Quake III Arena
di
Redazione Gamesurf
In guardia quindi a tutti quelli che sostenevano che il Mac come piattaforma videoludica fosse spacciato, negli ultimi mesi insieme allo sviluppo e alle innovazioni tecnologiche a cui da sempre siamo abituati, stiamo assistendo a un vertiginoso aumento delle release di giochi importanti per Macintosh!
Chi non conosce la saga di Quake della mitica id Software di John Carmack, la stessa che con Wolfenstein 3D e Doom diede inizio all'era degli sparatutto tridimensionali in prima persona? Ebbene questo é il terzo sequel di una saga che ha fatto la storia degli spara spara in 3d insieme al diretto concorrente Unreal. Ma veniamo al dunque: cosa diversifica questo episodio dai suoi predecessori? Prima di tutto il fatto che é stata abbandonata qualsiasi velleità di dare un trama articolata, e quindi la modalità per così dire "Story" é stata messa da parte per valorizzare l'aspetto puramente d'azione. Il gioco é infatti pensato per essere giocato quasi esclusivamente in multiplayer in rete, sia locale che Internet e se manca quindi di attrattive per quanto riguarda la trama le acquista per altri motivi che vedremo cammin facendo
SI FA PRESTO A DIRE STORY
La storia é semplicissima quanto poco originale, vi basti sapere che fate parte di una squadra scelta tra migliori guerrieri di tutto l'universo che sono stati selezionati, rapiti e trasportati in luoghi appositamente confezionati per trucidarsi senza requie per il divertimento dell'antico popolo dei Vadrigar, i leggendari Signori dell'Arena, che provano infinito piacere nell'assistere a massacri di ogni genere o specie. Come un antico Gladiatore, il vostro compito é quindi quello di sopravvivere "Fraggando" il maggior numero di nemici possibile (grande il commento nella prima pagina del libretto di istruzioni "Fragga qualsiasi cosa che non ti assomigli") ed evitando di incappare nelle molteplici trappole di cui sono disseminate le diverse arene, come pozzi di lava, nebbie venefiche e cadute senza fine, il vincitore sarà colui che avrà raggiunto per primo il numero di uccisioni stabilito. Naturalmente nel vostro compito sarete aiutati da tutta una serie di armi come mitragliatrici, cannoni al plasma, lanciarazzi e lanciagranate (a dire il vero non moltissime, ma una più letale dell'altra) e di poteri speciali, come l'invisibilità, la possibilità di triplicare il danno inflitto agli avversari, armature e power up di vario genere. In ogni arena sono poi inseriti meccanismi di teletrasporto, pannelli respingenti che vi permetteranno di raggiungere aree altrimenti irraggiungibili
Chi non conosce la saga di Quake della mitica id Software di John Carmack, la stessa che con Wolfenstein 3D e Doom diede inizio all'era degli sparatutto tridimensionali in prima persona? Ebbene questo é il terzo sequel di una saga che ha fatto la storia degli spara spara in 3d insieme al diretto concorrente Unreal. Ma veniamo al dunque: cosa diversifica questo episodio dai suoi predecessori? Prima di tutto il fatto che é stata abbandonata qualsiasi velleità di dare un trama articolata, e quindi la modalità per così dire "Story" é stata messa da parte per valorizzare l'aspetto puramente d'azione. Il gioco é infatti pensato per essere giocato quasi esclusivamente in multiplayer in rete, sia locale che Internet e se manca quindi di attrattive per quanto riguarda la trama le acquista per altri motivi che vedremo cammin facendo
SI FA PRESTO A DIRE STORY
La storia é semplicissima quanto poco originale, vi basti sapere che fate parte di una squadra scelta tra migliori guerrieri di tutto l'universo che sono stati selezionati, rapiti e trasportati in luoghi appositamente confezionati per trucidarsi senza requie per il divertimento dell'antico popolo dei Vadrigar, i leggendari Signori dell'Arena, che provano infinito piacere nell'assistere a massacri di ogni genere o specie. Come un antico Gladiatore, il vostro compito é quindi quello di sopravvivere "Fraggando" il maggior numero di nemici possibile (grande il commento nella prima pagina del libretto di istruzioni "Fragga qualsiasi cosa che non ti assomigli") ed evitando di incappare nelle molteplici trappole di cui sono disseminate le diverse arene, come pozzi di lava, nebbie venefiche e cadute senza fine, il vincitore sarà colui che avrà raggiunto per primo il numero di uccisioni stabilito. Naturalmente nel vostro compito sarete aiutati da tutta una serie di armi come mitragliatrici, cannoni al plasma, lanciarazzi e lanciagranate (a dire il vero non moltissime, ma una più letale dell'altra) e di poteri speciali, come l'invisibilità, la possibilità di triplicare il danno inflitto agli avversari, armature e power up di vario genere. In ogni arena sono poi inseriti meccanismi di teletrasporto, pannelli respingenti che vi permetteranno di raggiungere aree altrimenti irraggiungibili
Quake III Arena
Quake III Arena
Tirando le somme del nostro discorsetto: di Quake III Arena non si può parlare male, o per lo meno non in senso assoluto, è infatti un bel gioco, degno continuatore della leggenda di Quake, pecca un poco di originalità (ma in questo campo a dire la verità sono pochi oramai i giochi veramente innovativi e il più delle volte sono programmati prima per le console), non ha particolari ambizioni di trama e cavalca l'onda della moda del multiplayer in rete, ma è comunque straordinariamente godibile dal punto di vista della grafica, sempre che abbiate le risorse necessarie o la capacità di alleggerirvi il System (grazie gestione estensioni!) per assegnargli il massimo di RAM disponibile e farlo girare in tutto il suo splendore. Io personalmente avrei gradito delle arene un pochino più grandi e articolate, con più passaggi segreti oltre a un numero maggiore di armi. Alcune location sono infatti proprio piccole e non danno grandissime soddisfazioni, si ha infatti spesso l'impressione che l'azione si svolga bene o male sempre negli stessi due o tre posti.
Comunque l'unica pecca vera e propria è che il gioco dà l'idea di essere una dimostrazione, un esercizio di stile per far vedere i risultati raggiunti dai programmatori, una specie di manifesto pubblicitario per vendere il fantomatico motore grafico a qualcuno che abbia voglia di fare di meglio dal punto di vista dei contenuti. Tuttavia, come ho già detto, questo problema è già in parte risolto dalla possibilità di attingere alle risorse della rete per rivitalizzare quello che, alla lunga, rimarrebbe un pochino monotono.
Vi aspettano quindi ore di divertimento in molti sensi: configurare il sistema in modo da far girare il gioco, ore di gioco in singolo, ma soprattutto in multi e per finire ore di strenua ricerca a tappeto per la rete in vista delle modifiche più appetibili. Orecchie tese quindi per futuri aggiornamenti!
Comunque l'unica pecca vera e propria è che il gioco dà l'idea di essere una dimostrazione, un esercizio di stile per far vedere i risultati raggiunti dai programmatori, una specie di manifesto pubblicitario per vendere il fantomatico motore grafico a qualcuno che abbia voglia di fare di meglio dal punto di vista dei contenuti. Tuttavia, come ho già detto, questo problema è già in parte risolto dalla possibilità di attingere alle risorse della rete per rivitalizzare quello che, alla lunga, rimarrebbe un pochino monotono.
Vi aspettano quindi ore di divertimento in molti sensi: configurare il sistema in modo da far girare il gioco, ore di gioco in singolo, ma soprattutto in multi e per finire ore di strenua ricerca a tappeto per la rete in vista delle modifiche più appetibili. Orecchie tese quindi per futuri aggiornamenti!