Re-Volt
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La Acclaim ha puntato molto su questo titolo che ha fatto la sua apparizione, oltre che su Dreamcast, anche su PlayStation, PC e Nintendo64; tuttavia, nonostante tutte le attenzioni dedicate dalla software house nella realizzazione del progetto, il titolo si é rivelato un fallimento su tutte le piattaforme in cui ha fatto la sua apparizione. A questo punto, viene spontaneo domandarsi se il Dreamcast sia invece stato un fertile terreno su cui gli sviluppatori abbiano potuto lavorare e la risposta é, fortunatamente per tutti i possessori della nuova console della Sega, un deciso e confortante sì. Infatti sotto qualunque aspetto si voglia esaminare Re-Volt, il titolo se la cava sempre egregiamente, il che, confrontato con i risultati ottenuti nelle altre versioni del gioco, ha dell'incredibile
Ad ogni modo, come accennavo nell'occhiello, Re-Volt chiede al videogiocatore di prendere il controllo di una macchinina radiocomandata e di prendere ad avvincenti sfide contro altri sette sfidanti; i luoghi in cui queste sfide hanno luogo sono i più disparati ed é dunque possibile trovarsi a correre in mezzo alla strada o in un museo, con tutti gli ostacoli che questa scelta comporta (ad esempio nella prima pista, ambientata appunto in mezzo a una strada, é possibile incontrare macchine in sosta o palloni da basket lasciati da insolenti ragazzi in mezzo al tracciato), anche se é opportuno precisare che queste piste sono appositamente dedicate a queste piccole competizioni, nel senso che la strada sarà chiusa al traffico, il museo chiuso ai visitatori e così via. L'attenzione con cui é stata realizzata la pista é veramente notevole e sono presenti molti particolari ininfluenti ai fini del gioco (pregevole l'irrigatore automatico dei giardini), ma che fanno comunque piacere. Anche analizzando la grafica in un conteso più generale non si può che essere soddisfatti perché Re-Volt sfrutta bene le potenzialità del Dreamcast (anche se sono convinto che la console di casa Sega possa fare molto, ma molto di più), anche se purtroppo ci sono da annotare dei rallentamenti nelle condizioni più concitate delle gare (cioé quando ci sono più macchine sullo schermo e un fondale pieno dei simpatici particolari di cui si parlava poche righe più in su) e, nonostante questi cali del frame rate siano sporadici e del tutto ininfluenti ai fini della giocabilità, non posso fare a meno di dare una bella tirata d'orecchie ai programmatori che avrebbero potuto sforzarsi ancora un po' per ottenere un risultato praticamente perfetto
Ad ogni modo, come accennavo nell'occhiello, Re-Volt chiede al videogiocatore di prendere il controllo di una macchinina radiocomandata e di prendere ad avvincenti sfide contro altri sette sfidanti; i luoghi in cui queste sfide hanno luogo sono i più disparati ed é dunque possibile trovarsi a correre in mezzo alla strada o in un museo, con tutti gli ostacoli che questa scelta comporta (ad esempio nella prima pista, ambientata appunto in mezzo a una strada, é possibile incontrare macchine in sosta o palloni da basket lasciati da insolenti ragazzi in mezzo al tracciato), anche se é opportuno precisare che queste piste sono appositamente dedicate a queste piccole competizioni, nel senso che la strada sarà chiusa al traffico, il museo chiuso ai visitatori e così via. L'attenzione con cui é stata realizzata la pista é veramente notevole e sono presenti molti particolari ininfluenti ai fini del gioco (pregevole l'irrigatore automatico dei giardini), ma che fanno comunque piacere. Anche analizzando la grafica in un conteso più generale non si può che essere soddisfatti perché Re-Volt sfrutta bene le potenzialità del Dreamcast (anche se sono convinto che la console di casa Sega possa fare molto, ma molto di più), anche se purtroppo ci sono da annotare dei rallentamenti nelle condizioni più concitate delle gare (cioé quando ci sono più macchine sullo schermo e un fondale pieno dei simpatici particolari di cui si parlava poche righe più in su) e, nonostante questi cali del frame rate siano sporadici e del tutto ininfluenti ai fini della giocabilità, non posso fare a meno di dare una bella tirata d'orecchie ai programmatori che avrebbero potuto sforzarsi ancora un po' per ottenere un risultato praticamente perfetto