Rayman 2: The Great Escape
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Rayman 2 é infatti atteso da tempo su Psx, visto che le versioni per PC, per N64 e persino per Dreamcast sono già uscite da un po', riscuotendo un successo non indifferente, anzi. Cio'che distingue dal primo capitolo questo Rayman 2 é la terza dimensione aggiunta dai game designer della casa francese; se però creare un gioco in 3D all'avanguardia su PC e Dreamcast non é di certo un problema, altrettanto non si può dire della scatoletta mangia CD di mamma Sony che ormai inizia a risentire degli anni che si porta sul groppone
La Ubi Soft ha quindi intrapreso una scelta più rischiosa ma anche più seria: invece di trasbordare direttamente il codice preesistente sulla PlayStation, sperando di farlo girare più o meno bene, ha affidato la conversione alla sua divisione asiatica che ha ridisegnato alcuni livelli ripassando al setaccio l'intero gioco per meglio adattarlo alle possibilità grafiche della Psx
GLI OCCHI DEL GARATSU
Una scelta che bendispone subito, se non altro perché sarebbe stato molto più comodo sbattersene e sperare che il gioco vendesse lo stesso grazie alla fama accumulata, anche se magari afflitto da qualche magagna. Problemi di questo tipo invece non ce ne sono, il gioco gira bene, fa il suo dovere e ci si stupisce di come la PlayStation riesca ancora a farsi valere più che bene. Parlando infatti da un punto prettamente estetico, le texture risultano ben definite e favoleggianti, i personaggi sono ottimamente animati, i livelli sono spesso spaziosi e ricchi di particolari oltre ad essere progettati con una certa perizia e le luci in tempo reale, le trasparenze e chicche del genere non possono che deliziare gli occhi del giocatore. Rallentamenti non ce ne sono, neanche nei livelli più frenetici, mentre la prima nota di demerito va tristemente assegnata alla telecamera che, in maniera simile a quella della versione per N64, tende a perdersi o ad essere imprecisa, magari piazzandosi in punti anomali e non sempre é possibile spostarla a piacimento; va da se che un difetto del genere tende ad inficiare la giocabilità rendendo le cose frustranti, ma in realtà é un problema non sempre presente e per la maggior parte del gioco tutto fila più che bene
La Ubi Soft ha quindi intrapreso una scelta più rischiosa ma anche più seria: invece di trasbordare direttamente il codice preesistente sulla PlayStation, sperando di farlo girare più o meno bene, ha affidato la conversione alla sua divisione asiatica che ha ridisegnato alcuni livelli ripassando al setaccio l'intero gioco per meglio adattarlo alle possibilità grafiche della Psx
GLI OCCHI DEL GARATSU
Una scelta che bendispone subito, se non altro perché sarebbe stato molto più comodo sbattersene e sperare che il gioco vendesse lo stesso grazie alla fama accumulata, anche se magari afflitto da qualche magagna. Problemi di questo tipo invece non ce ne sono, il gioco gira bene, fa il suo dovere e ci si stupisce di come la PlayStation riesca ancora a farsi valere più che bene. Parlando infatti da un punto prettamente estetico, le texture risultano ben definite e favoleggianti, i personaggi sono ottimamente animati, i livelli sono spesso spaziosi e ricchi di particolari oltre ad essere progettati con una certa perizia e le luci in tempo reale, le trasparenze e chicche del genere non possono che deliziare gli occhi del giocatore. Rallentamenti non ce ne sono, neanche nei livelli più frenetici, mentre la prima nota di demerito va tristemente assegnata alla telecamera che, in maniera simile a quella della versione per N64, tende a perdersi o ad essere imprecisa, magari piazzandosi in punti anomali e non sempre é possibile spostarla a piacimento; va da se che un difetto del genere tende ad inficiare la giocabilità rendendo le cose frustranti, ma in realtà é un problema non sempre presente e per la maggior parte del gioco tutto fila più che bene