delle software house che abbiamo citato. Come é facile capire, i vari eroi di decenni di gloriosi videogame dovranno vedersela con le proprie nemesi, unendo le forze con altri campioni per sconfiggere un conclave di nemici estremamente agguerriti.
Nulla di incredibilmente complesso, ma questo non deve stupire. Serviva una trama in grado di dare un senso all'unione di decine di mondi differenti e quella creata riesce a farlo senza particolari problemi, sebbene sfruttando collegamenti semplicistici e situazioni non certo da Nobel per la letteratura. Si deve entrare nell'ordine di idee che servono scuse plausibili per far comparire, ad esempio, il buon Dante di Devil May Cry per vederlo discutere con Chun-Li di Street Fighter ed essere interrotti da Arthur, il cavaliere di Ghosts ‘n Goblin. E questo é solo un esempio. I personaggi che incontrerete sono davvero tantissimi e provenienti dai brand più disparati: Dead Risigin, Resident Evil, Tekken, Mega Man, Virtua Fighters, Tales of Vesperia e tanti altri, con alcuni di essi che, purtroppo, fanno parte di prodotti mai sbarcati in occidente e che, quindi, risulteranno sconosciuti ai più, senza considerare la presenza di una manciata di figure create appositamente per la creazione di Project X Zone.
Il gioco delle coppie
Il gioco vero e proprio, ad una prima occhiata, ricorda la tradizione della strategia a turni giapponese, tra cui non possiamo che ricordare titoli come Fire Emblem, Final Fantasy Tactic, Tactics Ogre e via dicendo, con un sistema che, di volta in volta, ci porterà in varie arene che saranno suddivise a scacchiera. A noi il compito di muovere i nostri personaggi/pedina per raccogliere oggetti e, principalmente, raggiungere il nemico e sconfiggerlo. Tutto prende il via da scene realizzate con schermate fisse e dialoghi tra i protagonisti, per poi lasciarci arrivare alla azione vera e propria. Le possibilità a nostra disposizione sono abbastanza classiche, sebbene, un pelo limitate. Usare oggetti, qualche skill e, soprattutto, combattere. La vera particolarità di Project X Zone risiede, però, nel fatto che muoveremo unità fatte da coppie di personaggi, non necessariamente formate da character appartenenti alla stessa saga o allo stesso gioco.
Queste coppie non saranno selezionabili da noi, ma saranno già formate in base alle esigenze narrative scelte dagli sviluppatori. Questo ci ha un po' deluso, ma a parziale riscatto saranno presenti delle unità singole. Queste, se la storia lo consentirà, potranno essere usate a supporto alle coppie pre-impostate e inserirsi in modo devastante nel combat system, elemento che andremo ora a esaminare. Quando la nostra pedina sarà abbastanza vicina ad un avversario (non servirà arrivare ad un contatto, ma basterà essere distanti di alcune caselle) potremo dare il via all'attacco. Fatto questo lasceremo la visuale isometrica dall'alto e passeremo ad una telecamera che riprenderà dal davanti noi e i nemici del momento. Potremo, quindi, portare una serie di attacchi che saranno eseguibili con semplicissime combinazioni di tasti e vedranno unirsi alcune tecniche famose dei personaggi della nostra coppia.
Sebbene il gioco sia sostanzialmente uno strategico a turni, quando si dovrà attaccare sarà necessario prestare un minimo di attenzione a quel che potremo fare. Visto che sarà possibile eseguire diversi attacchi di seguito, potremo sfruttarli al meglio imparando le varie tempistiche e le tipologie di colpi portati da ognuno di essi, così da creare delle simil-combo. I colpi non daranno, infatti, gli stessi risultati se lanciati con tempismo sbagliato, mentre con un po' di studio potremo mettere a segno attacchi critici che ci faranno avvicinare sempre più alla vittoria. Più colpiremo, più si riempirà una barra chiama XP. Una volta raggiunta una certa soglia potremo sfruttarne il potenziale e, ad esempio, chiamare in causa l'unità solitaria che avremo scelto a inizio del match, dando vita ad attacchi potentissimi. L'utilizzo dei punti XP non sarà solo questo, ma servirà anche in fase di difesa. Quando un avversario ci attaccherà avremo la possibilità di usare diverse quantità di punti per compiere varie azioni come contrattacchi o difese più o meno efficaci. A voi la scelta: limitare i danni o mantenere gli XP per essere più devastanti quando arriverà il vostro turno?
