Psychonauts
Qualche anno fa ci aveva provato la Lucasarts: il quarto capitolo di Monckey Island, grazie anche a un notevole cambiamento nell'impostazione di gioco (passata dall'avventura punta e clicca a una sorta di avventura 3D, in ogni caso piena zeppa di enigmi), sembrava finalmente adatta per tentare il salto e approdare così sulle console. Purtroppo non fu un vero successo: nonostante il buon adattamento al layout tipico dei joypad, ciò che effettivamente mancava era quell'azione a cui gli utenti console sono sempre stati abituati (anche se non va dimenticato come il quarto capitolo non fosse il più ispirato della serie). Per lunghi anni, quindi, gli utenti console sono rimasti orfani di un genere che ha fatto la storia dei videogiochi, fino ad oggi: questo Psychonauts, ideato dalla fertile mente di Tim Schafer (ricordiamolo, autore di Grim Fandango, Day of the Tentacle, Full Throttle...), tenta infatti di farsi carico della pesante eredità di quel genere, riportando in auge un modo di giocare che sembrava perduto. Non aspettatevi, tuttavia, di rivivere esattamente le stesse medesime emozioni di Grim Fandango & Co: il grande merito di Schafer è quello di essere riuscito, finalmente, a trasformare il gameplay in modo tale da renderlo digeribile anche ai giocatori odierni.
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Ibrido avventura-platform
Il risultato dell'adattamento è evidente sin dalle battute iniziali, in quanto il titolo si compone di due fasi: la prima, palesemente ispirata alle avventure grafiche d'un tempo, in cui sarete chiamati a parlare con i vari personaggi, esplorare le ambientazioni alla ricerca di oggetti utili eccetera. La seconda, invece, chiama in causa un altro stile di gioco: esso infatti si trasforma in un platform ispirato ai vari Sonic, Prince of Persia e così via.
Ma andiamo con ordine: la trama del gioco, innanzi tutto, narra di un certo Razputin (Raz per gli amici), un bimbo che sogna di diventare uno pisconauta, una sorta di psichiatra che si intrufola nelle menti dei pazienti per liberarle da incubi, paure e quanto altro. Al fine di realizzare il suo sogno il nostro eroe scappa di casa per recarsi a un campeggio estivo, dove i futuri psiconauti vengono addestrati. Purtroppo Raz viene scoperto e i genitori non tarderanno a raccattare il proprio figliolo, concedendogli però una giornata di tempo. Ed è proprio in questo ristretto lasso di tempo che cominciano ad accadere fenomeni strani, quali la scomparsa dei cervelli degli altri bambini, nonché l'eclissarsi di Lili, una bambina per la quale Raz proverà qualcosa più di amicizia. Quindi viene chiamato in causa proprio il nostro protagonista, che avrà modo di apprendere i trucchi del mestiere e, soprattutto, di metterli in pratica.
Esplorazione e conversazione
Nel campeggio il gameplay ricorderà in tutto e per tutto le avventure grafiche d'altri tempi, in cui per proseguire in quella data direzione dovrete risolvere quel determinato enigma e così via. L'unica diversità con i vari Monkey Island & Co. è che in questo caso dovrete vedervela con un parametro aggiuntivo: l'energia. A differenza dei pionieri del genere, infatti, potrete perire e quindi essere costretti a ripercorrere un certo tragitto. A limitare questo tipo di disagio, tuttavia, ci pensa la possibilità di salvare i progressi in più o meno qualsiasi istante.
È comunque questa fase del gioco quella che rischia di risultare un tantino indigesta ai giocatori contemporanei, "viziati" dall'azione tipica delle odierne console: talvolta capiterà di rimanere letteralmente bloccati alla ricerca della soluzione di un dato enigma, situazione piuttosto inusuale per i gameplay moderni. In questi frangenti potrete anche assistere ai numerosissimi quanto divertenti dialoghi tra i vari personaggi, esplorare le ambientazioni alla ricerca di oggetti nascosti (utili per aggiudicarsi poteri extra) e così via.
Per fortuna le fasi stagnanti dureranno poco, giusto il tempo per trovare il modo di intrufolarsi nella mente bacata del personaggio di turno. Ed è esattamente in questo frangente che Psychonauts si trasforma, rivelando il suo animo platform.
Azione
Una volta proiettati nei meandri dei cervelli altrui, infatti, dovrete vedervela con livelli che in tutto e per tutto ricalcano i migliori platform a cui siamo abituati: verrete chiamati a correre, saltare, arrampicarvi, picchiare, scappare ed esibirvi nelle funamboliche acrobazie tipiche dell'arte circense, esattamente come siete abituati a fare con i vari Prince of Persia, Sonic...
