Rayman 2: The Great Escape

di Redazione Gamesurf
La struttura di gioco, nonostante la rinnovata concezione 3D, é rimasta pressoché invariata: il nostro eroe dovrà girovagare per i livelli in cerca dei suoi amici, imprigionati dentro metalliche gabbie, e dei già accennati mille Lum, minuscole particelle luccicanti che, benché disgregate, rappresentano l'energia iniziale del mondo di Rayman. Ad aiutarci nell'ardua impresa saranno i nostri stessi amici. Il paffuto compagno di prigionia (nei primi istanti del gioco) di Rayman é un abile danzatore della pioggia, danza che, tuttavia, non servirà all'eroe senza macchia e senza gambe per irrigare adeguatamente i campi del suo mondo, quanto piuttosto per permettergli, grazie ai suoi mistici poteri, di accedere ad aree dei livelli protette da barriere caricate di elettricità (neanche fossimo mucche al pascolo...). Non dimentichiamo poi i Teens, fidate (?) fonti di indispensabili informazioni che, con le loro esilaranti gag, non mancheranno di suscitare la vostra ilarità, il gigante buono Clark, il cui aiuto, nel corso dell'avventura, si rivilerà fondamentale e, ultima ma non certo per importanza, la fatina Ly che, particolarmente abile nella ricerca dei guai, dovrete salvare più e più volte per recuparare gran parte dei vostri poteri. Accanto agli amici di Rayman, troviamo, naturalmente, i nemici: i pirati. Goffi, trasandati, generalmente lenti ed evidentemente poco dotati in quanto a intelligenza, i cattivoni del titolo Ubisoft, come del resto la loro controparte "onesta", si dimostrano straordinariamente caratterizzati. Tutti i personaggi del mondo di Rayman si esprimono mediante versi, una scelta che ricorda l'incredibile Banjo-Kazooie della Rare (N64), ma che, in questo caso, non é forzatamente dettata dall'esiguo spazio disponibile sulle cartucce

Le ambientazioni di Rayman 2 risultano estremamente varie. Dalle rilassanti lande verdi del primo livello, si passa a paludi ben più tenebrose fino ad arrivare a grotte pullulanti di tenaci nemici o all'interno delle lignee costruzioni piratesche. E, per quanto gli obiettivi dei vari livelli siano sostanzialmente i medesimi, alcuni elementi ne determinano un'immancabile originalità. E' il caso dello sci d'acqua per le selvagge paludi del mondo di Rayman, una disciplina che se apparentemente non desta stupore, sorprende e coglie in contropiede una volta scoperto che non sarà un motoscafo a trainare il nostro ortaggio di fiducia, ma bensì un simpatico draghetto che egli avrà opportunamente liberato dalla gabbia (commovente, tra l'altro, la scena del commiato tra i due nuovi amici). Oppure delle corse sulla sella di piccole e giallissime bombe munite di qualcosa di cui invece Rayman é privo: le gambe. E nei livelli del titolo Ubisoft non mancano nemmeno i momenti di "puro platform", in cui mettere da parte le proprie facoltà cerebrali, in luogo della mobilità delle dita sul joystick (tastiera), impegnate a dirigere salti, spari, decolli e funambolici voli verso gli anelli volanti, peraltro presenti anche nel primo episodio della serie