Project Zero 2: Crimson Butterfly
Avete mai seguito una farfalla? Colorate e sfuggenti, il loro volo é lieve e delicato, e il loro passaggio lascia un sapore dolce-amaro nella nostra mente: creature così incantevoli eppure così fragili, la cui bellezza é effimera, data la durata della loro vita su questa terra. Ma le farfalle che seguiremo quest'oggi non appartengono a questa terra, non sono di questo mondo. Brillano nell'oscurità come piccole lanterne sempiterne che all'apparenza, sembrano avere uno scopo ben preciso: condurci alla morte.
Seguendo Farfalle Cremisi
Mio e Mayu Amakura sono due giovani gemelle originarie della provincia di Osaka, Giappone. Nonostante qualche piccolo incidente tipico tra fratelli e sorelle sono molto unite, e non si separano mai l'una dall'altra. Un giorno, trascorrendo una stupenda giornata di sole nel bosco in cui giocavano sempre da bambine, Mayu, la più grande delle due, si allontana improvvisamente, attirata da alcune farfalle color cremisi comparse dal nulla tra gli alberi. Mio parte disperata all'inseguimento della sorella, che sorda ai suoi richiami s'inoltra sempre di più nella boscaglia, fino a scomparire alla vista. Il bosco teatro dei loro giochi e delle loro avventure nasconde un terribile segreto che trasformerà per sempre le loro vite.
L'oscurità cala improvvisamente intorno a noi, ed il bosco si fa silenzioso. Saliamo una scalinata di pietra costellata da statuette votive raffiguranti una coppia di gemelli, ed alla sua sommità ritroviamo Mayu, immobile davanti ad un gruppo di “dolmen” di pietra, simile ad un sepolcro, e circondati dai tipici cordoni “sigillo” scintoisti. Oltre il pendio sottostante riusciamo a scorgere quello che sembra un antico villaggio, il Villaggio Scomparso, in cui il tempo sembra non essere mai trascorso, cristallizzato nell'epoca Sengoku e incurante del mondo che cresce e si trasforma intorno a lui.
Mayu però ci accompagnerà solo per un breve pezzo, per poi scomparire nuovamente guidata dalle brillanti farfalle cremisi.
Impersonando la piccola Mio ci avventureremo all'interno del villaggio, ormai chiaramente abitato da soli fantasmi, alla ricerca della nostra amata sorella gemella perduta. Un grave pericolo incombe sulle nostre protagoniste. Che posto é mai questo? Da dove vengono tutti questi morti? Esplorazione, ricerca e funerei incontri ci permetteranno di raccogliere indizi sulla macabra storia di questo villaggio e la possibilità di fuggire e salvare vite - ed anime - innocenti.
Dite “Cheese!”
Come in tutti i survival horror che si rispettino, le nostre armi sono poche e andranno usate con furbizia e capacità. Infatti, oltre alla piccola torcia utile per illuminare spazi bui e rivelare così la presenza di possibili oggetti da raccogliere, oltre che per mero sostegno psicologico, verremo equipaggiati della “Camera Obscura” un oggetto quanto mai potente e sinistro che ci permette di esorcizzare -e quindi sconfiggere- gli spiriti attraverso lo scatto di fotografie. Esplorando e raccogliendo oggetti lungo il nostro percorso, troveremo vari modi per potenziare la nostra speciale macchina fotografica: pellicole dal potere esorcizzante sempre maggiore, nuovi “filtri-obiettivo” da equipaggiare, tre per la precisione, ognuno con particolarità ed effetti differenti sul fantasma immortalato. Effetti che potranno essere potenziati attraverso la conquista di “punti” rilasciati da ogni spettro sconfitto, e che serviranno anche per migliorare le capacità della camera in sé.