Mi ritorni in mente
Con il passare delle battaglie le unità saliranno di livello e miglioreranno le proprie capacità, anche se la crescita sarà gestita in modo automatico. Inoltre, durante le battaglie potrete sfruttare la vicinanza di due pedine del vostro team, sempre per fare più male possibile ai cattivi di turno. Come avrete capito il gameplay non é profondo come quello di altre saghe (guardate quelle citata qualche paragrafo più sopra), ma considerando il mix tra personaggi amatissimi e una giocabilità comunque sufficiente (dove le peculiarità del touch screen sono state, però, ignorate), Project X Zone ha quanto serve per convincere l'amante del gaming filo-nipponico ad andare avanti per tutta la quarantina di missioni e godersi l'atmosfera stracolma di citazioni che andranno dalle più simpatiche a quelle da lacrime agli occhi in ricordo dei bei tempi passati.
Tecnicamente, poi, i Monolith hanno lavorato in maniera discreta, senza particolari picchi d'eccellenza e senza deficit di sorta. Si segnalano alcune “illustrazioni” davvero belle da vedere, comunque il tutto realizzato in grafica bidimensionale. L'effetto 3D, se attivato, si rivela comunque piacevole, dando vari piani di profondità alle immagini. Il fatto che il gioco non sia frenetico permette all'utente di utilizzare la console senza muoverla (quantomeno bruscamente), rendendo così il tutto più gradevole. Bene anche il sonoro, con un doppiaggio in giapponese (tutti i testi sono in inglese) accompagnato da buone musiche... se siete giocatori di vecchio corso avrete anche qualche bella sorpresa!
Insomma, Project X Zone non é assolutamente un titolo per tutti e non riscrive le pagine della strategia videoludica, ma é un piacevolissimo passatempo che saprà conquistare chi porta nel cuore le avventure che, negli anni, ci hanno regalato SEGA, CAPCOM e NAMCO BANDAI.
Quanti mondi incredibili e fantastici ci hanno regalato i videogame. Decine e decine di universi da sogno. Centinaia e centinaia di eroi e personaggi di ogni tipo che sono entrati nel nostro immaginario e in quello di tanti altri videogiocatori come noi. Si, il gameplay é un elemento importantissimo riguardo al nostro hobby preferito, ma é impossibile negare che molti dei nostri ricordi e affetti virtuali sono legati alle personalità di alcuni “chara” che difficilmente riusciremo mai a dimenticare. E quante volte abbiamo fantasticato, pensando a cosa sarebbe successo se i protagonisti dei vari giochi si fossero incontrati, magari per combattere uno a fianco all'altro, magari per sfidarsi e decretare il più forte di sempre. Gli sviluppatori di videogame hanno, talvolta, avuto questa stessa idea, tanto che sono stati sviluppati diversi titoli in cui era possibile trovare mix di varie saghe anche se, inutile dirlo, spesso si é parlato di giochi che non sono riusciti a superare la frontiera giapponese.
