Ravenswatch: la Recensione del Roguelike che può migliorare

Il mondo delle favole è invaso dall'incubo: tocca agli eroi, nobili o meno, porvi rimedio

di Tommaso Alisonno

Il genere Roguelike è in generale piuttosto florido, ma sta vivendo certamente un periodo di particolare interesse dopo il successo dell'ottimo Hades di Supergiant Games. Anche Passtech Games, già autori di Curse of the Dead Gods, hanno scelto di cimentarsi su questo genere e con la collaborazione di Nacon pubblicano questo Ravenswatch: dopo un primo lancio su PC e Nintendo Switch il titolo è arrivato con il suo MultiPlayer anche sulle altre Console.
Abbiamo messo mano alla versione PlayStation.

Ravenswatch e la Maledizione di Reverie

Reverie è il nome del mondo delle fate e della magia, ma questo mondo è stato purtroppo corrotto: entità mostruose e contorte che non possono essere chiamate che Incubi hanno infatti infestato flora e fauna trasformando animali e persone in mostri distruttivi. Solo alcuni individui dotati di grande forza di volontà o di particolari poteri magici sono riusciti a resistere alla lusinga dell'Incubo e supportati dal mistico Uomo del Sogno e dai Corvi suoi servitori devono ora lottare per contrastare gli Incubi e riportare la pace su Reverie.

Ravenswatch è il nome della squadra di eroi messi insieme dall'Uomo del Sogno e che in ogni Run del gioco cercheranno di farsi strada attraverso tre mondi – rispettivamente ispirati al folklore germanico, alle 1001 Notte e al ciclo Bretone – con l'intento di abbattere l'Incubo Supremo che li domina. Inizialmente saranno disponibili 4 personaggi: Scarlet [Cappuccetto Rosso in versione licantropo], Beowulf col suo Draghetto, il Pifferaio Magico coi suoi Topi e la Regina dei Ghiacci; a questi si aggiungeranno successivamente Aladino con la sua Lampada, Sun Wukong, Geppetto coi i suoi burattini, la Dampira Carmilla e la naga Melusina.

Il gioco, si è detto, ha una struttura Roguelike: questo significa che una volta scelto il proprio eroe si inizierà la partita sempre dal Livello 1 e con un Talento iniziale. Man mano che si abbattono nemici e si completano missioni secondarie si otterrà sia l'Esperienza necessaria per aumentare il Livello e sbloccare nuovi Talenti, sia i Frammenti di Sogno necessari per potenziarli presso l'Uomo del Sogno o per acquistare oggetti magici tramite il Pozzo dei Desideri. Ciascun Mondo, s'è detto, è controllato da un Incubo Supremo: i giocatori avranno 3 giorni e 3 notti di tempo – per un tempo effettivo totale di 15 minuti – per cercare di potenziarsi il più possibile esplorando la mappa generata casualmente, dopodiché il Boss si attiverà e sarà necessario sconfiggerlo per purificare il mondo e passare al successivo.

Ravenswatch: un Sistema Semplice e Flessibile

Di base l'impostazione di Ravenswatch è quella di un beat'em up con visuale isometrica, con ovvia ispirazione dagli ActionRPG “alla Diablo”: il giocatore avrà a disposizione in generale un tasto per l'Attacco e uno per lo Scatto, più quattro tecniche denominate “Tratto”, “Speciale”, “Potere” e “Difesa” i cui effetti cambiano considerevolmente da un personaggio all'altro; al 5° Livello si sbloccherà infine la “Ultimate”. Tutte queste tecniche – compreso lo Scatto – avranno un tempo di ricarica dopo l'uso, dunque andranno gestite in base alle situazioni e non spammate senza ritegno. Penseranno poi le differenze tra i personaggi a rendere il tutto molto vario: il Tratto di Aladino, per esempio, consuma uno dei 3 Desideri della sua Lampada e dunque andrà centellinato nel corso della Run laddove invece quello del Pifferaio aizzerà i Topi contro i nemici e potrà essere utilizzato ripetutamente.

Se un eroe cadrà sotto i colpi nemici non si arriverà immediatamente al game-over: in MultiPlayer potrà essere rianimato dagli alleati, ma in generale si potrà tornare in vita autonomamente spendendo una delle preziosissime Piume di Corvo – occhio però che il totale di queste è relativo all'intero Party! Quando le Piume finiscono, o se si sconfigge il terzo Boss, il gioco termina e si ritorna al Menù principale; alcuni progressi vengono però salvati, rendendo accessibili nuovi Talenti, nuovi oggetti magici o addirittura nuove “Abilità Ultimate” per le partite successive.

