Ratchet & Clank: All 4 One
di
Davide Ottagono
Squadra che vince non si cambia, diceva qualcuno. Certo, ormai non si poteva più dire che Ratchet fosse un colpo vincente. Arrivato circa al decimo capitolo (permetteteci di arrotondare, ormai ci siamo persi persino noi), era anche ovvio che il filone avesse perso un po' del suo smalto. Caposaldo della generazione PS2, la sensazione generale era che - col passaggio all'attuale console - il simpatico Lombax non avesse più molto da dire. Nonostante le notevoli vette raggiunte da “A Spasso nel Tempo”, soprattutto nel campo della sceneggiatura, il destino del dinamico duo pareva ormai segnato. Possibile che dopo una sequela di episodi copia-incolla fosse giunta l'ora di appendere le armi al chiodo e di passare seriamente ad altro? Insomniac infatti capito la situazione, ma si é mossa solo parzialmente.
Da un lato, le intenzione erano di abbandonare tutto quello che avevamo imparato a conoscere nell'ultimo decennio; dall'altro, gli sviluppatori non hanno avuto il coraggio di cestinare un gruppo di personaggi che - tutto sommato - riusciva a regalare ancora tanto. La proverbiale via di mezzo, in questo caso, é stata proprio lanciarsi in uno spin-off, in un prodotto che riprendesse l'universo e i protagonisti tanto amati e li rimescolasse in situazioni mai assaggiate prima. “Tutti per Uno” é quello che ne é venuto fuori. Sin dal suo primo annuncio, era chiaro come la serie avrebbe preso una svolta piuttosto brusca - e, a dirla tutta, anche inaspettata - ponendo al centro dell'attenzione la cooperativa tra 4 giocatori in un'avventura che, comunque, non sembrava discostarsi troppo dal classico. Inutile dire che ci sbagliavamo. Purtroppo, aggiungeremmo noi.
Sebbene la natura confermata di spin-off, la trama si permette lo stesso di proseguire gli eventi del prequel spirituale, pur senza mai impelagarsi in nuove sceneggiate a lungo termine. Lo scienziato pazzo Nefarious é riuscito a scampare alla morte dopo l'ultimo assalto di Ratchet alla sua base e, desideroso di vendetta, sta progettando un agguato al Lombax e all'arcinemico Qwark. Quest'ultimo, eletto Presidente della Galassia, si é trasformato in un politico d'ufficio che non fa altro che bearsi dei risultati raggiunti (pur senza perdere la verve comica che da sempre lo caratterizza). Invitato ad una misteriosa cerimonia di premiazione, che si rivelerà essere ben presto una trappola di Nefarious, il trio Ratchet-Qwark-Clank dovrà proteggere la città di Luminopolis dall'assalto del “cagnolino” rilasciato dal Dottore.
Cagnolino che poi, riversatosi contro il suo stesso padrone, costringerà Nefarious ad allearsi momentaneamente con i paladini della giustizia. Senza scendere troppo nei particolari, possiamo confermarvi (come se ci fossero dubbi, poi) che l'insolito quartetto resterà unito fino ai titoli di coda, per un motivo o per un altro, nonostante le passate vicissitudini risultino tutt'altro che dimenticate. La trama non brilla certo per profondità o innovazione ma, fino a quando saranno le spassose gag a farla da padrone, possiamo anche chiudere un occhio. Le vette comiche sono come sempre notevoli, quindi possiamo rassicurare sul fatto che la saga abbia mantenuto intatto il suo storico carisma. Ma il resto?
Pad alla mano, ci si accorge di quanto siano stati drastici i cambiamenti al gameplay. La telecamera é ora fissa, impegnata a tenere tutti i protagonisti contemporaneamente a schermo, mentre il classico sistema di sparatorie ed esplorazione ne é uscito fortemente minato. Partiamo subito col dire che non é obbligatorio giocare esclusivamente in 4 per poter dare il via all'avventura. Anzi, si può persino far tutto da soli, con l'IA che controlla il compagno, ma é inutile dire che così va a crollare lo spirito stesso del titolo. Distruggere in compagnia ondate di buffi alieni é un orizzonte che la saga non aveva mai esplorato (fatta eccezione in parte per Gladiator). Se condiamo il tutto da enigmi ambientali che richiedono l'azione contemporanea dei partecipanti, allora - perché no - il tutto inizia a ingranare. Senza mai mettersi in gioco più di tanto, purtroppo. L'eccessiva facilità di fondo non riesce ad innalzare troppo le manovre cooperative, con rompicapi che spesso si fermano al colpire in contemporanea una serie di pulsanti, allo schiacciare allo stesso tempo delle piattaforme sensibili e a poco altro di realmente degno di nota. Nelle ultime missioni il tutto subisce un'impennata notevole, ma é davvero troppo poco per convincere appieno.
