Rainbow Six: Rogue Spear

di Redazione Gamesurf

Dopo il risultato al di sotto delle aspettative ottenuto con la versione di "Rainbow Six" per PSX, la Red Storm ha deciso di compiere un nuovo tentativo sempre per la stessa piattaforma con il gioco "Rogue Spear", liberamente tratto - come il titolo precedente - dall'omonimo libro della saga di Tom Clancy.
Questa decisione della casa produttrice, che potrebbe apparire stravagante, è stata senza dubbio dettata dal fatto che la versione per PSX del primo titolo, malgrado fosse attesissima, non era riuscita a bissare il grande successo del precedente porting per PC: per dare nuova vita alla propria creatura, la Red Storm ha dunque deciso di affidare il sequel di "Rainbow Six" ad altri developpers, nella speranza di ottenere finalmente un prodotto che riuscisse a conquistare i fans della serie.
Come nel gioco uscito un anno fa, anche in "Rogue Spear" avrete un duplice compito: quello di gestire ed organizzare gli agenti di una squadra speciale, che si occupano di situazioni intricatissime come il salvataggio di alcune persone tenute in ostaggio da un gruppo di terroristi o la liberazione di una base militare controllata dal pazzo di turno, e quello di realizzare la missione assegnatavi come componente della squadra stessa. "Rogue Spear", quindi, è praticamente uno strategico in tempo reale, in cui voi dovrete coordinare le varie azioni ma anche partecipare direttamente alle azioni stesse in qualità di agente.
Tralasciando la Missione Veloce, di scarso interesse pratico visto che il livello di difficoltà delle campagne è relativamente semplice e che la strategia delle campagne stesse in questa modalità è pre-impostata, la parte più coinvolgente del gioco - presente nella classica modalità Arcade - è rappresentata proprio dall'organizzazione delle missioni. Ricevuto l'incarico da eseguire, a capo della squadra speciale dovrete quindi scegliere i quattro uomini che presentano le caratteristiche migliori per quel mandato (e che dunque andranno in missione, formando due squadre), e dovrete poi organizzare tutti i loro movimenti all'interno del luogo d'azione di modo che essi possano portare a termine il loro compito con il minor spargimento di sangue possibile. Il concept del gioco si dimostra quindi molto interessante, anche grazie alla difficoltà ben calibrata delle missioni e all'effettiva influenza che le vostre scelte avranno su quelle future e sull'esito finale della missione. Non sarà comunque affatto facile organizzare al meglio l'azione, decidendo per tempo i movimenti da far realizzare a ciascuna squadra ed il percorso da far seguire agli agenti che la compongono, considerando anche gli spostamenti che dovrete far effettuare al vostro personaggio nel momento in cui egli si troverà nel bel mezzo della bagarre.

Va detto infatti che in "Rogue Spear", a differenza di quanto avviene nei classici sparatutto in soggettiva (alla "Quake", per intenderci), non dovrete colpire tutto ciò che trovate lungo il vostro cammino ma piuttosto evitare, fintanto che è possibile, lo scontro aperto con i nemici; la ragione è semplice: l'obiettivo finale è infatti quello di completare la missione con le minima perdita possibile di vite umane, e molto spesso le vite da cercare di non perdere sono quelle degli ostaggi da liberare.