Quake III Arena
di
Nessuna trama, ad eccezione di uno scarno paragrafo iniziale in cui viene spiegato che anche voi siete stati scelti da alcune antichissime divinità extraterrene per partecipare ad un eterno torneo il cui unico scopo e "Fraggare qualsiasi cosa che non siate voi stessi". Nessun pianeta da salvare, nessuna invasione di alieni mutanti o zombie provenienti da qualche rivelato inferno. Neanche il vago sentore di un'eroica immolazione a favore della comunità. Quake 3 Arena é puro DeathMatch, il vostro compito é scegliere uno dei tanti combattenti provenienti da pianeti e dimensioni diverse, configurare i comandi in modo da averne un controllo pressoché assoluto e buttarvi nella mischia di 21 Arene con l'intento di impossessarvi delle armi più potenti con cui annientare, senza provare rimorso alcuno, i vostri feroci avversari. Questo é, in estrema sintesi, l'ultimo gioco della mitica id Software, inventrice del gioco Multiplayer ai tempi di Doom, disegnato con l'intento di estendere le furiose battaglie (passate nel frattempo dal vecchio IPX al TCP/IP) ad un pubblico sempre più vasto. Quake3 si apre con un bel filmato che vede come protagonista Sarge, un pluridecorato militare che, proprio mentre sta per aggredire a mani nude un battaglione di nemici dotato di fucili al plasma e ammennicoli vari, viene teletrasportato nelle sacre Arene, perché giudicato abbastanza valoroso. Dopo di che vi ritroverete davanti ad una serie di menu che vi permetteranno di scegliere quale personaggio impersonare. I modelli e le "Skin" (l'aspetto esteriore) proposte sono veramente tanti, si passa dalla modella californiana in vestitino di lattice al Droide con massicci arti meccanici, passando per alieni di varie foggie. La cura dei dettagli di ogni singolo modello é notevole, utilizzandolo non solo cambia il rumore dei passi (un androide di metallo da una tonnellata non fa lo stesso rumore di una ragazza dotata di pattini antigravitazionali) ma anche le grida di dolore cambiano radicalmente. Una volta assunte le sembianze che più vi aggradano potrete iniziare la vostra scalata alla sacra vetta, che in Quake Arena é rappresentata da Xaero, un imbattuto guerriero di origine orientale che ha fatto del DeathMatch la sua religione personale. Forse che la mia introduzione vi aveva fatto credere che Quake si giochi solo in rete? Errore mio, in realtà il gioco é perfettamente giocabile anche da soli e senza una connessione a Internet grazie ai Bot controllati dalla CPU. I principianti avranno la possibilità di addestrarsi scegliendo il percorso predefinito dai programmatori, che hanno diviso le 21 arene in 6 "Tier" (file) di difficoltà crescente. I primi 5 livelli si sviluppano soltanto in orizzontale evitando così che gli avversari vi sparino dall'alto o dal basso. Anche i primi Bot sono decisamente malleabili, a meno che non scegliate il livello "Nightmare". La possibilità di scegliere sin dall'inizio la "cattiveria" dei combattenti controllati dal Computer vi fa capire chiaramente che era precisa intenzione della id di rendere il gioco apprezzabile da chiunque. Settando i livelli più facili (Bring it On o addirittura I can Win) anche la vostra dolce fidanzata potrà farsi strada tra le varie Arene. E' chiaro invece che un giocatore scafato si allenerà perlomeno in modalità "Hardcore", dove riflessi e controllo sono assolutamente necessari. L'intelligenza artificiale é notevole , soprattutto nelle situazioni di 1 contro 1 in cui il Bot si comporta in modo abbastanza imprevedibile