Quake Wars
di
Matteo Thomann
Chi non conosce la serie di Quake alzi la mano. Si tratta di una delle saghe realizzate da Id Software che ha fatto la storia dei First Person Shooters, percorrendo strade che nessuno aveva mai percorso prima di allora. Tra le tante innovazioni apportate al genere ricordiamo che Quake (1996) è stato il primo FPS interamente mosso da un motore real 3d. Il succesivo inserimento del modulo "Quake world" è stato sicuramente un punto di svolta per l'intera Industry video ludica, perché ha segnato l'inizio del fenomeno multiplayer online, consacrato nel 1997 con l'arrivo di Quake 2. Ma il salto di qualità è avvenuto con l'uscita di Quake 3 Arena (1999), titolo interamente dedicato al multiplayer, che ha avuto così tanto successo da far pensare ai suoi autori che non ci fosse bisogno di un seguito per ben 6 anni. Arrivato sul finire del 2005, Quake 4 è forse il capitolo meno fortunato della serie e segna l'unico mezzo passo falso di Id Software, tanto da indurre le più grandi organizzazioni di tornei ad alto livello a tornare al glorioso predecessore.
Una caratteristica di tutti i Quake è sempre stata la vendita a terze parti delle licenze d'utilizzo dei motori grafici proprietari, interamente sviluppati da John Carmack. Tra i vari giochi usciti sfruttando le versioni di ID Tech Engine ricordiamo tra tutti Half-Life di Valve, diventato una pietra miliare nel mondo dei videogames, realizzato appunto con l'ausilio di una versione pesantemente modificata del motore del primo Quake. Ed è proprio grazie a questa possibilità che Splash damage, piccola software house nata nel 2001 a Londra , ha potuto realizzare dapprima Enemy Territory, rilasciato gratuitamente sulla rete e facente riferimento a Return to Castle Wolfenstein e ora l'attesissimo ultimo capitolo della saga Quake, ovvero Enemy Territory Quake Wars.
Così come Quake 3 Arena, Enemy Territory Quake Wars (ETQW per comodità), è uno sparatutto in prima persona interamente dedicato al multiplayer ed è ambientato in un ipotetico anno 2065, ovvero qualche tempo prima dei fatti narrati nella trama di Quake 2, durante l'invasione della terra da parte degli Strogg, la razza aliena da sempre antagonista dei nostri alter-ego. Il gioco ci dà la possibilità di giocare scegliendo tra la Global Defense Force (GDF) e l'asse del male impersonificato proprio dai cattivissimi Strogg. Al contrario però di Quake 3 Arena, il lavoro svolto da Splash Damage strizza l'occhio alle consolidate meccaniche di gioco introdotte da mostri sacri come Battlefield, invero molto semplici e di semplice assimilazione.. C'è infatti un team che attacca e uno che difende. Per il team che attacca, lo scopo del gioco è farsi largo nel territorio nemico attraverso il compimento di alcuni obbiettivi principali per arrivare a completare l'obbiettivo finale. Quello del team che difende è fare il possibile per fermarli. I giocatori devono lavorare assieme usando veicoli, abilità di classe dei personaggi ed armi per completare gli obbiettivi. Devono difendere le installazioni di valore o eseguire assalti di gruppo.
La scelta della classe del proprio personaggio (ogni giocatore potrà infatti scegliere uno specifico "ruolo" ), assieme alle azioni che compiremo sul campo di battaglia, giocano un ruolo determinante per la vittoria finale della propria squadra. E' fondamentale capire da subito che bisogna contribuire attivamente. Andare a spasso per la mappa per tentare azioni solitarie non porta a nulla, se non a privare la propria squadra di un elemento utile alla vittoria. A differenza di altri giochi titoli del genere, una volta che il nemico completa un obbiettivo, non sarà più possibile spingerlo indietro per guadagnare terreno. Essendo le mappe divise in zone, se ci trovassimo nei panni del team che difende, e fossimo con le spalle al muro nella zona decisiva per l'obbiettivo finale del nemico, il massimo che possiamo fare è difenderci fino alla morte.
