Rabbids: Fuori di Schermo

di Bizio Cirillo
Sono sovrappeso, sono bianchi, sono buffi. No, non sono né il gommoso omino della Michelin ne tanto meno la pacioccosa mascotte dei Marshmallow utilizzata da Gozer il gozeriano in Ghostbusters. Sono i Rabbids, i conigli ideati da Michel Ancel diventati famosi per il loro insano squilibrio psichico e la capacità tutta propria di trasformare situazioni apparentemente cruente in esilaranti siparietti degni della migliore black comedy .



Doti, queste, che hanno permesso agli irriverenti antagonisti di Rayman di brillare di luce propria fin dalla loro primissima apparizione su Nintendo Wii, al punto da giustificare la nascita di un filone completamente indipendente dalla serie originale e di cui Rabbids Fuori di Schermo é solo l'ultimo, esilarante esempio.
Sviluppato Da Ubisoft Paris in collaborazione con l'italianissimo studio di Milano, Rayman fuori di schermo si pone come un classico Party Game da “propinare” a parenti ed amici particolarmente vivaci, capaci cioé di apprezzare un videogame facile, immediato e divertente, basato esclusivamente sull'uso del Kinect.
Pur disponendo di una modalità singolo giocatore capace però di garantire l'accesso solo a parte dei livelli proposti dal gioco, dal punto di vista concettuale Rabbids Fuori di Schermo si pone, infatti, come il classico gioco orientato quasi esclusivamente alla componente multi giocatore (rigorosamente offline fino a quattro giocatori), ovvero l'unica in grado di elevare a dismisura il fattore divertimento di un titolo tanto banale quanto azzeccato per i temi ed il livello di difficoltà proposto.
A prescindere dalla modalità di gioco adottata , Rabbids Fuori di Schermo si affida in sostanza ad un canovaccio piuttosto scontato, incentrato sul completamento di oltre cinquanta i mini-giochi basati sull'esecuzione di attività mentali e ginniche piuttosto semplici, condite come sempre dalla stessa macabra ironia che ha contraddistinto il filone Rabbids in tutti questi anni.
Le attività richieste per l'occasione risultano essere piuttosto variegate e spaziano dal classico “Aguzza la vista” all'altrettanto tipica corsa ad ostacoli, passando per operazioni un po' più complesse basate per lo più sull'uso di determinate parti del corpo (principalmente testa ,arti e corde vocali ) e sul concetto di realtà aumentata.


In sostanza, si passa dunque dalla necessità di dare una risposta per alzata di mano, ad altri giochi basati esclusivamente sulla prontezza di riflessi (tagliare una corda di muco nel momento più adatto utilizzando la propria mano come coltello prima che il coniglio-jumper venga proiettato in orbita per effetto del rinculo) e sulla velocità d'esecuzione (leccare la torta in faccia di un coniglio con i movimenti della testa, pulire lo schermo di una lastra coniglio /toracica sfruttando il movimento delle mani, vincere la gara di altezza del bernoccolo prendendo a testate il malcapitato coniglio della situazione), per arrivare poi ad attività ben più impegnative incentrate per esempio sulla necessità di respingere i numerosi oggetti che un enorme Coniglio Robot ci scaglierà contro, o meglio ancora sulla possibilità di spaventare i soliti ficcanaso a quattro zampe sfruttando il proprio corpo per replicare le ombre (dal semplice coccodrillo al vampiro passando per figure ben più impegnative che richiederanno la partecipazione di due o più giocatori ) che appariranno sulla tenda da bagno di Psyconiana memoria.
Come detto, alle solite azioni già viste in altri titoli per Kinect si affiancano infine sezioni di gioco basate sul concetto di realtà aumentata (inserimento di elementi virtuali all'interno dello spazio reale inquadrato dal Kinect) che permetteranno di trasformare il proprio salotto in un gioco nel gioco, grazie alla rivisitazione in salsa Rabbids di classici senza tempo del calibro di “ammazza la talpa”.



Per il resto ci troviamo di fronte ad un gioco veramente povero di extra. L'opzione “Il mio Rabbids” rappresenta di fatto solo uno stratagemma attraverso il quale rivedere le foto in posa scattate dal Kinect durante l'esecuzione dei giochi o al massimo creare foto a tema sfruttando l'accoppiata realtà aumentata - sbloccabili (per lo più estetici) da assegnare ai diversi Rabbids che andranno ad affollare lo schermo, mentre la modalità single player rappresenta come detto un'opzione del tutto accessoria volta più che altro a fornire l'opportunità di familiarizzare con il sistema di gioco senza la necessità di dover scomodare per forza un secondo giocatore.
Tecnicamente Rabbids Fuori di Schermo fa in pieno il suo onesto lavoro, sebbene non manchino alcuni difetti legato per lo più ai tempi di risposta ed al mancato rilevamento degli ostacoli in tutti i mini-giochi che fanno uso della realtà aumentata. Eccezion fatta per questi problemi, il gioco rappresenta senza mezzi termini uno dei migliori party-game per Kinect disponibili attualmente sul mercato, vuoi per le “uscite” dei vari protagonisti, vuoi soprattutto per l'assoluta idiozia di alcuni mini-game, in grado di strappare ben più di un semplice sorriso denti stretti.