Altro utile oggetto ai fini della storia, anche se non considerabile come arma vera e propria, é la “Radio”. Non fatevi ingannare, Mio e Mayu non sono assidue ascoltatrici di “RadioGhost” e il loro programma preferito non é “21 grammi: e basta diete per l'eternità!” (anche se forse qualche consiglio da Radio Maria risulterebbe comodo). Questa particolare Radio permette di ascoltare la voce dei morti. Durante il gioco troveremo speciali pietre che sapranno raccontarci i pensieri del defunto che le ha possedute: pensieri che ci forniranno importanti rivelazioni sui misteri che avvolgono il villaggio e i suoi “fantomatici” abitanti.
Remake o non Remake?
Realizzare un remake del secondo titolo (Project zero 2: Crimson Butterfly uscito per Ps2 nel 2003) ha permesso al team interno di TECMO di eseguire un completo restauro dal punto di vista grafico, lasciando pressoché intoccata la trama e lo svolgimento del gioco. Sono state fatte solo alcune modifiche al gameplay originale, volte all'aumento della tensione e della suspense, che vedremo in seguito.
Accedendo alla schermata principale abbiamo a disposizione due modalità di gioco: “Storia”, dove dovremo risolvere il mistero del Villaggio Scomparso e salvare le due gemelle Amakura, e “Casa degli Orrori” dove l'inquietante ma bellissima vergine del tempio Lady Kureha ci guiderà attraverso ciascuna casa infestata. Ciò che troveremo in ciascuna di esse cambierà ad ogni nostra visita, ma sostanzialmente i livelli si basano tutti su brevi percorsi su binari volti al farci prendere un infarto ma, diciamocelo, con scarsi risultati (almeno, dal nostro punto di vista).
Progredire nella modalità Storia ci permetterà di sbloccare nuove Case degli Orrori e inoltre, udite udite, questa modalità permette l'entrata in campo di un altro giocatore attraverso l'utilizzo di un secondo Wiimote. Grazie al solo utilizzo del telecomando stick, il nostro amico potrà aiutarci a sconfiggere i fantasmi che incontreremo o burlarsi di noi facendo apparire spettri, vibrare il nostro telecomando o far scaturire suoni angoscianti da esso. Quando si dice, meglio soli che male accompagnati... In sostanza un minigioco abbastanza ripetitivo, ma quest'ultima caratteristica insieme alla conquista di alcuni obiettivi, rende più longevo il tutto. Infine, una volta completata una Casa, Lady Kureha valuterà i livelli dello spirito ed il nostro sesto senso. Vedete anche voi la gente morta?
Seguendo Farfalle Cremisi
Mio e Mayu Amakura sono due giovani gemelle originarie della provincia di Osaka, Giappone. Nonostante qualche piccolo incidente tipico tra fratelli e sorelle sono molto unite, e non si separano mai l'una dall'altra. Un giorno, trascorrendo una stupenda giornata di sole nel bosco in cui giocavano sempre da bambine, Mayu, la più grande delle due, si allontana improvvisamente, attirata da alcune farfalle color cremisi comparse dal nulla tra gli alberi. Mio parte disperata all'inseguimento della sorella, che sorda ai suoi richiami s'inoltra sempre di più nella boscaglia, fino a scomparire alla vista. Il bosco teatro dei loro giochi e delle loro avventure nasconde un terribile segreto che trasformerà per sempre le loro vite.
L'oscurità cala improvvisamente intorno a noi, ed il bosco si fa silenzioso. Saliamo una scalinata di pietra costellata da statuette votive raffiguranti una coppia di gemelli, ed alla sua sommità ritroviamo Mayu, immobile davanti ad un gruppo di “dolmen” di pietra, simile ad un sepolcro, e circondati dai tipici cordoni “sigillo” scintoisti. Oltre il pendio sottostante riusciamo a scorgere quello che sembra un antico villaggio, il Villaggio Scomparso, in cui il tempo sembra non essere mai trascorso, cristallizzato nell'epoca Sengoku e incurante del mondo che cresce e si trasforma intorno a lui.
Mayu però ci accompagnerà solo per un breve pezzo, per poi scomparire nuovamente guidata dalle brillanti farfalle cremisi.
