Rebel Riders

di Andrea Casetti
Tutti noi, da piccoli, abbiamo sognato di diventare un pilota di caccia militare, forse il ruolo bellico che più di ogni altro ha saputo sostituire l'ordine dei cavalieri: basti pensare alle leggende tramandate dalla Grande Guerra, che narrano di duelli epici tra eroi (uno su tutti il Barone Rosso), come solo la narrativa d'antologia sapeva fare.
Purtroppo anche l'onore degli aviatori si macchiò del sangue di innocenti, con i terribili bombardamenti che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno coinvolto l'intero globo.
Infine è arrivata l'epoca dei Top Gun, i quali ci hanno fatto sognare nel tentativo di immedesimarci nell'abitacolo, impegnati in nuovi entusiasmanti duelli aerei.
Da qui ad immaginare come potrebbe essere il futuro il passo è breve ed eccoci ad accogliere questo Rebe Riders, un videogioco capace di proiettare l'utente nella cabina di un futuristico aereo con l'intento, manco a dirlo, di salvare il mondo.

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Squadriglia Ghost
Per dovere di cronaca riportiamo la trama, nonostante essa sia incapace di distaccarsi dalla più assoluta banalità: in un futuro né prossimo né remoto il sistema solare è diventato preda del tirannico imperialismo di un particolare governo (ogni riferimento alla realtà è puramente casuale) e spetta a un ristretto gruppo di ribelli il compito di salvare il genere umano dal regime. Ovviamente a capo di tale gruppo, denominato squadriglia Ghost, ci siete voi e il vostro fidato destriero a reazione.
Il gioco si presenta sin dal principio come un titolo prettamente arcade, posizione enfatizzata dalle inquadrature esterne con cui vi troverete a combattere durante il prologo. E la prima impressione si rivela quanto mai fondata una volta che ci si appresta ad affrontare la missione introduttiva: il sistema di controllo, infatti, non offre alcuna difficoltà per domare il vostro bolide a due ali, così come si notano semplificazioni, talvolta enormi, nella fisica che muove l'aereo (come l'assenza di inerzia durante le virate).
A rendere ulteriormente semplice l'approccio del giocatore alle missioni ci pensa l'AI degli avversari, quanto mai inesistente: essi infatti non si curano minimamente della vostra presenza (e dei vostri missili-segugi), continuando a scorrazzare per le ambientazioni alla ricerca di chissà cosa. L'unico sforzo di cui sono capaci è quello di scagliarvi addosso, di tanto in tanto, un missile a ricerca, facilmente evitabile a mezzo dell'infallibile manovra evasiva.

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Contraerea laser
Anche i vostri compagni di battaglia sono deficitarii in termini di materia grigia: li vedrete ogni tanto ingaggiare duelli con nemici, ma limitandosi a scagliar loro un solo missile, nello stesso tempo in cui voi avreste potuto sguinzagliare una compilation di 8 ordigni, assicurando così il nemico a un atterraggio quanto meno non preventivato. Di contro la presenza di alleati sul campo di battaglia rappresenta anche un ostacolo, in quanto per la riuscita della missione sarà necessario portare a casa un certo numero di velivoli, quindi spetterà a voi il compito di soccorrere i compagni in difficoltà.
Oltre ai classici duelli aerei, tuttavia, vi toccherà intraprendere anche missioni in chiave prettamente stealth (come quelle in cui dovrete colpire alle spalle le postazioni di contraerea laser sbucando dai canyon) e in sessioni che in un gioco action rientrerebbero nella definizione di scontri con boss di fine livello, in questo caso impersonati da navicelle spaziali semoventi. Se la prima variante fa storcere il naso perché sembra strano che in un futuro remoto non si utilizzi il radar, la seconda si rivela piuttosto noiosa a causa della sua durata e scarsa varietà.
Nemmeno tecnicamente la situazione riesce a convincere: le ambientazioni sembrano belle solo se guardate da lontano, mentre ci si accorge dell'assoluta mancanza di dettagli e della povertà offerta dalle textures man mano che ci si avvicina.
Se a tutto ciò si aggiunge un effetto di fogging sempre presente, una scarsa cura dei dettagli (sforando l'acqua del mare solleviate della polvere anziché acqua), un sonoro altrettanto mediocre e una lunghezza dei caricamenti al limite dell'accettabilità si delinea appieno un quadro della situazione piuttosto deludente. Per il verdetto vi rimandiamo al commento.

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