Psychic Force 2

di Redazione Gamesurf
Tradizione, semplice caso o imperativo categorico della produzione videoludica. L'unione di queste ineludibili condizioni vuole e vede soprattutto ruotare attorno alla natura del divertimento elettronico l'inscindibile sodalizio picchiaduro/console e/o, ancor più precisamente, picchiaduro/coin-op
Indiscussi capolavori, generalmente accettati tali, vedi la trilogia marchiata Tekken di casa Namco, lo splendido Soul Edge (o Blade che dir si voglia) della stessa softco, rivisto e trasposto con nuova veste sui 128 bit di casa Sega con il nome di Soul Calibur, i vari Dead or Alive, Virtua Fighter e Street Fighter di matrice coin-op, stazionano alla base del parziale successo delle console di appartenenza, lanciati come killer application nel caso del recentissimo Tekken Tag Tournament o come semplici titoli d'autore nel mezzo della vita di una piattaforma, al fine di donarle nuova linfa vitale ed attirare nuova e fresca utenza

Il mercato di "serie B" relativo alla categoria picchiaduro, d'altro lato, ha sempre vegetato alle spalle dei colossi delle mazzate poligonali, costretto spesso a dover tirare a campare, a stringere la cinghia per arrivare alla fine del mese, a scavare piccole ma solide nicchie di appassionati delle probabili ed improbabili saghe. Un mercato da retrobottega apprezzato solamente dagli aficionados, basato su manga e personaggi giapponesi noti alla più o meno ridotta schiera di otaku occidentali. Un mercato che vanta e potrebbe vantare titoli di tutto rispetto, adombrati ahimé dai capolavori-eclisse di casa Namco&Co. Psychic Force 2 prende per mano titoli quali Rival Schools di Capcom, il sopravvalutato Ergheiz, l'ottimo ma poco apprezzato Destrega e tutta la restante serie di beat'm up di contorno, chidendo loro prestito del concetto di picchiaduro a distanza
La meccanica di gioco infatti, Destrega docet, offre qui grande libertà di movimento ed una semplice esecuzione di colpi speciali di grande impatto grafico. L'introduzione di Psychic Force 2 ricalca la produzione fumettistica giapponese, con gli ormai noti tratti somatici propri dei manga, caratterizzazione dei personaggi ai limiti del probabile e una colonna sonora in tema con le vicende, seppur flebili, narrate nel titolo Taito. Il cast offre una ventina di personaggi, molti dei quali sbloccabili nel prosieguo degli incontri, a cominciare dai disponibili Carlo, Emilio, Might e Patty, fino ad arrivare ai segreti Keith, Wong, Sonia e una sfilza ulteriore di loschi e strani figuri pronti a combattere a forza di poteri mentali e dolorosi calci