Rayman M

di Redazione Gamesurf
I lettori di Gamesurf dovrebbero ormai aver ben chiaro il (doppio) genere di appartenenza in cui va a collocarsi Rayman M, proprio grazie alla Cover Story che da ormai quest'estate abbiamo dedicato al promettente titolo sviluppato a braccetto tra gli studi Ubi Soft di Milano e quelli di Montreal. Dopo anteprime, preview, interviste e speciali, siamo arrivati a uno dei primi momenti "topici" del cammino di Rayman M, la prima versione recensibile, ovviamente per PlayStation 2. Here we go..

COWABUNGA?
Se qualche anno fa il vostro unico passatempo erano i mattoncini del Lego (onore e rispetto a voi), difficilmente ricorderete o riuscirete a ricollegare una qualsiasi immagine al grido di battaglia strillato nel titolo di questo paragrafo. Si tratta del manifesto di guerra (si fa per dire) delle Tartarughe Ninja, Turtles per gli amici... uno dei tormentoni degli anni '90. Cosa c'entra questo con Rayman M? C'entra, se non fosse altro per il fatto che, durante le tante competizioni proposte nel gioco, proprio il gruppo di scalmanati e improbabili protagonisti di Rayman M riporta in vita il motto delle tartarughe mutanti. E in effetti la sensazione che fornisce l'ennesimo gioco ispirato alle gesta dell'eroe senza arti riporta in mente una di quelle baruffe infinite e fracassone tipiche dei cartoni più riusciti
Tutto il gioco é suddiviso in due momenti: Battle e Race, rispettivamente sviluppati negli Ubi Studios di Milano e di Montreal. Affrontabile sia in single player che, opzione ovviamente suggerita, in multiplayer, la struttura di gioco di Rayman M si evolve e permette di scoprire ogni singolo anfratto e modalità di gioco solo se si porta a termine con successo una buona fetta di entrambe le competizioni proposte. Approfondiamo la questione..
RACE MODE
Dimenticate i vari Mario Kart, Crash Team Racing e motorizzati assortiti: in Rayman M si usano i sani e vecchi piedi... ma anche gambe di legno, estremità palmate e via andando. Ognuno dei dodici tracciati presenti nel gioco (senza contare quelli segreti naturalmente) é stato pensato per permettere al giocatore di esplorare quanto più gli é possibile, nel mentre in cui cerca giustamente di concludere in prima posizione una gara che vede protagonisti quattro concorrenti. Non mancano le classiche frecce a terra che donano un'accelerazione istantanea, così come gli anelli volanti tipici della saga che consentono di raggiungere particolari scorciatoie o di evitare comunque passaggi particolarmente intricati. Aggiungete al tutto una spruzzata di ostacoli mobili quali casse di legno, barriere elettriche, tentacoli assassini e avrete una discreta idea di quello che vi aspetta nella modalità Race di Rayman M