Come ogni platform che si rispetti, vi toccherà inoltre raccogliere oggetti (in questo caso i figments, una sorta di fantasmi della mente) e conseguire obiettivi, che vanno dal portare a termine particolari sfide allo sbloccare le ragnatele mentali e così via.
Quello che tuttavia si merita un vero e proprio plauso è la varietà dei livelli in cui dovrete districarvi: il primo di essi vi vedrà impegnati a sopravvivere alle paranoie di Oleander, il tipico allenatore militaresco che nasconde nella sua mente la Seconda Guerra Mondiale nella sua totalità. Poi avrete modo di esplorare Milla, in cui dovrete districarvi all'interno di una discoteca tra luci, musica e gente che balla, senza dimenticare il cubo di Rubik di Sasha Nein, il quartiere americano degli anni '50 infestato da cospirazioni di Boyd Cooper, la confusionaria mente del custode del cancello (che ha perso le chiavi), la sfida strategica con Napoleone Bonaparte... Ciascun livello è caratterizzato da un design unico e incredibile, che si sposa perfettamente con le musiche di sottofondo. Ma il vero valore aggiunto se lo aggiudica l'originalità di ciascuno schema, perfettamente abbinata alla natura delle menti che andrete ad esplorare.
Bizzarro
Giusto per fare un esempio, vi capiterà di entrare in un calesse per poi trovarvi all'interno di un uovo, oppure entrare in un tronco cavo e rendervi conto di essere nella carlinga di un bombardiere in palesi difficoltà. E questi sono solo un paio di esempi dell'originalità che vi aspetta una volta inserito il DVD nella vostra PS2!
L'aspetto particolarmente inusuale traspare inoltre dallo stile grafico del gioco, che richiama in tutto e per tutto quello a cui ci hanno abituati Grim Fandango & Co, particolarmente evidente nella scelta di colori, nella personalità dei protagonisti e nel modo in cui vanno risolti gli enigmi.
Non va dimenticato, tuttavia, come il gioco sia particolarmente curato dal punto di vista grafico, con tanto di effetti luminosi davvero ben fatti, animazioni convincenti e una cura nei dettagli esemplare.
Anche il sonoro è pienamente in grado di svolgere il suo lavoro: le musiche si adattano alla perfezione con il contesto, mentre il parlato (in lingua inglese) è doppiato in modo magnifico e vi permetterà anche di assistere a lunghi dialoghi tra altri personaggi.
Per concludere, a questo Psychonauts va riconosciuto il merito di aver interpretato in chiave contemporanea l'ormai pensionato genere adventure, riportando così in auge un modo di giocare che farà la gioia sia degli amanti dell'azione, sia di quelli che vedono nella risoluzione di enigmi e nell'esplorazione la linfa di un gioco.
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Ibrido avventura-platform
Il risultato dell'adattamento è evidente sin dalle battute iniziali, in quanto il titolo si compone di due fasi: la prima, palesemente ispirata alle avventure grafiche d'un tempo, in cui sarete chiamati a parlare con i vari personaggi, esplorare le ambientazioni alla ricerca di oggetti utili eccetera. La seconda, invece, chiama in causa un altro stile di gioco: esso infatti si trasforma in un platform ispirato ai vari Sonic, Prince of Persia e così via.
Ma andiamo con ordine: la trama del gioco, innanzi tutto, narra di un certo Razputin (Raz per gli amici), un bimbo che sogna di diventare uno pisconauta, una sorta di psichiatra che si intrufola nelle menti dei pazienti per liberarle da incubi, paure e quanto altro. Al fine di realizzare il suo sogno il nostro eroe scappa di casa per recarsi a un campeggio estivo, dove i futuri psiconauti vengono addestrati. Purtroppo Raz viene scoperto e i genitori non tarderanno a raccattare il proprio figliolo, concedendogli però una giornata di tempo. Ed è proprio in questo ristretto lasso di tempo che cominciano ad accadere fenomeni strani, quali la scomparsa dei cervelli degli altri bambini, nonché l'eclissarsi di Lili, una bambina per la quale Raz proverà qualcosa più di amicizia. Quindi viene chiamato in causa proprio il nostro protagonista, che avrà modo di apprendere i trucchi del mestiere e, soprattutto, di metterli in pratica.
Esplorazione e conversazione
Nel campeggio il gameplay ricorderà in tutto e per tutto le avventure grafiche d'altri tempi, in cui per proseguire in quella data direzione dovrete risolvere quel determinato enigma e così via. L'unica diversità con i vari Monkey Island & Co. è che in questo caso dovrete vedervela con un parametro aggiuntivo: l'energia. A differenza dei pionieri del genere, infatti, potrete perire e quindi essere costretti a ripercorrere un certo tragitto. A limitare questo tipo di disagio, tuttavia, ci pensa la possibilità di salvare i progressi in più o meno qualsiasi istante.