Da un lato, le intenzione erano di abbandonare tutto quello che avevamo imparato a conoscere nell'ultimo decennio; dall'altro, gli sviluppatori non hanno avuto il coraggio di cestinare un gruppo di personaggi che - tutto sommato - riusciva a regalare ancora tanto. La proverbiale via di mezzo, in questo caso, é stata proprio lanciarsi in uno spin-off, in un prodotto che riprendesse l'universo e i protagonisti tanto amati e li rimescolasse in situazioni mai assaggiate prima. “Tutti per Uno” é quello che ne é venuto fuori. Sin dal suo primo annuncio, era chiaro come la serie avrebbe preso una svolta piuttosto brusca - e, a dirla tutta, anche inaspettata - ponendo al centro dell'attenzione la cooperativa tra 4 giocatori in un'avventura che, comunque, non sembrava discostarsi troppo dal classico. Inutile dire che ci sbagliavamo. Purtroppo, aggiungeremmo noi.
Sebbene la natura confermata di spin-off, la trama si permette lo stesso di proseguire gli eventi del prequel spirituale, pur senza mai impelagarsi in nuove sceneggiate a lungo termine. Lo scienziato pazzo Nefarious é riuscito a scampare alla morte dopo l'ultimo assalto di Ratchet alla sua base e, desideroso di vendetta, sta progettando un agguato al Lombax e all'arcinemico Qwark. Quest'ultimo, eletto Presidente della Galassia, si é trasformato in un politico d'ufficio che non fa altro che bearsi dei risultati raggiunti (pur senza perdere la verve comica che da sempre lo caratterizza). Invitato ad una misteriosa cerimonia di premiazione, che si rivelerà essere ben presto una trappola di Nefarious, il trio Ratchet-Qwark-Clank dovrà proteggere la città di Luminopolis dall'assalto del “cagnolino” rilasciato dal Dottore.
Cagnolino che poi, riversatosi contro il suo stesso padrone, costringerà Nefarious ad allearsi momentaneamente con i paladini della giustizia. Senza scendere troppo nei particolari, possiamo confermarvi (come se ci fossero dubbi, poi) che l'insolito quartetto resterà unito fino ai titoli di coda, per un motivo o per un altro, nonostante le passate vicissitudini risultino tutt'altro che dimenticate. La trama non brilla certo per profondità o innovazione ma, fino a quando saranno le spassose gag a farla da padrone, possiamo anche chiudere un occhio. Le vette comiche sono come sempre notevoli, quindi possiamo rassicurare sul fatto che la saga abbia mantenuto intatto il suo storico carisma. Ma il resto?
Pad alla mano, ci si accorge di quanto siano stati drastici i cambiamenti al gameplay. La telecamera é ora fissa, impegnata a tenere tutti i protagonisti contemporaneamente a schermo, mentre il classico sistema di sparatorie ed esplorazione ne é uscito fortemente minato. Partiamo subito col dire che non é obbligatorio giocare esclusivamente in 4 per poter dare il via all'avventura. Anzi, si può persino far tutto da soli, con l'IA che controlla il compagno, ma é inutile dire che così va a crollare lo spirito stesso del titolo. Distruggere in compagnia ondate di buffi alieni é un orizzonte che la saga non aveva mai esplorato (fatta eccezione in parte per Gladiator). Se condiamo il tutto da enigmi ambientali che richiedono l'azione contemporanea dei partecipanti, allora - perché no - il tutto inizia a ingranare. Senza mai mettersi in gioco più di tanto, purtroppo. L'eccessiva facilità di fondo non riesce ad innalzare troppo le manovre cooperative, con rompicapi che spesso si fermano al colpire in contemporanea una serie di pulsanti, allo schiacciare allo stesso tempo delle piattaforme sensibili e a poco altro di realmente degno di nota. Nelle ultime missioni il tutto subisce un'impennata notevole, ma é davvero troppo poco per convincere appieno.
Ratchet & Clank: All 4 One
7
Voto
Redazione
Ratchet & Clank: All 4 One
“Tutti per Uno”é un continuo susseguirsi di “bello, ma...”. Una trama divertente, MA poco incisiva. Sparatorie cooperative, MA poco varie e profonde. Tante armi, MA poco personalizzabili. Enigmi da risolvere in compagnia, MA troppo facili. Ma, ma, ma. La sensazione finale é quella di trovarsi ad un gioco che ha buttato via quanto fatto di buono nel precedente decennio per intraprendere una strada di cui neanche gli sviluppatori erano pienamente convinti. Le idee alla base del prodotto ci sono, ma niente é stato sviluppato a dovere, lasciando il tutto in un baratro di continui nulla di fatto, in un vortice di simpatiche intuizioni mai portare avanti quanto dovuto. E, inutile dirlo, é un peccato. Il gioco é comunque divertente, soprattutto se goduto in compagnia, e una buona metà del gioco é abbastanza varia da mantenere sempre alto l'interesse. Non sappiamo se ci saranno altri Ratchet dopo questo, ma possiamo solo sperare che chi di dovere impari da questi banali errori di gioventù. O che torni sulla vecchia strada, se proprio dobbiamo essere schietti.