E' impossibile definire quale sia la classe o il veicolo più potente del gioco, dal momento che tali fattori sono subordinati alle missioni affrontate. Nonostante questo, Splash damage è riuscita a rendere importante ogni minimo dettaglio. Ogni veicolo, postazione e classe ha i suoi punti deboli e di forza. Un sistema di "morra cinese" che obbliga il giocatore a comprendere le più intime meccaniche del gioco per cercare di ottenere sempre il massimo da ogni singola missione. C'è sempre una mossa adatta a far girare le sorti dell'incontro dalla nostra parte e la bravura del giocatore è quella di essere pronti ad effettuarla prima che l'avversario sia in grado di pensare e mettere in pratica una contromossa.
Facciamo un esempio. Prendiamo la mappa Valley che poi è l'unica presente nella demo scaricabile gratuitamente anche dai nostri server. I GDF devono costruire un ponte e gli strogg posizionano delle postazioni di difesa antiuomo e antiveicolo attorno all'obbiettivo, abbattendo chiunque si avvicini. Il covert Op, dopo aver installato una postazione Hammer, potrebbe lanciare un missile verso le postazioni difensive, spazzandole via con un colpo solo. Ovviamente il missile verrebbe annientato all'istante se i Constructors Strogg avessero installato uno scudo antiaereo. Ma questo scudo antiaereo potrebbe essere facilmente disabilitato da un Covert Op infiltrato nel territorio nemico. Il quale potrebbe essere a suo volta ucciso dalle eventuali mine poste nelle vicinanze dello scudo antiaereo. Per evitarle potrebbe avvicinarsi allo scudo con un veicolo il quale sarebbe però oggetto delle postazioni difensive antiveicolo di cui abbiamo parlato all'inizio del ragionamento. Questo è un classico esempio di come si sviluppano gli scontri in questo gioco.
Gli obbiettivi principali per proseguire attraverso le varie zone della mappa si dividono nella maggior parte dei casi in obbiettivi di hackeraggio e costruzione. Gli obbiettivi finali, cioè quelli che portano alla vittoria della squadra all'attacco sono solitamente obbiettivi di distruzione, tranne qualche raro caso come la mappa Quarry, dove per esempio bisogna rubare 3 celle d'energia dalle rispettive basi e portarle alla nave Strogg per farla esplodere. A parte questi casi particolari dove ogni classe può completare indipendentemente dalla classe prescelta, gli altri tipi di obbiettivo sono dedicati ad una classe specifica. ETQW si può giocare su 12 mappe, divise in 4 campagne da 3 obbiettivi ciascuno. Si passa dall'Africa al Nord Europa e dal Pacifico al Nord America, combattendo in una varietà di paesaggi molto ampia. Deserto, isole tropicali, montagne innevate e centri cittadini sono solo alcuni dei luoghi dove infuocherà la battaglia. Oltre ad offrire paesaggi decisamente vari, le mappe, perfettamente equilibrate, sono anche molto vaste e piene di edifici dove ripararsi, colline dove appostarsi e larghe pianure dove affrontarsi a visto aperto con ogni tipo di arma e veicolo. Il tutto è perfettamente calibrato per non dare troppo vantaggio all'una o all'altra fazione.
Nel corso di una campagna di gioco, il giocatore può sbloccare dei bonus specifici accumulando i punti esperienza. Quando si supera un certo punteggio appare un avviso a schermo che ci mette al corrente di cosa abbiamo sbloccato. Se si tratta di armi supplementari potremmo equipaggiarle direttamente dal menù limbo del gioco. Se invece si tratta di miglioramenti di abilità varie, saremo subito in grado di sfruttarli. Ogni classe ha 4 livelli di bonus ricompensa. Questi variano dai medipak più efficaci, alla possibilità di rianimare più velocemente i caduti inconsci del technician. Dal minor tempo di ricarica delle postazioni d'attacco del Field Op al miglioramento dello scudo energetico dell'Oppressor. Altri bonus interessanti sono il silenziatore per il rumore dei passi dell'Infiltrator, la velocità maggiore di movimento quando in possesso di armi pesanti, le mine con autoinnesco, l'energia che si ricarica da sola e via dicendo. Oltre ai bonus proprietari delle classi ci sono anche altre 3 serie di bonus da 4 livelli per "Light Weapons, Battlesense e Vehicles". Anche qui ce ne sono di interessanti come il correre più veloce, maggior numero di granate, di medikit e ammokit. Altri fanno ricaricare più velocemente le armi dei veicoli oppure ne aumentano la corazza. Sempre dal menù limbo è possibile tenere sott'occhio il livello raggiunto per ogni classe di bonus. Possiamo così programmare il nostro stile di gioco in modo da sbloccare la ricompensa più imminente.