A questo filone si accoda Projec X Zone, progetto nato dal team Monolith e prodotto da Namco Bandai, alla cui base vi é il desiderio di unire non solo alcune saghe, ma i personaggi più rappresentativi di tre marchi che hanno fatto la storia dei videogame: SEGA, Capcom e (ovviamente) Namco Bandai. Per riuscire a fare tutto questo si é deciso di creare un titolo strategico a turni e di portarlo sul Nintendo 3DS, la console che continua di settimana in settimana a dominare le classifiche di vendita mondiali. L'incipit é abbastanza semplice: il mondo reale é in pericolo (ma guarda un po'!) a causa di una forza malvagia che sta mescolando i vari piani dell'esistenza, dando vita ad un mix in cui si incontrano i vari universi delle saghe più famose delle software house che abbiamo citato. Come é facile capire, i vari eroi di decenni di gloriosi videogame dovranno vedersela con le proprie nemesi, unendo le forze con altri campioni per sconfiggere un conclave di nemici estremamente agguerriti.
Nulla di incredibilmente complesso, ma questo non deve stupire. Serviva una trama in grado di dare un senso all'unione di decine di mondi differenti e quella creata riesce a farlo senza particolari problemi, sebbene sfruttando collegamenti semplicistici e situazioni non certo da Nobel per la letteratura. Si deve entrare nell'ordine di idee che servono scuse plausibili per far comparire, ad esempio, il buon Dante di Devil May Cry per vederlo discutere con Chun-Li di Street Fighter ed essere interrotti da Arthur, il cavaliere di Ghosts ‘n Goblin. E questo é solo un esempio. I personaggi che incontrerete sono davvero tantissimi e provenienti dai brand più disparati: Dead Risigin, Resident Evil, Tekken, Mega Man, Virtua Fighters, Tales of Vesperia e tanti altri, con alcuni di essi che, purtroppo, fanno parte di prodotti mai sbarcati in occidente e che, quindi, risulteranno sconosciuti ai più, senza considerare la presenza di una manciata di figure create appositamente per la creazione di Project X Zone.
Il gioco delle coppie
Il gioco vero e proprio, ad una prima occhiata, ricorda la tradizione della strategia a turni giapponese, tra cui non possiamo che ricordare titoli come Fire Emblem, Final Fantasy Tactic, Tactics Ogre e via dicendo, con un sistema che, di volta in volta, ci porterà in varie arene che saranno suddivise a scacchiera. A noi il compito di muovere i nostri personaggi/pedina per raccogliere oggetti e, principalmente, raggiungere il nemico e sconfiggerlo. Tutto prende il via da scene realizzate con schermate fisse e dialoghi tra i protagonisti, per poi lasciarci arrivare alla azione vera e propria. Le possibilità a nostra disposizione sono abbastanza classiche, sebbene, un pelo limitate. Usare oggetti, qualche skill e, soprattutto, combattere. La vera particolarità di Project X Zone risiede, però, nel fatto che muoveremo unità fatte da coppie di personaggi, non necessariamente formate da character appartenenti alla stessa saga o allo stesso gioco.
Queste coppie non saranno selezionabili da noi, ma saranno già formate in base alle esigenze narrative scelte dagli sviluppatori. Questo ci ha un po' deluso, ma a parziale riscatto saranno presenti delle unità singole. Queste, se la storia lo consentirà, potranno essere usate a supporto alle coppie pre-impostate e inserirsi in modo devastante nel combat system, elemento che andremo ora a esaminare. Quando la nostra pedina sarà abbastanza vicina ad un avversario (non servirà arrivare ad un contatto, ma basterà essere distanti di alcune caselle) potremo dare il via all'attacco. Fatto questo lasceremo la visuale isometrica dall'alto e passeremo ad una telecamera che riprenderà dal davanti noi e i nemici del momento. Potremo, quindi, portare una serie di attacchi che saranno eseguibili con semplicissime combinazioni di tasti e vedranno unirsi alcune tecniche famose dei personaggi della nostra coppia.
