Ratchet & Clank Trilogy
di
Davide Ottagono
La moda delle riconversioni di vecchie glorie sulla nuova portatile di casa Sony sembra non avere fine. Dopo Kratos, Jak, Sly e soci, ecco quindi arrivare anche il simpatico Lombax e la sua spalla robotica. La saga di Ratchet&Clank, nonostante i numerosi seguiti su passata generazione, ha visto il suo periodo di più grande splendore proprio durante l'era PS2. La primissima trilogia é, ancora oggi, un punto di riferimento per ogni action/platform esistente e, sebbene alcuni seguiti non proprio ispiratissimi, la saga é riuscita a non scomparire ancora da sotto i riflettori. Certo, le "peculiari" direzioni prese da Insomniac negli ultimi tempi potranno anche risultare opinabili, con un pelosetto che si é visto sbalzato da un genere all'altro - come non dimenticare, del resto, il recentissimo tower-defense - e costretto a partecipare a piccoli spin-off di ogni tipologia e "dimensione", ma niente che in noi abbia intaccato i bei ricordi della primissima serie.
anche ovvio che Sony, ormai orfana di Insomniac, tenti di mungere il più possibile ogni sua vecchia gloria e - dopo i numerosi porting dell'ultimo anno - non siamo nemmeno così tanto sorpresi. Purtroppo, però, fino ad oggi i risultati sono stati tutt'altro che incoraggianti. Ci riferiamo a tutte quelle Collection (già arrivate tempo addietro su PS3, tra l'altro) che hanno invaso il mondo portatile di Vita con conversioni dal dubbio gusto, tanto per usare un eufemismo. Eccezion fatta (e solo in parte) per Sly, sia God of War che Jak si sono rivelati dei veri buchi nell'acqua, soprattutto dal punto di vista tecnico. Capiamo il valore aggiunto della portabilità di saghe che, fino a poco tempo fa, potevamo goderci solo sul divano di casa, ma quando i risultati sono così disastrosi non si può sempre chiudere un occhio. Borderlands, tanto per fare ulteriori esempi, é forse il caso più palese di come si possa rovinare una vera e propria perla a causa di uno sviluppo frettoloso e poco ispirato.
Bene, pensavate che con Borderlands avessimo toccato il fondo? arrivato il momento di ricredervi. Spavaldo come nessun'altro, Ratchet ruba ai suoi avversari l'ambita bandiera di peggior conversione portatile di sempre e si piazza di prepotenza su un trono brutto e puzzolente. Ormai preferiamo riderci su perché, mano sul cuore, la prova con mano ci ha davvero sconvolto. Siamo di fronte alla "summa massima" della pigrizia e della scarsa ottimizzazione; il team Mass Media - che si é occupato della trasposizione su piccolo schermo - ha davvero sbagliato tutto. Ironicamente, pur con i loro alti e bassi, parliamo di tre titoli dall'indubbio valore, ma che su PSVita sembrano quasi irriconoscibili.
Togliamoci subito questo dente: per chiunque non conoscesse la saga, Ratchet&Clank é un dinamico action/platform che riesce a mischiare sapientemente vecchia e nuova scuola in un mix esplosivo di colori, comicità, avventura e azione spensierata. L'evoluzione della serie, seppur piuttosto marcata, non ha comunque intaccato i punti saldi attorno alla quale il filone é girato fin dalle sue origini: buffi personaggi, scene d'intermezzo esilaranti ed enigmi ambientali più o meno complessi da risolvere per mezzo di gadget e armi fuori di testa. Possiamo dire con certezza che lo stesso armamentario é il vero protagonista della saga, con bocche da fuoco sempre fantasiose e dai diversi utilizzi. Purtroppo, con il passare dei capitoli, il gioco ha finito per lasciarsi alle spalle l'anima platform per "sfamare" maggiormente i giocatori più smaliziati e dal grilletto facile, ma niente di esageratamente grave.
Prima di impelagarci nel classico discorso tecnico (potete già immaginare quante belle parole...), vogliamo partire da un presupposto: il gioco non funziona più. E non perché sente il peso degli anni, tutt'altro. Solo pochi mesi fa, su PS3, ci siamo goduti queste prime tre avventure come fosse la prima volta. A dirla tutta, Ratchet é forse la saga che - più tra tutte - é riuscita a mantenersi moderna nonostante la vecchiaia. La mancanza di due tasti dorsali ha sempre reso piuttosto complesso, per gli sviluppatori, trasferire alcuni giochi da console casalinga a PSVita. Generalmente, però, con l'utilizzo del touchpad posteriore e anteriore (mai troppo comodo, ma sempre meglio di niente) si é sempre riuscito a colmare la mancanza.
