Rayman

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Lo scopo del peregrinare di Rayman é sempre quello: saltellare, liberare tutti i suoi amati e piccoli amici "energici" da delle gabbie nascoste nei più impensati angoli dei livelli, abbattere i vari nemici (sparsi in maniera decisamente strategica) e raccogliere i vari puntini luminosi (Lum). Ove possibile, oltretutto, scoprire quanti più livelli bonus possibili, in grado, se portati a termine con successo, di regalare vite a profusione
Rayman
Si torna a casa, Rayman

Il livello di difficoltà é calibrato in maniera simile alla prima edizione, già tante volte citata, anche se più semplice e di facile approccio (per fortuna) di quanto sperimentato ai tempi che furono. Nonostante questo portare a termine Rayman rimane, in particolar modo trovando tutte le gabbie esistenti nel gioco, un'impresa discretamente impegnativa e stimolante. Questo anche grazie alla buona varietà dei livelli (che si presentano non solo con il classico scrolling da sinistra a destra, ma anche con sviluppo in verticale) e all'ottimo concept degli stessi (disposizione dei bonus, dei nemici, delle serie di piattaforme...). Senza dimenticare l'Ubi Key, che permette a due giocatori d'interagire in maniera decisamente interessante, ma almeno una sorpresa ve la vogliamo lasciare
E se vi serve altro, il commento é lì per quello.
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Volete un consiglio appassionato, decisamente poco professionale e sinceramente di parte? Bene, comprate Rayman, due pile ricaricabili e decidetevi a utilizzare i mezzi pubblici, perché guidare mentre si gioca con un GBC non è consigliabile. Se invece quello che cercate è un'opinione perlomeno più pacata e riflessiva, allora non posso che consigliarvi comunque l'ultima fatica Ubi Soft. Certo, non si tratta di un titolo in grado di rivoluzionare il panorama dei videogiochi o comunque con qualche pretesa di assoluta rivoluzione, ma, per carità, qual è il problema? Rayman riporta alla mente i più riusciti e radicali esempi di giochi di piattaforme degli anni '80, arricchito da una realizzazione grafica di tutto rispetto. Ogni elemento necessario alla buona riuscita di un gioco di piattaforme è qui ottimamente riproposto: concept, struttura dei livelli, sistema di controllo, livello di difficoltà, fattore di rigiocabilità (le gabbie nascoste). Unico appunto, la sottile sensazione di ripetitività che si può provare alla lunga (ma proprio lunga). Per il resto, è tutto grasso che cola.