Psi Ops: The Mindgate Conspiracy

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Gamesurf apprezza l'originalità. Il prodotto Midway è indubbiamente originale, di questo non possiamo che darne atto ai programmatori. Psi Ops cerca infatti di uscire dai canoni abituali che contraddistinguono gli action in terza persona, facendo leva sul motore fisico Havok, spesso e volentieri ridimensionato a mero orpello tecnico (Max Payne 2, Remedy), stavolta dotato di un'efficacia importantissima ai fini dell'economia del gameplay (Half Life 2, Valve). Le costanti di questa categoria ludica, incessanti sparatorie, nemici che spuntano da ogni dove, combattimenti corpo e corpo e qualche enigma sparso nei meandri del codice, vengono scontatamente riproposte in questo Psi Ops, che però ha il vanto di aggiungere del "suo" alla classica intelaiatura di base.
La Midway cerca di rinvigorire la formula di un gameplay stantio e pluriabusato, dotando il giocatore di nuove capacità, che a livello di trama si traducono nella possibilità di utilizzare i poteri della mente, mentre a livello di giocabilità constano nell'interazione con alcune parti del fondale, nella possibilità di muovere oggetti o nell'interattività coi nemici non più solamente limitata al banale crivellamento. L'inessenzialità della trama, che ci vede indossare i panni del tenente Nick Scryer (dell'organizzazione segreta Mindgate e addestrato all'uso delle proprie capacità PSI), proporrà il prevedibile gruppo terrorista con intenti poco nobili, e l'ancor più prevedibile perdita di memoria del protagonista per concederci un riacquisto dei poteri della mente ben dilazionato nell'arco della breve avventura.


L'utilizzo dei vari poteri PSI, che può essere combinato all'uso della normale artiglieria o a ad alcuni flebili tentativi di indirizzare l'approccio di gioco verso le filosofia stealth, avviene tramite un sistema di controllo che ben svolge il suo compito senza mettere a disagio il giocatore. Grazie a questi poteri, che esauriranno più o meno velocemente la barra dello PSI, sarà possibile muovere oggetti o cose (telecinesi), creare un diversivo per insospettire le guardie o muovere un oggetto sotto i nostri piedi per portarci a un livello altrimenti inaccessibile. Presente poi la visione remota, per conoscere quel che ci aspetterà in altre locazioni non ancora raggiunte, la pirocinesi, la percezione dell'aura e via discorrendo. Una serie di trovate che donano al giocatore possibilità del tutto nuove, e si traducono in un gameplay che tanto è accomunato ai classici sparatutto in terza persona, tanto riesce a distaccarsene con una notevole dose di originalità.
Mitragliatrici, fucili d'assalto, fucili di precisione, lanciafiamme, lanciamissili sono le armi convenzionali con cui disfarsi dei nemici, ma in mancanza di queste sarà possibile interagire con loro (grazie ai poteri di Nick) e scaraventarli contro il muro, oppure tirargli addosso qualche cassa pesante. I risvolti sempre nuovi che i poteri psichici donano all'esperienza ludica sono, purtroppo, a volte implementati con sufficienza, finendo troppo spesso col rappresentare una facile scorciatoia per risolvere alcune situazioni. Altre volte il semplice utilizzo delle armi unito alla non sempre ottimale IA dei nemici risolverà banalmente la questione. Tecnicamente, si è consci che l'xbox può fare decisamente meglio, e gli applausi sono più per l'implementazione del motore fisico Havok (importantissimo ai fini dell'econonomia del gameplay) che non per alcune locazioni sottotono, o una cosmesi visiva di medio livello. Anche nel reparto audio il titolo Midway non eccelle, perché pur presentando degli effetti sonori discreti, trova in un doppiaggio non esemplare un limite che ci costringe a essere non totalmente soddisfatti in tal senso.


Radical-chic, ovvero chi manifesta con snobismo tendenze politiche radicali. Una definizione che in ambito politico calzerebbe a pennello a Psi Ops: The Mindgate Conspiracy. Il prodotto Midway non stravolge la concezione di sparatutto in terza persona, ma diversifica il classico approccio cercando di variare l'intelaiatura di base. Il risultato finale è all'insegna della valorizzazione del motore fisico Havok, non più relegato a mero orpello tecnico, bensì pilastro portante alla base dell'esperienza ludica. Intento riuscito solo in parte, perché Psi Ops affianca a una buona dose di originalità, una ripetitività di fondo che va a cozzare con i limiti di questa categoria videoludica, e una longevità, ancora una volta ridotta ai minimi termini: le software house dovrebbero capire che i videogiochi possiedono un'importante analogia col sesso. In quanto a durata, non devono essere una gara di velocità, bensì una maratona. E a questo Psi Ops, un po' di viagra per allungare l'esperienza ludica non guasterebbe. Meditate gente.