È comunque questa fase del gioco quella che rischia di risultare un tantino indigesta ai giocatori contemporanei, "viziati" dall'azione tipica delle odierne console: talvolta capiterà di rimanere letteralmente bloccati alla ricerca della soluzione di un dato enigma, situazione piuttosto inusuale per i gameplay moderni. In questi frangenti potrete anche assistere ai numerosissimi quanto divertenti dialoghi tra i vari personaggi, esplorare le ambientazioni alla ricerca di oggetti nascosti (utili per aggiudicarsi poteri extra) e così via.
Per fortuna le fasi stagnanti dureranno poco, giusto il tempo per trovare il modo di intrufolarsi nella mente bacata del personaggio di turno. Ed è esattamente in questo frangente che Psychonauts si trasforma, rivelando il suo animo platform.
Azione
Una volta proiettati nei meandri dei cervelli altrui, infatti, dovrete vedervela con livelli che in tutto e per tutto ricalcano i migliori platform a cui siamo abituati: verrete chiamati a correre, saltare, arrampicarvi, picchiare, scappare ed esibirvi nelle funamboliche acrobazie tipiche dell'arte circense, esattamente come siete abituati a fare con i vari Prince of Persia, Sonic...
Come ogni platform che si rispetti, vi toccherà inoltre raccogliere oggetti (in questo caso i figments, una sorta di fantasmi della mente) e conseguire obiettivi, che vanno dal portare a termine particolari sfide allo sbloccare le ragnatele mentali e così via.
Quello che tuttavia si merita un vero e proprio plauso è la varietà dei livelli in cui dovrete districarvi: il primo di essi vi vedrà impegnati a sopravvivere alle paranoie di Oleander, il tipico allenatore militaresco che nasconde nella sua mente la Seconda Guerra Mondiale nella sua totalità. Poi avrete modo di esplorare Milla, in cui dovrete districarvi all'interno di una discoteca tra luci, musica e gente che balla, senza dimenticare il cubo di Rubik di Sasha Nein, il quartiere americano degli anni '50 infestato da cospirazioni di Boyd Cooper, la confusionaria mente del custode del cancello (che ha perso le chiavi), la sfida strategica con Napoleone Bonaparte... Ciascun livello è caratterizzato da un design unico e incredibile, che si sposa perfettamente con le musiche di sottofondo. Ma il vero valore aggiunto se lo aggiudica l'originalità di ciascuno schema, perfettamente abbinata alla natura delle menti che andrete ad esplorare.
Bizzarro
Giusto per fare un esempio, vi capiterà di entrare in un calesse per poi trovarvi all'interno di un uovo, oppure entrare in un tronco cavo e rendervi conto di essere nella carlinga di un bombardiere in palesi difficoltà. E questi sono solo un paio di esempi dell'originalità che vi aspetta una volta inserito il DVD nella vostra PS2!
L'aspetto particolarmente inusuale traspare inoltre dallo stile grafico del gioco, che richiama in tutto e per tutto quello a cui ci hanno abituati Grim Fandango & Co, particolarmente evidente nella scelta di colori, nella personalità dei protagonisti e nel modo in cui vanno risolti gli enigmi.
Non va dimenticato, tuttavia, come il gioco sia particolarmente curato dal punto di vista grafico, con tanto di effetti luminosi davvero ben fatti, animazioni convincenti e una cura nei dettagli esemplare.
Anche il sonoro è pienamente in grado di svolgere il suo lavoro: le musiche si adattano alla perfezione con il contesto, mentre il parlato (in lingua inglese) è doppiato in modo magnifico e vi permetterà anche di assistere a lunghi dialoghi tra altri personaggi.
Per concludere, a questo Psychonauts va riconosciuto il merito di aver interpretato in chiave contemporanea l'ormai pensionato genere adventure, riportando così in auge un modo di giocare che farà la gioia sia degli amanti dell'azione, sia di quelli che vedono nella risoluzione di enigmi e nell'esplorazione la linfa di un gioco.
Psychonauts
8
Voto
Redazione
Psychonauts
In un periodo in cui vanno particolarmente di moda le rievocazioni storiche è d'obbligo accogliere con entusiasmo un titolo capace di riportare in auge il genere delle avventure grafiche, ritoccato al fine di adeguarlo alle esigenze dei giocatori contemporanei. Il gameplay risultante è un ibrido avventura-platform capace di accontentare tutti, anche grazie a una realizzazione tecnica davvero ottima e al tipico umorismo delle avventure grafiche di un tempo. L'originalità e la varietà dei livelli (ben giustificata dalla trama) non rappresentano altro che un valore aggiunto, che altro non fa che consacrare questo piccolo capolavoro. In parole povere, un titolo da avere.