Ready 2 Rumble Boxing
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Se c'é una cosa che fin da subito non é mancata al Dreamcast sono i picchiaduro. L'offerta é stata, fin dai primi mesi, d'altissimo livello qualitativo e quantitativo, grazie alle produzioni bidimensionali di Capcom e SNK e alle proposte di Namco e SEGA. In un panorama simile pare quantomeno azzardata l'idea della Midway di entrare in concorrenza con i mostri sacri del genere. E, a dire il vero, proprio di concorrenza diretta non si tratta: Ready 2 Rumble é, infatti, una "simulazione" di boxe. Le virgolette sono d'obbligo, perché di realistico in questo prodotto c'é ben poco; ma, allo stesso tempo, é innegabile che quelle che sono le caratteristiche tipiche e immutabili dello sport in questione (combattimento su un ring, con divisione in un certo numero di round e vittoria per KO tecnico, oltre che fisico, per esempio) allontanano non poco R2R dai canoni del genere ponendolo in una nicchia tutta sua, nella quale non ha praticamente concorrenza, almeno per il momento
Come traspare dalle righe precedenti, l'ultimo prodotto della Midway é un gioco dall'impostazione smaccatamente arcade, che si rende evidente nella gestione dei comandi molto semplice e immediata, ed in tutta una serie di situazioni che ben poco hanno a che vedere con quanto accade normalmente su di un ring. I personaggi, fra i più assurdi mai partoriti da mente umana (memorabile il 'coloured' fricchettone con tanto di capigliatura anni '70), si esibiscono in mosse segrete spettacolari e comportamenti ben oltre il limite del ridicolo donando al tutto un'atmosfera surreale e tragicomica
A questo punto, probabilmente, molti avranno ben chiaro in testa un nome: Punch Out. La produzione Nintendo aveva tutte le caratteristiche sopra elencate ed era un arcade divertentissimo, sebbene dotato di grossi limiti, su tutti l'impossibilità di muovere il lottatore e la limitatezza del gameplay (che, in pratica, consisteva solo nello scoprire il punto debole dell'avversario e sfruttarlo a ripetizione). Al di là dell'assurda caratterizzazione dei personaggi, però, le similitudini fra i due giochi non vanno oltre la semplicità del sistema di controllo. La libertà di movimento (l'assenza della quale era principale caratteristica dei due Punch Out) in questo caso é, infatti, totale, chiaramente nello spazio ristretto di un ring, e permette ai giocatori di spostarsi in tutte le direzioni (sono ancora pochi i picchiaduro 3D che offrono tale opportunità)
Come traspare dalle righe precedenti, l'ultimo prodotto della Midway é un gioco dall'impostazione smaccatamente arcade, che si rende evidente nella gestione dei comandi molto semplice e immediata, ed in tutta una serie di situazioni che ben poco hanno a che vedere con quanto accade normalmente su di un ring. I personaggi, fra i più assurdi mai partoriti da mente umana (memorabile il 'coloured' fricchettone con tanto di capigliatura anni '70), si esibiscono in mosse segrete spettacolari e comportamenti ben oltre il limite del ridicolo donando al tutto un'atmosfera surreale e tragicomica
A questo punto, probabilmente, molti avranno ben chiaro in testa un nome: Punch Out. La produzione Nintendo aveva tutte le caratteristiche sopra elencate ed era un arcade divertentissimo, sebbene dotato di grossi limiti, su tutti l'impossibilità di muovere il lottatore e la limitatezza del gameplay (che, in pratica, consisteva solo nello scoprire il punto debole dell'avversario e sfruttarlo a ripetizione). Al di là dell'assurda caratterizzazione dei personaggi, però, le similitudini fra i due giochi non vanno oltre la semplicità del sistema di controllo. La libertà di movimento (l'assenza della quale era principale caratteristica dei due Punch Out) in questo caso é, infatti, totale, chiaramente nello spazio ristretto di un ring, e permette ai giocatori di spostarsi in tutte le direzioni (sono ancora pochi i picchiaduro 3D che offrono tale opportunità)