R-Type Final
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Se fino a questo momento il titolo potrebbe apparire strutturalmente disadorno (e sarebbe anzitutto fraintenderne le caratteristiche) accorre a sua difesa uno degli innegabili pregi del gioco Irem che, per la gioia di tutti, vanta al suo interno ben cento astronavi da sbloccare, ognuna con le proprie differenze estetiche, di armamentario e d'importanza affettiva (non è da sottovalutare infatti l'effetto nostalgico che alcune citazioni possono avere nei confronti dei fan della serie). Come se non bastasse è possibile personalizzarle non solo nel colore ma anche nella scelta di alcuni parametri bellici. Al pari dei nemici anche le macchine di cui ci serviremo avranno una curata descrizione (nell'apposita sezione) che se unite al loro ingente numero e ad altri segreti (gallerie d'artworks e la possibilità, lungo alcuni dei sette stage del gioco, di trovare vie alternative da percorrere) sanno ben descrivere quanto R-Type Final soddisfi pienamente sotto il profilo della rigiocabilità e della sostanza.
I fondali dei livelli variano da cupi teatri metropolitani a pluviali atmosfere, passando per un velo astrale distorto (in cui tempo e spazio non esistono) fino ad arrivare ad una fabbrica aliena pullulante di agguerrite macchine. Graficamente il titolo vanta un novero di effetti luce strabilianti, dei fondali ed un design di nemici e navicelle invidiabile sotto il profilo della varietà e per finire (ma non per questo meno importante) una vivace e sempre movimentata azione su schermo (che definire caotica nelle difficoltà più inaccessibili è riduttivo). Azzeccate cromie e stile non mancano all'ultima fatica Irem che tuttavia non sa elidere alcuni rallentamenti, unico difetto riscontrabile in un reparto visivo tecnicamente (e ancor più stilisticamente) sopra la media e rappresentante potenzialmente un'attrattiva per gli occhi di molti. Sono inoltre piacevoli gli artworks sbloccabili di volta in volta e visibili nella rispettiva galleria. La colonna sonora, orecchiabile e dalle tinte elettroniche (benché non manchino le sfumature sinfoniche), accompagna alla perfezione le nostre gesta spaziali e il vasto repertorio d'effetti sonori (esplosioni, rombi, gittate di fuoco, rumori meccanici e via di questo passo), incorniciando un gameplay foggiato R-Type, fa altrettanto.
Faster than light, bending time...Forever...Wherever...
In definitiva R-Type Final è uno shooter secondo vecchia concezione, capace di emergere grazie ai suoi intriganti segreti ed al suo valore storico. Esso sa dimostrarsi tanto appagante per i neofiti (complici senz'altro le varie difficoltà selezionabili) quanto travolgente per tutti i più assidui nemici dell'impero dei Bydo (dall'alto delle sue citazioni e del suo mirabile addio).
Le ore e i momenti trascorsi con questo gioiello di casa Irem rappresentano un motivo di enorme gioia (qualora si apprezzi il genere) se consideriamo la validità del titolo, ma al contempo sono motivo di grande malinconia. Un così storico brand che saluta con la costanza qualitativa che da sempre lo ha contraddistinto lungo lo scorrere di quasi un ventennio e che ora giunge al suo epilogo non può che fare questo effetto, non può che far sperare in qualche eventuale ripensamento e in qualche auspicabile palingenesi. Fino ad allora sapremo accontentarci di un pungo di felici ricordi e di una delle più belle serie arcade di sempre.