Stavolta, nemmeno questo. Tralasciando uno strano e fastidiosissimo lag nell'input di alcuni comandi, i tasti mancanti hanno reso scomodissime tutte le sparatorie; manca infatti lo spostamento laterale grazie al quale potevamo gestire in tutta libertà ogni scontro a fuoco senza perdere di vista il nostro nemico. Una svista piuttosto grave, capace di rendere ogni scena d'azione - compresi gli scontri con i boss - una terna al lotto da vincere quasi completamente alla cieca. Doppiamente ironico come gli sviluppatori abbiano deciso di utilizzare l'unico dorsale sinistro - che poteva benissimo essere imputato allo "strafe" - per attivare la visuale in prima persona, opzione che non pensiamo di aver mai usato in tutta la storia della saga.
L'impressione generale é che Mass Media non solo abbia fatto un lavoro veloce e svogliato, ma che non abbia mai giocato ad un Ratchet in tutta la sua vita, se si é presa addirittura la briga di togliere funzioni a caso e di minare senza troppe precauzioni un gameplay così ben collaudato. Il risultato? Un marcio miscuglio di sparatorie ballerine e platforming tutt'altro che accurato. Un paio di opzioni, nell'ultimo episodio, aggiustano qualcosina - soprattutto il sistema di puntamento - ma niente che ci faccia chiudere questo paragrafo a cuor leggero.
La realizzazione tecnica, così come anticipato, non riesce a risollevare nulla. Tutt'altro, non fa altro che trasformare un gioco scomodo in un gioco scomodo e brutto da vedere. Il lavoro di compressione é stato brutale, e i risultati sono a dir poco palesi. Texture in bassissima definizione, aliasing a manetta, addirittura filmati sgranati e in formato 4:3 (con tanto di antiestetiche bande nere ai lati dello schermo), bug visivi minori di ogni genere e tristi "scappatoie" per alleggerire i livelli. Addirittura, alcuni panorami si sono trasformati in semplici fotografie attaccate all'esterno della mappa.
anche ovvio che Sony, ormai orfana di Insomniac, tenti di mungere il più possibile ogni sua vecchia gloria e - dopo i numerosi porting dell'ultimo anno - non siamo nemmeno così tanto sorpresi. Purtroppo, però, fino ad oggi i risultati sono stati tutt'altro che incoraggianti. Ci riferiamo a tutte quelle Collection (già arrivate tempo addietro su PS3, tra l'altro) che hanno invaso il mondo portatile di Vita con conversioni dal dubbio gusto, tanto per usare un eufemismo. Eccezion fatta (e solo in parte) per Sly, sia God of War che Jak si sono rivelati dei veri buchi nell'acqua, soprattutto dal punto di vista tecnico. Capiamo il valore aggiunto della portabilità di saghe che, fino a poco tempo fa, potevamo goderci solo sul divano di casa, ma quando i risultati sono così disastrosi non si può sempre chiudere un occhio. Borderlands, tanto per fare ulteriori esempi, é forse il caso più palese di come si possa rovinare una vera e propria perla a causa di uno sviluppo frettoloso e poco ispirato.
Bene, pensavate che con Borderlands avessimo toccato il fondo? arrivato il momento di ricredervi. Spavaldo come nessun'altro, Ratchet ruba ai suoi avversari l'ambita bandiera di peggior conversione portatile di sempre e si piazza di prepotenza su un trono brutto e puzzolente. Ormai preferiamo riderci su perché, mano sul cuore, la prova con mano ci ha davvero sconvolto. Siamo di fronte alla "summa massima" della pigrizia e della scarsa ottimizzazione; il team Mass Media - che si é occupato della trasposizione su piccolo schermo - ha davvero sbagliato tutto. Ironicamente, pur con i loro alti e bassi, parliamo di tre titoli dall'indubbio valore, ma che su PSVita sembrano quasi irriconoscibili.
