Rallisport Challenge 2
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
I maggiori pregi - in un gioco di guida arcade - sono la velocità e l'immediatezza del sistema di controllo. Rallisport Challenge 2 li possiede entrambi. Ma nel titolo Digital Illusions c'è molto di più. C'è un reparto grafico da capogiro, ci sono molti più tracciati rispetto al predecessore e un parco macchine aggiornato e ampliato. E poi c'è lui, il divertimento che riesce a regalare in dosi extra. Con queste premesse, si ha quasi la sensazione di trovarsi davanti a un gioco di altissimo livello.
Basta infatti un giro di pista per averne la certezza. Basta un semplice tracciato per saper padroneggiare quasi a dovere la macchina, grazie a un sistema di guida semplice e immediato che non punta certo verso la simulazione, ma che indirizzato verso una filosofia di gioco più spensierata offre quello che tutti i titoli dovrebbero regalare: divertimento. Non ci sono problemi nella guida del mezzo, è vero, ma la difficoltà si traduce in un susseguirsi di curve da capogiro da affrontare a velocità elevate che, non toccando certo le vette di wipeout, riescono comunque a far salire vertiginosamente l'adrenalina. Di per sé pilotare la macchina è semplice, governarla in questi terreni scoscesi, fangosi e infidi diventa impresa ardua a priori. Così ci si rende conto che, mentre in tantissimi titoli la difficoltà si traduce nel perfetto controllo del veicolo, qua il rapporto viene invertito, con la priorità nel riuscire a padroneggiare non il mezzo, ma la pista affrontata a elevate velocità. Non che RC2 abbia reinventato nulla, è solo la filosofia di gioco diversa da quella di Colin 04, dove l'ossequio per la simulazione qua non trova posto, visto che il far parte del filone arcade comporta un approccio totalmente diverso.
Un male? No, anzi. Le macchine rispondono a dovere alle sollecitazioni, entrano in controsterzo che è un piacere ma risultano facilissime da padroneggiare, per quanto non disdegnino testacoda per alcune traiettorie troppo azzardate. Visivamente il sistema di guida risulta più appariscente che coerente - considerata la lontananza dal campo di definizione reale - ma l'appartenere al filone arcade non lascia adito a nessun rimprovero per il mancato senso di realismo. Quel che i programmatori della Codemasters hanno voluto abbandonare, e qua ci riferiamo alla guidabilità della macchina condizionata dall'impiego di un aiuto per lo sterzo che dava l'effetto di farla muovere attorno ad un perno centrale, qua diventa una costante che curva dopo curva si ritualizza avvalorando la tesi che in nome del risultato finale, si può chiudere un occhio per qualcosa di troppo fantasioso.
RC2 non è un gioco semplice, come dalle prime potrebbe apparire. E' un titolo dove la curva di difficoltà è calibrata benissimo e, partendo con la difficoltà pro (evitando quella amatoriale), per continuare con quella campione quindi col super-rally, ci si rende conto di come l'apprendimento sia rapido, ma a poco a poco le cose si facciano sempre più complicate. Il giocatore ha comunque modo di maturare la propria esperienza senza mai incorrere in noiose prove "insuperabili" o trovarsi davanti a situazioni troppo semplicistiche, perché lo sfidante principale è prima di tutto se stesso nelle gare dall'esito scontato dei livelli di difficoltà intermedi, le altre 15 macchine dagli intertempi parziali sempre più striminziti andando avanti nel campionato.
Basta infatti un giro di pista per averne la certezza. Basta un semplice tracciato per saper padroneggiare quasi a dovere la macchina, grazie a un sistema di guida semplice e immediato che non punta certo verso la simulazione, ma che indirizzato verso una filosofia di gioco più spensierata offre quello che tutti i titoli dovrebbero regalare: divertimento. Non ci sono problemi nella guida del mezzo, è vero, ma la difficoltà si traduce in un susseguirsi di curve da capogiro da affrontare a velocità elevate che, non toccando certo le vette di wipeout, riescono comunque a far salire vertiginosamente l'adrenalina. Di per sé pilotare la macchina è semplice, governarla in questi terreni scoscesi, fangosi e infidi diventa impresa ardua a priori. Così ci si rende conto che, mentre in tantissimi titoli la difficoltà si traduce nel perfetto controllo del veicolo, qua il rapporto viene invertito, con la priorità nel riuscire a padroneggiare non il mezzo, ma la pista affrontata a elevate velocità. Non che RC2 abbia reinventato nulla, è solo la filosofia di gioco diversa da quella di Colin 04, dove l'ossequio per la simulazione qua non trova posto, visto che il far parte del filone arcade comporta un approccio totalmente diverso.
Un male? No, anzi. Le macchine rispondono a dovere alle sollecitazioni, entrano in controsterzo che è un piacere ma risultano facilissime da padroneggiare, per quanto non disdegnino testacoda per alcune traiettorie troppo azzardate. Visivamente il sistema di guida risulta più appariscente che coerente - considerata la lontananza dal campo di definizione reale - ma l'appartenere al filone arcade non lascia adito a nessun rimprovero per il mancato senso di realismo. Quel che i programmatori della Codemasters hanno voluto abbandonare, e qua ci riferiamo alla guidabilità della macchina condizionata dall'impiego di un aiuto per lo sterzo che dava l'effetto di farla muovere attorno ad un perno centrale, qua diventa una costante che curva dopo curva si ritualizza avvalorando la tesi che in nome del risultato finale, si può chiudere un occhio per qualcosa di troppo fantasioso.
RC2 non è un gioco semplice, come dalle prime potrebbe apparire. E' un titolo dove la curva di difficoltà è calibrata benissimo e, partendo con la difficoltà pro (evitando quella amatoriale), per continuare con quella campione quindi col super-rally, ci si rende conto di come l'apprendimento sia rapido, ma a poco a poco le cose si facciano sempre più complicate. Il giocatore ha comunque modo di maturare la propria esperienza senza mai incorrere in noiose prove "insuperabili" o trovarsi davanti a situazioni troppo semplicistiche, perché lo sfidante principale è prima di tutto se stesso nelle gare dall'esito scontato dei livelli di difficoltà intermedi, le altre 15 macchine dagli intertempi parziali sempre più striminziti andando avanti nel campionato.
Rallisport Challenge 2
8.5
Voto
Redazione
Rallisport Challenge 2
Forti di un impatto grafico mostruoso, che si lascia tranquillamente dietro il seppur pregevole Colin McRae Rally 04, i Digital Illusions montano un impianto di gioco che fa della velocità e l'adrenalina a mille il suo biglietto da visita. La filosofia di gioco, prettamente arcade, rivela nella semplicità del sistema di guida la sua forza, aumentata da un livello di difficoltà davvero ben calibrato, con una curva di apprendimento tutt'altro che ripida. Divertente, appassionante, semplice e immediato, con i miglioramenti mirati rispetto alla precedente edizione e l'implementazione del Live, si merita a pieno titolo lo scettro di miglior racing rallistico arcade attualmente sul mercato. Imperdibile.