Rally Masters

di Redazione Gamesurf
Sia il campionato Rally Masters che la coppa Rally Masters prevedono disparate tappe in Italia, Svezia, Indonesia, USA, Gran Bretagna e isole Canarie, con un alternarsi di mezzi a seconda dei quarti di finale, semifinale o finale. Ogni gara sarà preceduta da una sintetica panoramica del tracciato e relative caratteristiche tecniche del terreno, a cui seguirà una scarna ed essenziale sessione di setup del mezzo, concedendoci di passare a modifica sterzo, sospensioni, freni, motore e scatola del cambio

Come da buona regola avremo a disposizione uno stock di minuti dedicati alla riparazione, trenta in questo caso, che impegneranno non poco il nostro libero arbitrio sulle parti da sostituire e su quelle da lasciare in balia degli eventi e del fango. Alla complessità del sistema scelto dai programmatori per l'introduzione alle competizioni e per il prosieguo del campionato, con computo di punteggi, classifiche parziali e intertempi bonus, non corrisponde quella rigorosità tecnica e simulativi del gioco che sarebbe stato lecito aspettarsi. Il comparto grafico, in primis, appare grezzo e dozzinale come non mai, in grado di sfigurare tristemente dinanzi a titoli passati (leggasi Colin McRae, ora sostituito dall'egregio Colin McRae 2)
Completamente assenti particolari vezzi cosmetici o piccoli tocchi estetici di qualità, che di certo avrebbero contribuito a mantenere elevato l'interesse dell'utente, posto ora dinanzi a freddi poligoni sgranati e malamente amalgamati tra loro. I modelli delle vetture, oltre ad apparire schiacciati da strane inquadrature, fanno bella mostra di una scarsa attenzione nell'implementazione, una scarsa attenzione a particolari grafici come fari, paraurti, brands sulle carrozzerie e ulteriori minuterie che avrebbero di sicuro giovato all'attuale cosmesi traballante
Asfalto pixellato, sfondi sgranati e dozzinali si sommano ai canonici problemi di bad clipping e pop-up. Lo scrolling, oltretutto, lento ed incostante, finisce per condire il piatto grafico che ci troviamo dinanzi, senza possibilità di bieche giustificazioni, visto il carico di lavoro relativamente modesto che si assume la cpu della PlayStation nel riprodurre i fondali minimalisti e le rare costruzioni poligonali di contorno. Il sistema di controllo, strettamente funzionale al gameplay, non mostra evidenti lacune, ma é la fisica comportamentale delle auto su strada che complica il lavoro di pilota virtuale. Lungi dal rivelarsi attinente al reale e nel contempo giocabile, il comportamento dei mezzi appare "legnoso" e basilare, privo di particolari features determinabili da situazioni di guida estrema