Ratchet & Clank: QForce

di Tommaso Alisonno
La serie di Ratchet & Clank vanta “nobili natali” in forza di una trilogia originale su PS2 - recentemente riproposta in HD Collection in occasione del decennale - che ha saputo conquistare i fan di tutto il mondo. É però un dato di fatto che, dopo questa trimurti, il brand abbia avuto non pochi problemi a riproporsi, non riuscendo a trasmettere quella sensazione di coinvolgimento che si respirava ai tempi di PS2, pur proponendo giochi tutto sommato dignitosi. Adesso Sony e Insomniac ci riprovano con questo Qforce (altrimenti noto come Full Frontal Assoult), in cui al dinamico due viene accostato in maniera definitiva anche il Capitano Qwark - non più presidente dopo i fatti di All 4 One.


Che cos'é, dunque, la Qforce? Niente altro che la squadra operativa composta da Qwark (da cui il nome), Ratchet e Clank, la quale niente ha di meglio da fare che non risolvere i vari guai causati alla galassia dal cattivone di turno. Ed anche se R&C non disdegnerebbero lo starsene in panciolle ogni tanto, il Capitano é certamente annoiato da quando ha perso le elezioni: il suo desiderio di azione sarà presto soddisfatto dalla ricomparsa di una vecchia conoscenza, la quale - per puro spirito tignoso - decide che deve inviare le sue forze grungariane a spasso per il cosmo.

Una volta scelto il nostro eroe - i tre protagonisti hanno caratteristiche identiche - dalla nostra astronave Phoenix II potremo scegliere il pianeta a cui prestare soccorso. A questo punto, il gioco assumerà le tinte ibride del classico action-platform a cui R&C ci hanno abituati misto ad un fantascientifico Tower Defense. Il campo di battaglia farà sempre riferimento a un “centro di difesa planetario” che i nostri eroi dovranno attivare per mettere la locazione in sicurezza: per fare ciò sarà necessario raggiungere e attivare le varie centraline di controllo, le quali saranno ovviamente difese dalle forze grungariane.

Una volta attivate tutte le centraline sarà possibile dare il via alla procedura di attivazione del centro di difesa; piccolo problema: gli alieni non staranno a guardare. Di tanto in tanto, o ogni volta che ottenete un progresso sostanziale nella ri-conquista, ondate di nemici aggrediranno il centro con l'obbiettivo di demolirne i generatori energetici: va da sé che se anche l'ultimo nucleo viene abbattuto, la missione é fallita. Quando poi riuscirete ad avviare la procedura di attivazione, preparatevi ad una vera e propria invasione aliena che potrebbe non essere affatto semplice da respingere.


In nostro soccorso potremo però piazzare mine, barriere e torrette che rallentino l'avanzata dei nemici o li abbattano prima che riescano a mettere le loro (...mani? ...zampe? ...artigli? ...tentacoli?) grinfie sui generatori. Queste strutture difensive costeranno “nanotech” (la valuta di gioco) e non sarà possibile conservare soldini tra una missione e l'altra, rendendo quindi ciascuno scenario una questione a sé. Una cosa interessante del gioco é la gestione delle armi: oltre all'attacco in corpo a corpo, R&C&Q potranno infatti contare su un nutrito assortimento di strumenti di distruzione quali blaster, lanciafiamme, lanciagranate, lanciamissili, lanciadischi (ma quanta roba lanciano?), mini-bot difensivi, torrette folgoranti e altro ancora.

É importante segnalare che all'inizio della missione nessuna di queste armi sarà disponibile: esse andranno raccolte dagli appositi Pod disseminati lungo il campo di battaglia, i quali a loro volta andranno attivati risolvendo un piccolo mini-gioco di tempismo. Una volta attivato il Pod sarà possibile selezionare un'arma tra quelle che esso propone, ma la scelta é irreversibile a meno di non riavviare la missione. Questo significa che dovrete scegliere l'arma con cautela, perché non é detto che quelle scartate siano poi disponibile tramite un altro Pod. Le armi aumentano di livello e di potenza con l'uso: una progressione che fortunatamente viene conservata di missione in missione.

