Quake 4

Quake 4
Una carrellata del passato più recente e di quello più radicato della software house che ha inventato il genere FPS. In poche parole, ecco Quake 4. Un flashback lungo circa 8 ore (questo è quanto vi sarà richiesto per portarlo a termine), che vi porterà a rivivere molte delle emozioni che hanno accompagnato l'intera produzione della software house texana. Un titolo quindi che presta il fianco alle critiche di chi avrebbe voluto Quake 4 più coraggioso nell'osare una sortita in un territorio ancora inesplorato dagli FPS partoriti dalla mente di Carmack e Soci. Forse uno sparatutto più incline all'utilizzo della materia grigia che non a quella pelvica, capace anche solo di mantenere le poche promesse fatte in fase di produzione, che ora suonano tanto come la solita campagna elettorale puntualmente non rispettata.


Intendiamoci, Quake IV non è un brutto gioco ma è palese che il titolo Raven volti il proprio sguardo verso il passato piuttosto che al futuro. A cominciare dall'impatto grafico. D'accordo sull'utilizzo del medesimo engine di Doom3, meno d'accordo nel riprodurre in versione "stroggizzata" le stesse strutture viste sulla base marziana dove un anno fa il celebre marine Id Software diede forma e sostanza all'ottimo terzo episodio della saga doomiana. Certo, se siete degli amanti irriducibili delle ambientazioni "Industrial" viste in Doom avrete di che gioire nel giocare Quake IV dal momento che il titolo Raven rinuncia del tutto al clima vagamente esoterico da sempre adottato da Id software per incedere a 360 gradi nell'ambiente naturale degli Stroggs. Ambienti di gioco già visti e vissuti, quindi, a cui Raven non riesce a dare quel tocco di varietà che sarebbe stata invece necessaria per garantire a Quake IV di distaccarsi da Doom3 per vivere tranquillamente di vita propria.

Perché se nel titolo ID era sempre presente l'effetto "Buh" capace di far saltare sulla sedia l'ignaro giocatore, riuscendo sempre a tenerlo sulla corda e costantemente in tensione, la creazione Raven tende ad appiattire un gameplay fino troppo stereotipato e legato al massacro più indiscriminato e alla soluzione di missioni di una banalità sconcertante. Non che sia necessariamente un male, sia intesi, ma riproporre lo stesso sistema di gioco per la terza volta consecutiva nel giro di dodici mesi (Doom 3, relativa espansione e Quake IV), sembra effettivamente troppo anche per i fan più accaniti dell'FPS più radicale. Soprattutto quando questo sistema di gioco si trova di fronte ad una masnada di avversari che ostentano evidenti limiti congeniti nell'intelligenza artificiale, rendendo il vostro cammino verso la vittoria finale molto più semplice di quanto si potrebbe immaginare. Le tanto pubblicizzate sessioni in esterno e l'utilizzo di veicoli sul pianeta ostile si limitano a sporadici episodi fini a sé stessi dove non verrà data nemmeno la possibilità al giocatore di scegliere se utilizzare o meno i mezzi a disposizione. Davvero troppo poco per un gioco che non brilla nemmeno per l'originalità della trama, anche se qualche piacevole colpo di scena Quake IV riesce a regalarlo.


Mattew Kane, questo il vostro nome, è un graduato dell'esercito terrestre in trasferta forzata sul pianeta degli Stroggs. Questi ultimi, alla loro seconda apparizione dopo Quake 2, si ripresentano fedeli alla loro prima uscita, ancora una volta a metà tra normali esseri umani e mortali druidi dall'aspetto antropomorfo. Quello che invece è cambiato, al contrario di Quake 2 è la presenza in gioco di alcuni nostri compagni d'avventura con cui affronteremo l'esercito Strong, anche se nella maggior parte delle missioni dovremo vedercela praticamente da soli. Certo, in alcune occasioni verrà anche dato modo di interagire con alcuni di essi, potremo ricorrere alle cure mediche dei dottori o potremo farci upgradare le armi dagli ingegneri, ma l'interazione rimarrà comunque limitata a queste operazioni elementari senza darci, per esempio, la possibilità di impartire loro veri e propri ordini. L'armamentario a disposizione di Kane per debellare una volta per tutte l'esercito invasore riprende in larga parte quanto introdotto in Quake 2, dal semplice blaster iniziale fino al celeberrimo Nailgun e al BFG che accompagna indifferentemente le saghe di Quake e Doom. Importati, invece, da quest'ultima serie il Nailgun e lo Shaft con cui infliggere ai nostri avversari una sana elettrocuzione.

Niente da obiettare, invece, sul comparto tecnico di Quake IV che non solo presenta lo stesso motore di Doom 3, come detto in precedenza, ma riesce al contempo a renderlo più snello e fluido, regalando qualche frame in più rispetto a quanto visto sul titolo curato direttamente da ID. Modelli poligonali e textures ai massimi livelli, quindi, che restituiscono al giocatore un ambiente di gioco estremamente ricco di dettaglio entro cui muoversi e combattere. Scena muta, invece, sul versante sonoro dove a parte gli ottimi effetti e il doppiaggio in italiano dei personaggi, non compare una vera e propria colonna sonora. Un vero voltafaccia per gli amanti della saga,, abituati fin dal primo episodio a importanti collaborazioni artistiche (tra cui ricordiamo Rob Zombie, Trent Reznor e i suoi Nine Inch Nails) che hanno impreziosito, e non poco, le creazioni della software house texana.

Dove invece Quake IV riesce a guadagnare punteggio è sicuramente nel versante multiplayer, che vede Raven riproporre con la grafica sontuosa ereditata da Doom lo stesso sistema di gioco utilizzato da Quake 3. Non rischia nemmeno in questo caso, Raven, e fa bene. Fisica, armi e mappe faranno la gioia di tutti i vecchi quakers che ritroveranno anche alcune delle mappe "storiche" di Quake 2 e 3 (q2dm1 e q3dm17 su tutti) che contribuiranno a rendere vari e adrenalinici gli scontri in deathmatch e i classici duel che andranno ad affiancare le operazioni di squadra affidate sempre agli ottimi capture the flag e team deathmatch. Qualche calo qualitatitavo, invece, nelle mappe create da zero da Raven, che in alcuni casi mostrano qualche limite nel gameplay. Ad ogni modo la community fedele ai lavori ID Software sono già al lavoro per convertire alcune delle mappe più celebri di Quake 3, adattate al nuovo engine grafico. E ora spostate il vostro sguardo verso destra e leggete il commento, dal pianeta degli Stroggs è veramente tutto.

Quake 4
8

Voto

Redazione

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Quake 4

Quake Iv vince, ma non convince. Almeno, non del tutto. L'impressione che si vive, percorrendo gli immensi corridoi della base Stroggs è che si stia rivivendo buona parte di quanto già visto in Doom3, ma con qualcosa in meno. Se infatti il titolo della ID poteva poggiare parte del suo fascino su quel sottile senso di terrore e panico che permeava l'intera esperienza di gioco, Quake IV poggia l'intero peso del gameplay sui continui scontri con gli Stroggs che fanno da corredo alle missioni di Kane. La bassa qualità degli scontri, penalizzati da un'intelligenza artificiale avversaria decisamente bassa, fanno scivolare la produzione Raven in un terreno dove mette a nudo tutti i limiti e le carenze di un gameplay che sembra essere arrivato a fine corsa.

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