R.A.W. - Realms of Ancient War

di Simone Rampazzi
Un manipolo di eroi ed un regno da salvare. Questi sono gli elementi che solitamente vengono mescolati, con quantità diverse o mix sempre più elaborati, quando si parla di avventure hack'n slash dove il protagonista, solitamente abbandonato a se stesso ed aiutato tal volta da altri disadattati come lui, cerca di salvare il salvabile in un mondo inevitabilmente in rovina e soggiogato dal male.



Ed infatti, come volevasi dimostrare, Wizarbox segue la ricetta a pennello, cercando di creare in un contesto videoludico oltremodo difficile per questa tematica (vedi Diablo III e Torchlight 2) un titolo che si faccia spazio tra questi due colossi che per utenza sembrano non lasciare spazio a nessuno. La storia, per darvene un accenno chiaramente, descrive un regno lontano dilaniato da una guerra dalle ragioni sconosciute che dura quasi da vent'anni. Uno dei quattro reggenti di questo reame, stanco delle continue rappresaglie, chiede una tregua agli altri sovrani convocandoli in un tempio, dal nome altisonante, per siglare una pace duratura. La storia non riporta i termini dell'accordo, ma l'unica cosa che sappiamo é che i re tornano ai propri reami colti da una strana apatia, tutti tranne uno (lo sfigato che voleva fare la pace come al solito). Quindi, risolta la guerra, ecco incombere un ulteriore problema. Chi governerà un regno ormai lasciato a se stesso?
Partendo dal presupposto che questa ballata suona decisamente stonata, siamo pronti a scegliere il nostro eroe per cominciare un viaggio con l'unico scopo di salvare il suddetto reame da una sorte drammatica ed incerta.


In quest'avventura la rosa degli eroi é composta da tre elementi che riprendono fedelmente i classici stili di un gioco hack'n slash. Vestiremo quindi i panni del Guerriero, forzuto ed armato fino ai denti, del Mago, questa volta tenebroso e potente, ed infine della Cacciatrice, versatile ranger a distanza con qualche abilità per il corpo-a-corpo. Prendere familiarità con i comandi é facilissimo, visto che i tasti da utilizzare sono decisamente pochi (Tasto Sinistro e Centrale del mouse, Q per il Journal e I per l'Inventario) e ci permettono di accedere a tutto ciò che ci serve in breve tempo.

Camminare per boschi incantati, deserti aridi o costruzioni colossali antiche non ci ha trasmesso molte emozioni, visto che gli scenari ci sono sembrati piatti sin dal primo momento che abbiamo messo piede in queste terre. Le texture sono semplici, in alcuni tratti addirittura grossolane, e non cercano minimamente di sfruttare qualsiasi tipo di scheda video in commercio con un minimo di supporto per l'alta definizione, impedendoci addirittura di poter ingrandire la visuale per poter vedere da vicino il nostro alter-ego o il mondo che lo circonda. Qualche animale dalla dubbia forma (nel deserto le mosche si riducono a puntini neri in movimento) fa capolino ogni tanto intorno a noi, ed anche i mostri che abbiamo avuto il “dispiacere” di incontrare sembrano riproporsi con colori ed abilità diverse, cambiando solamente con il tema della terra visitata. Persino l'interfaccia del gioco risulta un po' banale, riducendo il tutto a tre barre di colore diverso per vita, esperienza e mana, ed un menù sottostante dove poter scegliere le short-cut delle abilità da utilizzare con gli appositi tasti numerici.



Un gioco decisamente semplice, che cerca di prendere elementi ruolistici per creare un offerta che arriva quasi alla sufficienza, sia per quanto riguarda la personalizzazione del personaggio, sia per quanto riguarda la rosa di abilità. L'inventario riporta “fortunatamente” tutti gli elementi indispensabili per un minimo di oggettistica, mostrando una maschera degli oggetti posseduti, maschera delle abilità ed un diario, decisamente ritrito, dove appariranno si e no quattro missioni insieme (ma giusto per fare numero eh!?). Ciò ci ha fatto dedurre che si é cercato di fare poco con poco, giusto per proporre una storia alternativa, solo per gli elementi che la compongono, ad un contesto videoludico che oggi questo genere di offerte le ha lasciate un po' da parte, dato il podio detenuto dalle proposte sopracitate. Altra enorme pecca, per un gioco di questo tipo, é la mancanza di una mappa consultabileche ci aiutasse quantomeno ad orientarci durante le nostre esplorazioni sul campo, che al momento della ricerca di unobiettivo extra ci ha richiesto una pazienza non indifferente.
L'unica feature, decisamente particolare (dobbiamo ammetterlo) é quella della Possessione, ovvero la possibilità da parte del giocatore di prendere il controllo di alcuni mostri particolari, evidenziati da un'apposita aura sottostante, utili per fare ancora più danni del dovuto divertendosi con avatar dalla forza ineguagliabile ma dalle abilità decisamente ristrette, visto che potremo solamente attaccare senza fare nient'altro.



Anche il comparto sonoro non riesce a raggiungere più della sufficienza, dato che viene proposto con musiche tematiche ripetitive e prive di spessore, come anche i dialoghi, totalmente assenti nelle sessioni di gioco (facendo una piccola eccezione per i filmati, fatti comunque con uno stile fumettistico senza animazioni) che non ci hanno fatto provare nessuna particolare emozione.

Un unico pregio (doveva pur avercelo) é quello della modalità Multiplayer dedicata al gioco cooperativo per due persone, elemento che cerca di aumentare la longevità del titolo a qualche ora di sessione in più, comunque risicata perché ridotta ad un massimo di due giocatori a partita. E' possibile scegliere la difficoltà dell'avventura ad inizio partita, ma non lasciatevi ingannare, poiché anche la modalità Normale vi metterà a dura prova per la quantità inesauribile di mostri presenti in ogni dove, che dopo poche ore di gioco, non faranno altro che tediare il nostro gioco che si ridurrà ad una moltitudine di click e nient'altro.