Ravenswatch tra Sogni e Incubi di Realizzazione

L'impatto grafico di Ravenswatch è, ancora un volta, piuttosto palesemente influenzato dal successo di Hades: anche Passtech Games ha infatti optato per un taglio fumettoso, con tinte tempera e pastello che contribuiscono a realizzare in maniera suggestiva il mondo dark-fantasy della Reverie corrotta. I modelli dei personaggi sono molto curati ed anche quelli dei mostri fanno la loro bella figura, mantenendo tra l'altro il frame-rate bello stabile anche quando su schermo si moltiplicano i soggetti e gli effetti speciali delle varie forme di attacco.

Certamente gradevole anche la colonna sonora: i temi realizzati sono cupi e inquietanti, ma da essi traspare comunque lo stile delle tre aree di riferimento, così che nel secondo mondo, per esempio, si ha l'impressione di essere proprio in una novella di Sherazade. I personaggi parlano in Inglese – un Inglese con accenti molto marcati che imitano ai limiti del grottesco quelli delle zone di provenienza – e sono soliti commentare le varie situazioni ed anche scambiare qualche battuta tra di loro. Tutti i testi e i sottotitoli del gioco sono comunque tradotti in Italiano, con una qualità in generale buona.

Ravenswatch ha però un difetto piuttosto pesante da digerire: i tempi di caricamento. Se da un lato è vero che una volta arrivati sulla mappa di gioco non ci sono più altre interruzioni e tutte le schermaglie, fino allo scontro Boss compreso, si susseguono senza soluzione di continuità, è altrettanto vero che dal menù alla mappa o da una mappa all'altra trascorrono MINUTI di caricamento. Ok che stiamo giocando su una PS4 Slim con HD non SSD, ma nel 2024 una simile non-ottimizzazione è veramente scandalosa.

Ravenswatch da Soli o in Compagnia

La questione dei caricamenti estenuanti potrebbe anche essere alla base di un altro problema che abbiamo riscontrato nelle nostre partite a Ravenswatch in MultiPlayer: un net-code piuttosto instabile all'avvio. Certamente anche il fatto che i server siano in rodaggio e che comunque sia disponibile di default il gioco in cross-platform non rende la comunicazione tra i client la più semplice del mondo, ma di fatto se si riesce a caricare la mappa e ad avviare la missione poi tutto procede senza intoppi, dunque niente ci leva dalla testa che il delay sia il principale indiziato.

Al netto di questo problema, l'esperienza in Multy è molto gradevole: i nemici aumentano in numero e in forza in proporzione al numero dei partecipanti, cosa che in generale rende consigliabile un movimento coordinato, ma in realtà ciascuno è libero di esplorare la mappa indipendentemente e considerando il tempo ristretto questo è l'unico modo per ottenere più bonus possibile. Bonus – esperienza e frammenti – che comunque saranno democraticamente spartiti tra tutti i partecipanti, così che non si creino dislivelli. Se poi andate a terra potete sperare di essere rianimati... ma talvolta spendere una Piuma di Corvo è d'obbligo prima che anche i vostri alleati schiattino.

Tre soli Mondi da esplorare potrebbero sembrare pochi, ma in realtà sono la quantità giusta per tenere la singola Run sotto l'ora anche nella più rosea delle aspettative [nel gioco in single-player potrete uscire dal gioco a livello terminato e riprendere in seguito da dove avevate interrotto]. Il livello generale della difficoltà non è inoltre da sottovalutare e probabilmente saranno molte le Run interrotte prima del Boss Finale. La presenza di ben 9 personaggi da sbloccare, padroneggiare e potenziare con build differenti di Run in Run rende l'esperienza molto varia ed il MultiPlayer fa il resto – o almeno dovrebbe farlo se il net-code fosse sistemato a modino.

Ravenswatch è dunque un gioco molto valido sotto il profilo del gameplay che certamente non faticherà a ritagliarsi un posto nel cuore e nella libreria degli appassionati di Roguelike Hack'n'Slash. Se poi, come ci auguriamo, i problemi dei caricamenti e del net-code dovessero essere sistemati con una prossima patch, allora il giudizio non può che migliorare.