Real World Racing

di Marco Passaro
Il mercato PC é letteralmente invaso da numerosi titoli contraddistinti da una produzione modesta ma che comunque vuole dire la sua, con giochi poco sontuosi ma spesso originali e divertenti. Accortisi del crescente interesse dei giocatori verso questa ‘'nicchia'' videoludica, molte grandi piattaforme e publisher si sono impegnati a favorire questo tipo di produzioni. Ed é proprio dal GreenLight di Steam che arriva Real World Racing (RWR), sviluppato dall'Italianissima Playstos, casa di sviluppo già nota per aver prodotto App e giochi, per cellulari e consolle.


RWR é fondamentalmente un gioco di gare automobilistiche con visuale dall'alto, o top down o a volo di uccello, insomma chiamatela come volete. Questo particolare stile, pur non essendo comune ai giorni d'oggi, sembra essere tornato in voga sui dispositivi portatili, e Playstos ha deciso di proporlo anche sul mercato PC, ampliandone però i contenuti con alcuni elementi nuovi ed originali. Ma vediamo in dettaglio.

La grande originalità del titolo consiste nell'aver scelto di utilizzare, al posto dei classici circuiti inventati ad hoc, delle vere e proprie immagini satellitari ad alta definizione di luoghi reali, e di aver costruito al loro ‘'interno'' i tracciati. Di fatto la prima impressione é quella di gareggiare sulle famosissime mappe satellitari di Google Maps, ma il team di sviluppo si é impegnato molto per cercare di dare carattere e personalità a delle semplici foto. Infatti, ogni circuito e quindi relativa fotografia, é stato accuratamente ritoccato aggiungendo numerosi elementi tridimensionali ed effetti di luce, per cercare di renderlo il meno piatto possibile. Bisogna dire che questa impresa sembra essere abbastanza riuscita ed in generale il colpo d'occhio é buono. Ciononostante non si può non notare come alla lunga tutti i circuiti siano fin troppo simili tra loro, proponendo sempre gli stessi colori e la stessa tipologia di ambientazione. Inoltre non tutti gli elementi tridimensionali sono stati costruiti e posizionati in modo oculato, andando spesso ad inficiare in modo grave il Gameplay. Più di una volta, infatti, ci troveremo a dover passare sotto chiome di alberi o altri elementi che intralciano la visuale, rendendo quasi impossibile capire la posizione della macchina nel circuito. Gli sviluppatori hanno provato a rimediare a questo inconveniente con scarsi risultati, facendo risaltare i contorni dell'auto quando questa, o parti della stessa non sono direttamente visibili. Graficamente parlando anche i modelli delle macchine lasciano alquanto a desiderare e soprattutto, non sono ben amalgamati con il resto dell'ambiente, provocando la fastidiosa sensazione di avere un cuscinetto d'aria tra l'auto e l'asfalto.


Il gioco é composto da una classica modalità Arcade, una componente Multiplayer e la modalità Carriera in cui sono racchiusi gran parte dei contenuti. La carriera é suddivisa in sei leghe composte ognuna da un numero variabile di eventi da affrontare sequenzialmente. Mano a mano che affronteremo le diverse sfide proposte potremo sbloccare le leghe successive fino al completamento.

La prima lega funge da tutorial sfruttando la classica idea delle patenti e introducendo quindi i comandi del gioco, che sono i classici accelera, frena, derapata e le tecniche di guida, come il concetto di seguire la scia di un rivale. Dopo pochi giri di volante ci si rende immediatamente conto che giocare con la tastiera é molto difficile ed é anche abbastanza frustrante. Per fortuna ci viene in aiuto il Pad della Xbox 360, ottimizzato per il gioco e per tutti i suoi menù. Pad alla mano il feeling cambia totalmente e si intuisce come RWR sia stato pensato principalmente per giocare con un controller.

Il punto focale in cui RWR si perde risiede fondamentalmente nel Gameplay. Non si capisce, infatti, in che direzione gli sviluppatori abbiano voluto indirizzare il gioco, proponendo una giocabilità che fa di tutto per sembrare realistica ma che non riesce a rinunciare ad elementi spiccatamente Arcade. Nel loro insieme questi elementi compongono un miscuglio dal sapore decisamente agrodolce. Le macchine, infatti, sono belle ‘'pesanti'' e sicuramente ben poco agili o scattanti. Affrontare ogni curva richiede frenate ponderate e traiettorie corrette, ed andare a sbattere contro un edificio o un guard-rail causerà perdita di controllo e rallentamento. Inoltre per rendere ancora più simulativa la gara é possibile disattivare il cambio automatico e la traiettoria delle curve. In mezzo a questi elementi, che a dire il vero sono anche abbastanza ben realizzati, viene inserita una derapata priva di qualsiasi considerazione simulativa e praticamente uguale a quelle viste nei Kart-game alla super Mario. Inoltre l'uso della derapata é ampiamente incoraggiato dagli sviluppatori, visto che più lunga sarà la stessa e più soldi otterremo a fine gara. Altro elemento che fa storcere il naso é che le macchine sembrano accumulare una specie di turbo in uscita di curva che non ha nessuna spiegazione fisica ma che, in fin dei conti, é spesso l'unico modo per superare efficacemente gli avversari. Infine é pressoché assente anche un minimo di fisica degli impatti, che non si limiteranno solo a rallentarci ma, inspiegabilmente, faranno ‘'addormentare'' il motore del nostro bolide, provocando una ripresa della gara lentissima e a tratti quasi comica.



Tutto questo non é aiutato dalla costante difficoltà del gioco, che fin dalle prime gare sembra essere tarata al massimo per poi rimanere costante per tutto il resto del gioco. E' proprio questa gestione errata della CPU il secondo grande difetto di RWR. Ogni gara infatti, non permette errori, sbattere contro un guard-rail o sbagliare una curva provocherà, quasi sempre, un'irrimediabile sconfitta. Allo stesso modo i checkpoint delle gare a tempo sono posizionati troppo distanti ed i secondi concessi sono troppo pochi.

Tolti questi difetti, il gioco é estremamente godibile ed é un peccato, perché gli elementi presenti, sebbene mal bilanciati tra di loro, sono realizzati estremamente bene e sono anche molto divertenti. Gli aspetti simulativi sono buoni cosi come quelli Arcade. La difficoltà tarata verso l'alto é un'ottima cosa, soprattutto per l'utenza pc, che spesso é alla ricerca di sfide impegnative, ma anche se difficile un gioco deve essere sempre scalabile, altrimenti l'impatto é troppo frustrante.
In ultimo anche un accenno al sonoro che propone motori convincenti ma tracce audio (disattivabili) fin troppo elettroniche ed aggressive ed alla longevità che grazie a più di 50 circuiti differenti, ambientati nelle più belle città Europee, e più di 80 macchine acquistabili e personalizzabili, raggiunge livelli più che soddisfacenti.

Il Multiplayer, nonostante sia presente, é spesso deserto con il risultato che disputare una partita online, a meno di non avere un amico con cui giocare, é un'impresa abbastanza ardua.