Rainbow Six 3
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Tra queste annoveriamo la modalità cooperativa, giocabile offline con un amico in split screen. Onesta in quanto a realizzazione, si lascia giocare piacevolmente anche se graficamente perde qualcosa, come l'evidente assenza di armi nella visuale in soggettiva e il solo mirino al centro del riquadro. Altre aggiunte riguardano alcuni stage nuovi di zecca e la completa localizzazione in italiano (anche nell'impartire ordini vocali). Le missioni sono salite quindi a quota 15 (la new entry è Trieste), la modalità di gioco online perde invece quanto a numero di giocatori, drasticamente ridimensionato a un massimo di sei (contro i sedici della versione X-Box) e guadagna quattro nuove mappe. Anche le modalità sono calate da cinque a tre, ovvero sopravvivenza, tiratore e sopravvivenza a squadre.
Il sistema di controllo, implementato alla perfezione, non crea problemi al giocatore e anche stavolta si avvale, proprio come per la versione X-Box, della possibilità di impartire ordini tramite ausilio di auricolare e microfono, periferica però non compresa nel gioco (in commercio vi è anche una versione con l'apparecchio apposito) come invece avviene in titoli quali SOCOM, di cui è appena uscito il seguito (e di cui, chiaramente, trovate la recensione nelle nostre pagine). Assegnare ordini ai nostri compagni di squadra risulta semplicissimo, sia con l'interfaccia ordini rapidi attivabile con il tasto x, sia con gli ordini vocali attivabili con R2. Da questo punto di vista è stato fatto un notevole passo in avanti, perché la Ubi Soft non è stata indifferente alla lacuna sulla piattaforma di casa Microsoft e ha localizzato in lingua nostrana gli ordini impartibili.
L'IA dei nostri compagni si rivela curatissima, e ordini quali sfondare le porte e ripulire la stanza, raggrupparsi in un punto o entrare a zulu dentro una camera, vengono svolti alla perfezione. Alcune lacune ci sono, ma sono tanto fortuite e rare che nemmeno vale la pena menzionarle. Diverso il discorso per i nemici, che ancora una volta si avvalgono di un'IA deficitaria che a volte ha del tragicomico, per quanto il gioco risulti comunque godibilissimo, divertente e appassionante. Impartire comandi ai compagni di squadra, raggrupparli, vederli sfondare le porte, avere il fuoco di copertura alle spalle o l'aiuto per piazzare cariche esplosive e mine, sono azioni tanto facili da eseguire quanto appaganti dal punto di vista ludico, in un titolo dove il coinvolgimento sale alle stelle.
Tecnicamente parlando siamo lontani dai fasti della versione X-Box per quanto, visivamente, RS3 rimane comunque dignitoso. Le texture sono meno dettagliate rispetto alla versione X-Box e il frame rate più basso, ma comunque sempre costante. Il sonoro è invece il parametro, forse l'unico, che non ha subito drastiche modifiche, il che si traduce in ottimi effetti sonori, discrete voci digitalizzate dei compagni e un sottofondo musicale pienamente a tema. Tirando le somme, possiamo dire che più che una conversione diretta ci troviamo di fronte a un gioco ridimensionato, quasi una versione "light" del tactical shooter apprezzato su X-Box. I problemi non si fermano alla sola sfera visiva, ma si allargano all'esperienza online (decisamente meno valida) fino ai caricamenti duranti i livelli, che tra l'altro presentano cospicui tagli. Le numerose aggiunte (livelli, localizzazione in italiano degli ordini vocali, modalità cooperativa) sono ben gradite, ma se avete già giocato RS3 su un'altra piattaforma, accaparrarvi anche questo vi lascerà con l'amaro in bocca.
Rainbow Six 3
7
Voto
Redazione
Rainbow Six 3
Il team arcobaleno nel passaggio di piattaforma perde qualche colore, in quella che si potrebbe definire una versione "light" del tactical shooter apprezzato su Xbox. Difficile anche per i talentuosi programmatori della Ubi Soft condurre il gioco con mano sicura, laddove la magrolina PS2 non può gestire quello che l'X-Box riesce a far girare in perfetto surplace. Il risultato finale è pur sempre una conversione dignitosa, che ripaga con numerose e gradite aggiunte le carenze a livello tecnico.