Sebbene il gioco sia sostanzialmente uno strategico a turni, quando si dovrà attaccare sarà necessario prestare un minimo di attenzione a quel che potremo fare. Visto che sarà possibile eseguire diversi attacchi di seguito, potremo sfruttarli al meglio imparando le varie tempistiche e le tipologie di colpi portati da ognuno di essi, così da creare delle simil-combo. I colpi non daranno, infatti, gli stessi risultati se lanciati con tempismo sbagliato, mentre con un po' di studio potremo mettere a segno attacchi critici che ci faranno avvicinare sempre più alla vittoria. Più colpiremo, più si riempirà una barra chiama XP. Una volta raggiunta una certa soglia potremo sfruttarne il potenziale e, ad esempio, chiamare in causa l'unità solitaria che avremo scelto a inizio del match, dando vita ad attacchi potentissimi. L'utilizzo dei punti XP non sarà solo questo, ma servirà anche in fase di difesa. Quando un avversario ci attaccherà avremo la possibilità di usare diverse quantità di punti per compiere varie azioni come contrattacchi o difese più o meno efficaci. A voi la scelta: limitare i danni o mantenere gli XP per essere più devastanti quando arriverà il vostro turno?
Mi ritorni in mente
Con il passare delle battaglie le unità saliranno di livello e miglioreranno le proprie capacità, anche se la crescita sarà gestita in modo automatico. Inoltre, durante le battaglie potrete sfruttare la vicinanza di due pedine del vostro team, sempre per fare più male possibile ai cattivi di turno. Come avrete capito il gameplay non é profondo come quello di altre saghe (guardate quelle citata qualche paragrafo più sopra), ma considerando il mix tra personaggi amatissimi e una giocabilità comunque sufficiente (dove le peculiarità del touch screen sono state, però, ignorate), Project X Zone ha quanto serve per convincere l'amante del gaming filo-nipponico ad andare avanti per tutta la quarantina di missioni e godersi l'atmosfera stracolma di citazioni che andranno dalle più simpatiche a quelle da lacrime agli occhi in ricordo dei bei tempi passati.
Tecnicamente, poi, i Monolith hanno lavorato in maniera discreta, senza particolari picchi d'eccellenza e senza deficit di sorta. Si segnalano alcune “illustrazioni” davvero belle da vedere, comunque il tutto realizzato in grafica bidimensionale. L'effetto 3D, se attivato, si rivela comunque piacevole, dando vari piani di profondità alle immagini. Il fatto che il gioco non sia frenetico permette all'utente di utilizzare la console senza muoverla (quantomeno bruscamente), rendendo così il tutto più gradevole. Bene anche il sonoro, con un doppiaggio in giapponese (tutti i testi sono in inglese) accompagnato da buone musiche... se siete giocatori di vecchio corso avrete anche qualche bella sorpresa!
Insomma, Project X Zone non é assolutamente un titolo per tutti e non riscrive le pagine della strategia videoludica, ma é un piacevolissimo passatempo che saprà conquistare chi porta nel cuore le avventure che, negli anni, ci hanno regalato SEGA, CAPCOM e NAMCO BANDAI.
Project X Zone
7.5
Voto
Redazione
Project X Zone
Project X Zone non scriverà una nuova pagina della storia dei videogame. Ad essere onesti, dubitiamo che Project X Zone abbia mai voluto fare una cosa del genere. Ma allora, cosa fa questo gioco? Diverte. Vi pare poco? A noi no. Con i suoi limiti strutturali, con un gameplay non certo innovativo o profondo, Project X Zone sfrutta sapientemente i propri ingredienti, nati (senza farne alcun mistero) per fare felici gli amanti dei titoli Capcom, SEGA e Namco Bandai. Nonostante qualche passaggio un po' pesante si va avanti divertendosi a scoprire le interazioni tra tutti questi mondi che hanno popolato e popolano la nostra fantasia, godendosi un impianto strategico non eccelso, ma gradevole, unito ad una discreta realizzazione tecnica. Se siete otaku, avete trovato il vostro mondo. Anzi, i vostri mondi.