Ratchet e Clank: L’altezza non conta
Comincia così, consentendo anche ai neofiti del genere di familiarizzarsi poco a poco con i comandi in versione PSP, la campagna in single player di Size Matters, capitolo portatile delle avventure del duo reso celebre da un fortunato titolo per PS2 (25 milioni di copie vendute non sono acqua fresca!), inopinatamente tradotto in italiano con "L'altezza non conta", ossia l'esatto contrario del titolo originale! D'accordo, la trama non sarà meritevole di un Oscar e nemmeno di un Telegatto, ma in ogni caso la storia è sviluppata in modo credibile e piacevole, densa di divertenti gag, esilaranti dialoghi tra i due protagonisti, azione sfrenata ed enigmi di facile risoluzione che, in ogni caso, non mancheranno di mettere alla prova qualche cellula grigia di cui, saturi di ammazzamenti e sgommate, avevate dimenticato quasi l'esistenza.
Il gameplay si snoda secondo il collaudato schema action-platform, costringendo il nostro Ratchet e il suo amico meccanico a salti, acrobazie e frenetici corpo a corpo a colpi di chiave inglese contro orde di micidiali quanto buffi avversari. Oltre all'inseparabile arnese, utile per sbloccare saracinesche e portoni, oltre che per "sbullonare" il droide ostile di turno, il nostro eroe potrà servirsi di un vasto arsenale di armi, in grado di evolversi man mano che le si usa, in perfetto stile RPG, acquisendo prerogative sempre più sbalorditive. Si va dalla classica pistola laser al fucile di precisione, fino ad una sorta d'inutile (almeno a mio giudizio) shotgun ad energia e ad un'orda di minirobot da sguinzagliare contro i nemici a distanza. Le variabili tattiche, quindi, consentono un approccio sempre diverso alle minacce scagliateci contro dall'IA del gioco, sempre in grado di rendersi sfidante quel che basta da intrattenere anche i vecchi fan smaliziati della serie.
In giro per le vaste mappe gestite in streaming continuo (pochi caricamenti, stavolta, e di questo non potremo ringraziare mai abbastanza la High Impact!), troverete anche parti d'armatura da indossare per proteggere il vostro eroe e dotarlo di potenziamenti. Occhio però. La maggior parte delle volte i componenti della corazza speciale saranno posizionati in luoghi impervi e difficili da raggiungere. Completare la suite completa, quindi, non sarà esattamente una passeggiata di salute!La grafica generale del gioco, vero e proprio piccolo miracolo tecnico, è praticamente identica a quella della versione PS2, senza scatti o rallentamenti degni di nota. Quello di cui si sente davvero la mancanza, invece, è un sistema di gestione della telecamera migliore, complice ahimè l'assenza del secondo stick analogico. Le inquadrature, nella versione tascabile, sono gestibili attraverso il pad digitale e la cosa risulta meno intuitiva di quello che uno potrebbe pensare. Farci l'abitudine e raggiungere un livello d'abilità che scongiuri il rischio di farci prendere di continuo di sorpresa da nemici che non avevamo visto in tempo richiederà tempo e dedizione.
Un'altra pecca, rispetto alla versione "da tavolo", è sicuramente la realizzazione non soddisfacente degli effetti sonori. Anche ricorrendo ad una cuffia, accessorio indispensabile per giocare con la PSP usufruendo di un sonoro degno di questo nome, gli effetti risultano un po' troppo elettronici e piatti, rispetto ad esempio al suono degli impatti corposo e pieno cui ci aveva abituato la versione per PS2. Nulla da eccepire invece in merito alle musichette e alle voci dei protagonisti, ben realizzate.Il multiplayer, invece, non è granché, limitandosi a riprodurre un banale shooter giocabile da un numero massimo di quattro giocatori, in locale o via internet, che toglie al gameplay tutto il sapore conferitogli, nella campagna, dall'ironia di cui la trama è sapientemente intrisa. La longevità del gioco, quindi, va valutata prevalentemente nell'ottica della sola campagna in solitario, che non vi ruberà, anche nei casi più disperati, più di sei-otto ore del vostro tempo prezioso.
Nel complesso, però, non si può che dire bene di Size Matters (perdonatemi ma quella traduzione italiana alla rovescia non l'ho proprio digerita!). Di sicuro, oltre a fornire un eccellente esempio di come l'hardware tascabile di Sony non abbia nulla da invidiare a quello della vecchia PS2, rappresenta anche quanto di meglio ci sia in giro in tema di action-platform. Anche se stavolta la Insomniac, impegnata nello sviluppo della versione next-gen di Ratchet e Clank, Tools of Destruction, ha lasciato alla High Impact il compito di sviluppare il gioco nella sua versione definitiva. Se non avete in antipatia robot chiacchieroni e mascotte pelose e non disdegnate il genere, provatelo. Anche se fosse il vostro primo incontro con la buffa coppia di eroi, non ne resterete delusi