Una caratteristica di tutti i Quake è sempre stata la vendita a terze parti delle licenze d'utilizzo dei motori grafici proprietari, interamente sviluppati da John Carmack. Tra i vari giochi usciti sfruttando le versioni di ID Tech Engine ricordiamo tra tutti Half-Life di Valve, diventato una pietra miliare nel mondo dei videogames, realizzato appunto con l'ausilio di una versione pesantemente modificata del motore del primo Quake. Ed è proprio grazie a questa possibilità che Splash damage, piccola software house nata nel 2001 a Londra , ha potuto realizzare dapprima Enemy Territory, rilasciato gratuitamente sulla rete e facente riferimento a Return to Castle Wolfenstein e ora l'attesissimo ultimo capitolo della saga Quake, ovvero Enemy Territory Quake Wars.
Così come Quake 3 Arena, Enemy Territory Quake Wars (ETQW per comodità), è uno sparatutto in prima persona interamente dedicato al multiplayer ed è ambientato in un ipotetico anno 2065, ovvero qualche tempo prima dei fatti narrati nella trama di Quake 2, durante l'invasione della terra da parte degli Strogg, la razza aliena da sempre antagonista dei nostri alter-ego. Il gioco ci dà la possibilità di giocare scegliendo tra la Global Defense Force (GDF) e l'asse del male impersonificato proprio dai cattivissimi Strogg. Al contrario però di Quake 3 Arena, il lavoro svolto da Splash Damage strizza l'occhio alle consolidate meccaniche di gioco introdotte da mostri sacri come Battlefield, invero molto semplici e di semplice assimilazione.. C'è infatti un team che attacca e uno che difende. Per il team che attacca, lo scopo del gioco è farsi largo nel territorio nemico attraverso il compimento di alcuni obbiettivi principali per arrivare a completare l'obbiettivo finale. Quello del team che difende è fare il possibile per fermarli. I giocatori devono lavorare assieme usando veicoli, abilità di classe dei personaggi ed armi per completare gli obbiettivi. Devono difendere le installazioni di valore o eseguire assalti di gruppo.
La scelta della classe del proprio personaggio (ogni giocatore potrà infatti scegliere uno specifico "ruolo" ), assieme alle azioni che compiremo sul campo di battaglia, giocano un ruolo determinante per la vittoria finale della propria squadra. E' fondamentale capire da subito che bisogna contribuire attivamente. Andare a spasso per la mappa per tentare azioni solitarie non porta a nulla, se non a privare la propria squadra di un elemento utile alla vittoria. A differenza di altri giochi titoli del genere, una volta che il nemico completa un obbiettivo, non sarà più possibile spingerlo indietro per guadagnare terreno. Essendo le mappe divise in zone, se ci trovassimo nei panni del team che difende, e fossimo con le spalle al muro nella zona decisiva per l'obbiettivo finale del nemico, il massimo che possiamo fare è difenderci fino alla morte.
E' impossibile definire quale sia la classe o il veicolo più potente del gioco, dal momento che tali fattori sono subordinati alle missioni affrontate. Nonostante questo, Splash damage è riuscita a rendere importante ogni minimo dettaglio. Ogni veicolo, postazione e classe ha i suoi punti deboli e di forza. Un sistema di "morra cinese" che obbliga il giocatore a comprendere le più intime meccaniche del gioco per cercare di ottenere sempre il massimo da ogni singola missione. C'è sempre una mossa adatta a far girare le sorti dell'incontro dalla nostra parte e la bravura del giocatore è quella di essere pronti ad effettuarla prima che l'avversario sia in grado di pensare e mettere in pratica una contromossa.