Togliamoci subito questo dente: per chiunque non conoscesse la saga, Ratchet&Clank é un dinamico action/platform che riesce a mischiare sapientemente vecchia e nuova scuola in un mix esplosivo di colori, comicità, avventura e azione spensierata. L'evoluzione della serie, seppur piuttosto marcata, non ha comunque intaccato i punti saldi attorno alla quale il filone é girato fin dalle sue origini: buffi personaggi, scene d'intermezzo esilaranti ed enigmi ambientali più o meno complessi da risolvere per mezzo di gadget e armi fuori di testa. Possiamo dire con certezza che lo stesso armamentario é il vero protagonista della saga, con bocche da fuoco sempre fantasiose e dai diversi utilizzi. Purtroppo, con il passare dei capitoli, il gioco ha finito per lasciarsi alle spalle l'anima platform per "sfamare" maggiormente i giocatori più smaliziati e dal grilletto facile, ma niente di esageratamente grave.
Prima di impelagarci nel classico discorso tecnico (potete già immaginare quante belle parole...), vogliamo partire da un presupposto: il gioco non funziona più. E non perché sente il peso degli anni, tutt'altro. Solo pochi mesi fa, su PS3, ci siamo goduti queste prime tre avventure come fosse la prima volta. A dirla tutta, Ratchet é forse la saga che - più tra tutte - é riuscita a mantenersi moderna nonostante la vecchiaia. La mancanza di due tasti dorsali ha sempre reso piuttosto complesso, per gli sviluppatori, trasferire alcuni giochi da console casalinga a PSVita. Generalmente, però, con l'utilizzo del touchpad posteriore e anteriore (mai troppo comodo, ma sempre meglio di niente) si é sempre riuscito a colmare la mancanza.
Stavolta, nemmeno questo. Tralasciando uno strano e fastidiosissimo lag nell'input di alcuni comandi, i tasti mancanti hanno reso scomodissime tutte le sparatorie; manca infatti lo spostamento laterale grazie al quale potevamo gestire in tutta libertà ogni scontro a fuoco senza perdere di vista il nostro nemico. Una svista piuttosto grave, capace di rendere ogni scena d'azione - compresi gli scontri con i boss - una terna al lotto da vincere quasi completamente alla cieca. Doppiamente ironico come gli sviluppatori abbiano deciso di utilizzare l'unico dorsale sinistro - che poteva benissimo essere imputato allo "strafe" - per attivare la visuale in prima persona, opzione che non pensiamo di aver mai usato in tutta la storia della saga.
L'impressione generale é che Mass Media non solo abbia fatto un lavoro veloce e svogliato, ma che non abbia mai giocato ad un Ratchet in tutta la sua vita, se si é presa addirittura la briga di togliere funzioni a caso e di minare senza troppe precauzioni un gameplay così ben collaudato. Il risultato? Un marcio miscuglio di sparatorie ballerine e platforming tutt'altro che accurato. Un paio di opzioni, nell'ultimo episodio, aggiustano qualcosina - soprattutto il sistema di puntamento - ma niente che ci faccia chiudere questo paragrafo a cuor leggero.
La realizzazione tecnica, così come anticipato, non riesce a risollevare nulla. Tutt'altro, non fa altro che trasformare un gioco scomodo in un gioco scomodo e brutto da vedere. Il lavoro di compressione é stato brutale, e i risultati sono a dir poco palesi. Texture in bassissima definizione, aliasing a manetta, addirittura filmati sgranati e in formato 4:3 (con tanto di antiestetiche bande nere ai lati dello schermo), bug visivi minori di ogni genere e tristi "scappatoie" per alleggerire i livelli. Addirittura, alcuni panorami si sono trasformati in semplici fotografie attaccate all'esterno della mappa.
Ratchet & Clank Trilogy
4.5
Voto
Redazione
Ratchet & Clank Trilogy
Trovarsi di fronte ad una rimasterizzazione che non solo non migliora nulla del prodotto originale, ma che va persino ad aggiungergli il triplo dei difetti, é assolutamente assurdo. Non c'é davvero altro modo per descrivere questo vero e proprio abominio compiuto da Mass Media nei confronti di una delle saghe più importanti della vecchia epoca PlayStation. Su PSVita, la Ratchet Trilogy si mostra stanca, sporca, visivamente indebolita e dall'appeal praticamente nullo. Per quanto ci siano passati per le mani numerosi porting HD fatti con i piedi, questo di Ratchet li batte davvero tutti, e con una mano legata dietro la schiena. Mappatura dei comandi insensata, ritardi negli input, realizzazione tecnica quasi completamente da buttare: questo é un prodotto da cestinare senza pensarci su due volte. Certo, gli resta l'esclusiva della portabilità e la qualità intramontabile di tre classici che hanno fatto la storia ma, a parte questo, il nulla più totale.