Quake III Revolution

Quake III Revolution
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Essere costretti in un francobollo ritagliato sulla TV (il multiplayer avviene infatti tramite schermo diviso), per giunta rallentati dagli scatti dell'engine e perfettamente allo "scoperto" sotto gli occhi dei nostri avversari riduce l'esperienza multiplayer a un semplice riempitivo per i pomeriggi tra amici, spogliandola dell'importanza che avrebbe dovuto in realtà ricoprire (e che ricopre da mesi su Dreamcast). Ciò che resta é a questo punto la modalità per singolo giocatore, su cui va fatto un discorso a parte riguardante la sua realizzazione tecnica. Se in split screen Quake III Revolution non impressiona più di tanto, giocato in singolo non può che destare effettiva sorpresa, grazie all'ottimo lavoro svolto da Bullfrog nel riprodurre al meglio i tantissimi dettagli dell'originale
Quake III Revolution
Una scia di power up aspetta solo il nostro passaggio...

Le texture, grazie a particolari accorgimenti e astuzie "programmatorie" (come caricare in memoria esclusivamente le texture richieste dal pezzo di mappa in cui ci troviamo), appaiono bellissime e ultra-definite, posizionandosi in una dignitosa seconda posizione dietro all'originale per PC. Se é vero che la risoluzione delle varie trame é leggermente più bassa, é altrettanto vero che il rendering a 32 bit della PlayStation 2 e la grandezza dello schermo televisivo compensano ampiamente la lacuna, offrendo uno spettacolo visivo davvero di primo livello. A farne le spese, seppur saltuariamente, é il frame-rate, che nelle zone più ampie e "aperte" inizia a perdere colpi fino a presentare scatti evidenti qualora entrino in gioco, nello stesso momento, effetti grafici ingombranti e una sezione di mappa particolarmente complessa (come le curve di Bézier, che sembrano affaticare la console più del dovuto)
PRENDETE IL MIGLIOR PICCHIADURO..
... e spogliatelo della modalità per due giocatori. Cosa vi resta? Un ottimo gioco costretto entro limiti incomprensibili che, proprio a causa di essi, non può esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Questo é esattamente ciò che accade nel caso di Quake III Revolution: il gioco é sì divertente, frenetico e (nella sezione single player) realizzato con tutti i crismi del caso, ma appare comunque troppo limitato, ripetitivo e "povero" se confrontato ad altri titoli del genere che offrono il gioco in singolo perché progettati per esso e non come un'opzione da "ultima spiaggia" (su tutti Half-Life, o nel campo console Perfect Dark, Medal of Honor ecc.). Le modifiche apportate alla struttura single-player sono infatti troppo superficiali e non cambiano di una virgola i limiti che già due anni fa apparvero evidenti nella prima uscita PC del gioco. Il riferimento non é casuale ed é indirizzato alla IA (intelligenza artificiale) tuttora carente nei personaggi guidati dalla CPU. Le strategie adottate dai nostri avversari si limitano infatti a percorsi prestabiliti tra i bonus più importanti all'interno della mappa, ripercorrendo di continuo lo stesso tratto di strada e arrivando addirittura a incastrarsi negli elementi del fondale, diventando così il migliore dei bersagli fissi
Quake III Revolution
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Quake III Revolution

E' sicuramente da elogiare il talento dei ragazzi Bullfrog che hanno svolto, sul lato della realizzazione tecnica, un lavoro assolutamente degno di nota, portando su PS2 una versione di Quake III davvero fedele all'originale. Nella recensione non si è sfiorato l'argomento controlli perché anche sotto questo punto di vista la soluzione adottata è encomiabile: le configurazioni proposte, seppur leggermente indietro rispetto al duo tastiera/mouse, rendono piena giustizia al joypad Sony e permettono il totale controllo del gioco in pochissimi minuti. Nonostante la serie di elogi appena conclusa, il giudizio sul gioco non è del tutto positivo, a causa dei limiti evidenti che presenta a chi volesse intraprendere la "campagna" per singolo giocatore. Questa modalità, che dovrebbe costituire il cuore del prodotto, si risolve invece in una serie pressoché infinita di sfide contro i bot guidati dalla CPU, oltretutto "dotati" di un'intelligenza artificiale pesantemente menomata. Il titolo id Software è così ridotto a un semplice arcade da rispolverare saltuariamente o in compagnia di amici per una sfida (anch'essa costretta da limiti tecnici evidenti) in multiplayer, perdendo il valore di "sport digitale" che ha acquisito nella comunità PC. E, per un titolo di questa portata, si tratta di un'umiliazione certamente non da poco.