Facciamo un esempio. Prendiamo la mappa Valley che poi è l'unica presente nella demo scaricabile gratuitamente anche dai nostri server. I GDF devono costruire un ponte e gli strogg posizionano delle postazioni di difesa antiuomo e antiveicolo attorno all'obbiettivo, abbattendo chiunque si avvicini. Il covert Op, dopo aver installato una postazione Hammer, potrebbe lanciare un missile verso le postazioni difensive, spazzandole via con un colpo solo. Ovviamente il missile verrebbe annientato all'istante se i Constructors Strogg avessero installato uno scudo antiaereo. Ma questo scudo antiaereo potrebbe essere facilmente disabilitato da un Covert Op infiltrato nel territorio nemico. Il quale potrebbe essere a suo volta ucciso dalle eventuali mine poste nelle vicinanze dello scudo antiaereo. Per evitarle potrebbe avvicinarsi allo scudo con un veicolo il quale sarebbe però oggetto delle postazioni difensive antiveicolo di cui abbiamo parlato all'inizio del ragionamento. Questo è un classico esempio di come si sviluppano gli scontri in questo gioco.
Gli obbiettivi principali per proseguire attraverso le varie zone della mappa si dividono nella maggior parte dei casi in obbiettivi di hackeraggio e costruzione. Gli obbiettivi finali, cioè quelli che portano alla vittoria della squadra all'attacco sono solitamente obbiettivi di distruzione, tranne qualche raro caso come la mappa Quarry, dove per esempio bisogna rubare 3 celle d'energia dalle rispettive basi e portarle alla nave Strogg per farla esplodere. A parte questi casi particolari dove ogni classe può completare indipendentemente dalla classe prescelta, gli altri tipi di obbiettivo sono dedicati ad una classe specifica. ETQW si può giocare su 12 mappe, divise in 4 campagne da 3 obbiettivi ciascuno. Si passa dall'Africa al Nord Europa e dal Pacifico al Nord America, combattendo in una varietà di paesaggi molto ampia. Deserto, isole tropicali, montagne innevate e centri cittadini sono solo alcuni dei luoghi dove infuocherà la battaglia. Oltre ad offrire paesaggi decisamente vari, le mappe, perfettamente equilibrate, sono anche molto vaste e piene di edifici dove ripararsi, colline dove appostarsi e larghe pianure dove affrontarsi a visto aperto con ogni tipo di arma e veicolo. Il tutto è perfettamente calibrato per non dare troppo vantaggio all'una o all'altra fazione.
Nel corso di una campagna di gioco, il giocatore può sbloccare dei bonus specifici accumulando i punti esperienza. Quando si supera un certo punteggio appare un avviso a schermo che ci mette al corrente di cosa abbiamo sbloccato. Se si tratta di armi supplementari potremmo equipaggiarle direttamente dal menù limbo del gioco. Se invece si tratta di miglioramenti di abilità varie, saremo subito in grado di sfruttarli. Ogni classe ha 4 livelli di bonus ricompensa. Questi variano dai medipak più efficaci, alla possibilità di rianimare più velocemente i caduti inconsci del technician. Dal minor tempo di ricarica delle postazioni d'attacco del Field Op al miglioramento dello scudo energetico dell'Oppressor. Altri bonus interessanti sono il silenziatore per il rumore dei passi dell'Infiltrator, la velocità maggiore di movimento quando in possesso di armi pesanti, le mine con autoinnesco, l'energia che si ricarica da sola e via dicendo. Oltre ai bonus proprietari delle classi ci sono anche altre 3 serie di bonus da 4 livelli per "Light Weapons, Battlesense e Vehicles". Anche qui ce ne sono di interessanti come il correre più veloce, maggior numero di granate, di medikit e ammokit. Altri fanno ricaricare più velocemente le armi dei veicoli oppure ne aumentano la corazza. Sempre dal menù limbo è possibile tenere sott'occhio il livello raggiunto per ogni classe di bonus. Possiamo così programmare il nostro stile di gioco in modo da sbloccare la ricompensa più imminente.
Quake Wars
Quake Wars
Una cosa è sicura: Quake Wars è un gioco dannatamente divertente, ed è questa la cosa più importante. Dopo uno smarrimento iniziale abbastanza ovvio, dovuto alle innumerevoli varietà di mosse e contromosse possibili, non si può fare a meno di farsi prendere dal frenetico stile di gioco. I veicoli non alterano gli equilibri e si ha la sensazione che ci sia una soluzione tattica a qualsiasi problema. Oltre a questo, mai come prima ci si sente parte integrante di un team. E gran parte del merito è da attribuire alla lista di missioni, chiara e semplice soprattutto per i principianti, una bussola che vi darà le coordinate necessarie per contribuire attivamente alla vittoria finale. Peccato per la realizzazione grafica e per qualche grave mancanza come la voice chat e un danno localizzato degno di questo nome.