Se si fa eccezione per il semplice menù di gestione delle torrette e delle altre installazioni della base, per il resto il gioco si comporta come un normale platform-arcade della serie: da una visuale in semisoggettiva potrete correre, saltare, planare, combattere in corpo a corpo, lanciare la vostra arma da mischia in una traiettoria “a boomerang” e, ovviamente, aprire il fuoco con il fucile impugnato. La selezione dell'arma avviene tramite un menù circolare che nel gioco in singolo mette anche in pausa la partita - ovviamente, in multiplayer questo non avverrà.


Tecnicamente il gioco é gradevole, senza particolari picchi ma neanche senza elementi dozzinali. I modelli dei protagonisti e dei nemici sono tutti piuttosto ben curati ed animati, così come gli ambienti, le strutture e gli scenari. La testurizzazione in stile cartone animato d'animazione digitale (non cell-shading) é semplice ma giustamente in linea con il filone. Gli effetti speciali sono ben realizzati e il motore mantiene la sua fluidità anche nelle situazioni più concitate - sebbene talvolta le inquadrature giochino un po' a nascondino. Discreto anche il comparto sonoro, con brani di accompagnamento semplici ma adatti alla bisogna e un buon doppiaggio in Italiano.

Il gioco ha una curva di apprendimento sufficientemente abbordabile: nelle prime fasi si comporterà ne più ne meno di un classico platform-arcade (più arcade che platform, in verità) in cui gli assalti alieni alla base saranno un piccolo diversivo alla classica esplorazione/devastazione della location. Man mano che il gioco va avanti le cose si fanno più serie: avrete più armi a disposizione, dovrete decidere quali utilizzare (sacrificando le altre) e soprattutto fronteggiare orde aliene sempre più pressanti sulle porte della base, ottimizzando ogni singoloo nanotech per l'acquisto delle postazioni difensive o la riparazione dei generatori.

In questo senso, può essere una vera toccasana il ripetere una missione già conclusa in cerca di nuove “medaglie”, per esempio il completamente entro il limite di tempo o senza perdere nessun generatore, o per potenziare armi “lasciate indietro”, in modo da affrontare i livelli superiori maggiormente carrozzati. Oppure, scelta ancor più interessante, potrete farvi aiutare da un amico in multiplayer - locale o online - raddoppiando de-facto la vostra potenza di fuoco (ma non il nanotech a disposizione, ovviamente).


Inoltre, il gioco offre una modalità competitiva online che vede fino quattro giocatori, divisi in due squadre, intenti a espugnarsi a vicenda le basi. La partita si divide in tre fasi:durante la prima, di ricognizione, si lotta per conquistare i “nodi” che forniranno armi e un afflusso costante di nanotech; durante la seconda, di pianificazione, si potranno “assumere rinforzi” da inviare poi verso la base nemica durante la terza fase, quella di assalto/difesa vera e propria. Ovviamente sta ai giocatori la scelta se investire i loro nanotech in truppe o in difese, così come quella di guidare personalmente l'attacco o di salvaguardare l'intergrità dei propri generatori.

A conti fanti, comunque, questo Qforce rappresenta un po' un “sacrificio sull'altare del multiplayer” della saga di R&C, la quale dopo aver tentato la strada dello scrolling-shooter con All4One tenta adesso quella del tower defense. Il titolo in sé é ben realizzato e abbastanza divertente, ma certamente é lontano dai fasti coinvolgenti ed avventurosi della trilogia originale - una strada che Sony ed Insomniac sembrano sempre meno intenzionati a tornare a battere. La campagna coinvolge veramente solo se giocata con un amico, ed il multiplayer può tenere compagnia per qualche partita occasionale, forse qualcuna di più quando a Gennaio sarà disponibile la versione PS Vita con il cross-gaming.

Non un “brutto” gioco, dunque, ma neppure uno particolarmente “bello”: se avete un amico con cui condividerlo e/o una connessione per il multy, allora può valere certamente la spesa. In tutti gli altri casi, probabilmente non ne sentirete la mancanza.