Rainbow Six

di Redazione Gamesurf
Il terrorismo internazionale: una delle piaghe più tristi e temute dei nostri tempi. Lo sa bene Tom Clancy, noto autore di libri di spionaggio, fanta-politica e affini, che ha basato su questo argomento molti dei suoi lavori, raggiungendo probabilmente l'apice della qualità e del successo con i suoi "Caccia ad Ottobre Rosso" e con il celeberrimo "Rainbow Six". La versione videoludica di questo secondo libro viene in generale ritenuta un ottimo prodotto, in particolare nella sua incarnazione per PC; la qualità del gioco si é fatta altalentante nelle successive versioni per console, che variano dalla buona perfomance di quella per Sega Dreamcast fino alla pessima interpretazione del gioco su Sony PlayStation

IL RAINBOW SIX PIU' PICCOLO
Quando si parlò della versione per Game Boy Color di un gioco così complesso e particolare molti pensarono unicamente a uno sfruttamento commerciale del nome, ritenendo Rainbow Six un po' troppo "grosso" per il cucciolo di casa Nintendo. La recente conversione di Metal Gear Solid per Game Boy Color ha fatto però comprendere che il passaggio da un gameplay tridimensionale (ma non troppo) a uno in 2D, se realizzato con cura, può sortire ottimi risultati: dunque perché non dovrebbe avvenire lo stesso anche per Rainbow Six?

"THE FATE OF THE WORLD..."
Con Rainbow Six intendiamo indicare la più segreta ed efficiente squadra di anti-terrorismo che sia mai comparsa sul pianeta Terra. Non é noto chi l'abbia fondata, o quando questo sia accaduto e neppure chi ne sia a capo. Si sa solamente che laddove appaia una seria minaccia per il pianeta a opera di terroristi e malavitosi, i guerrieri dell'arcobaleno (da non confondere coi Greenpeace, per piacere, eh!) fanno la loro comparsa per mettere le cose "a posto"
E' proprio di questa squadra che prende il controllo il giocatore impugnando il suo Game Boy Color con la cartuccia di Rainbow Six. Il gioco tratta di alcune operazioni terroristiche da sventare, tutte legate da un sottile filo che le collega sotto il segno del terrorismo ecologico. Gli obiettivi di ogni singola missione vengono spiegati con chiarezza in un apposito briefing iniziale: si va dal liberare gli ostaggi imprigionati in un'ambasciata al neutralizzare interi covi di terroristi, passando per paesaggi urbani, montagne, complessi industriali e quant'altro si sia visto (anzi, letto) nell'omonimo libro