Impersonando la piccola Mio ci avventureremo all'interno del villaggio, ormai chiaramente abitato da soli fantasmi, alla ricerca della nostra amata sorella gemella perduta. Un grave pericolo incombe sulle nostre protagoniste. Che posto é mai questo? Da dove vengono tutti questi morti? Esplorazione, ricerca e funerei incontri ci permetteranno di raccogliere indizi sulla macabra storia di questo villaggio e la possibilità di fuggire e salvare vite - ed anime - innocenti.
Dite “Cheese!”
Come in tutti i survival horror che si rispettino, le nostre armi sono poche e andranno usate con furbizia e capacità. Infatti, oltre alla piccola torcia utile per illuminare spazi bui e rivelare così la presenza di possibili oggetti da raccogliere, oltre che per mero sostegno psicologico, verremo equipaggiati della “Camera Obscura” un oggetto quanto mai potente e sinistro che ci permette di esorcizzare -e quindi sconfiggere- gli spiriti attraverso lo scatto di fotografie. Esplorando e raccogliendo oggetti lungo il nostro percorso, troveremo vari modi per potenziare la nostra speciale macchina fotografica: pellicole dal potere esorcizzante sempre maggiore, nuovi “filtri-obiettivo” da equipaggiare, tre per la precisione, ognuno con particolarità ed effetti differenti sul fantasma immortalato. Effetti che potranno essere potenziati attraverso la conquista di “punti” rilasciati da ogni spettro sconfitto, e che serviranno anche per migliorare le capacità della camera in sé.
Altro utile oggetto ai fini della storia, anche se non considerabile come arma vera e propria, é la “Radio”. Non fatevi ingannare, Mio e Mayu non sono assidue ascoltatrici di “RadioGhost” e il loro programma preferito non é “21 grammi: e basta diete per l'eternità!” (anche se forse qualche consiglio da Radio Maria risulterebbe comodo). Questa particolare Radio permette di ascoltare la voce dei morti. Durante il gioco troveremo speciali pietre che sapranno raccontarci i pensieri del defunto che le ha possedute: pensieri che ci forniranno importanti rivelazioni sui misteri che avvolgono il villaggio e i suoi “fantomatici” abitanti.
Remake o non Remake?
Realizzare un remake del secondo titolo (Project zero 2: Crimson Butterfly uscito per Ps2 nel 2003) ha permesso al team interno di TECMO di eseguire un completo restauro dal punto di vista grafico, lasciando pressoché intoccata la trama e lo svolgimento del gioco. Sono state fatte solo alcune modifiche al gameplay originale, volte all'aumento della tensione e della suspense, che vedremo in seguito.
Accedendo alla schermata principale abbiamo a disposizione due modalità di gioco: “Storia”, dove dovremo risolvere il mistero del Villaggio Scomparso e salvare le due gemelle Amakura, e “Casa degli Orrori” dove l'inquietante ma bellissima vergine del tempio Lady Kureha ci guiderà attraverso ciascuna casa infestata. Ciò che troveremo in ciascuna di esse cambierà ad ogni nostra visita, ma sostanzialmente i livelli si basano tutti su brevi percorsi su binari volti al farci prendere un infarto ma, diciamocelo, con scarsi risultati (almeno, dal nostro punto di vista).
Progredire nella modalità Storia ci permetterà di sbloccare nuove Case degli Orrori e inoltre, udite udite, questa modalità permette l'entrata in campo di un altro giocatore attraverso l'utilizzo di un secondo Wiimote. Grazie al solo utilizzo del telecomando stick, il nostro amico potrà aiutarci a sconfiggere i fantasmi che incontreremo o burlarsi di noi facendo apparire spettri, vibrare il nostro telecomando o far scaturire suoni angoscianti da esso. Quando si dice, meglio soli che male accompagnati... In sostanza un minigioco abbastanza ripetitivo, ma quest'ultima caratteristica insieme alla conquista di alcuni obiettivi, rende più longevo il tutto. Infine, una volta completata una Casa, Lady Kureha valuterà i livelli dello spirito ed il nostro sesto senso. Vedete anche voi la gente morta?