Recensione A Plague Tale: Innocence

Il viaggio della speranza di Amicia e Hugo

di Simone Rampazzi

Nel marasma dei titoli action pi apprezzati dal pubblico mainstream ogni tanto emergono, timidamente, altre tipologie di giochi incentrati pi sullo sviluppo della narrazione, piuttosto che nella stratificazione del gameplay. Un piccolo esempio funzionale lo abbiamo trovato il mese scorso, quando Close to the Sun ci ha sorpreso con la sua ambientazione steampunk capace di strizzare locchio ai fasti di Bioshock, ma anche in questo maggio, sconvolto da un clima incomprensibile, spunta dal nulla -o quasi- il videogioco sviluppato da Asobo Studio, un piccolo studio francese molto noto per i suoi lavori legati alle produzioni su licenza di lungometraggi danimazione di Pixar.

A Plague Tale: Innocence si allontana dal concept pi leggero delle produzioni sopracitate, conducendoci in quel della Francia medievale, dilaniata dallinizio della Guerra dei Centanni e dalla Peste Nera.

IL MALE STRISCIANTE

Amicia e Hugo De Rune sono i due membri pi giovani di un casato nobiliare che vive pacificamente a ridosso di un villaggio nelle campagne francesi. La vita dei due scorre tranquilla e beata, tranne per il fatto che hanno sempre vissuto separati a causa di un male sconosciuto che ha colpito il piccolo Hugo sin dalla nascita, costringendolo a vivere rintanato nei propri alloggi insieme alla madre. Amicia passa la maggior parte del tempo insieme al padre, cercando di apprendere non solo come si vive a corte, ma anche come tirare con la fionda e sopravvivere alle difficolt del mondo esterno, seppur filtrato dalle sue nobili origini.

Dal momento in cui prendiamo il controllo di questultima, per, una serie di sfortunati eventi comincia a mettersi rapidamente in moto: la Peste Nera ha ormai raggiunto anche le campagne pi isolate della Francia per via della velocit di contagio (una delle cause maggiori sono i ratti), mentre lInquisizione, senza preavviso alcuno, assalta il maniero alla ricerca del piccolo Hugo.

Senza avere neppure il tempo di comprendere le cause di questa persecuzione, siamo invece costretti a fuggire con nostro fratello senza guardarci indietro, perdendo in brevissimo tempo il contatto con tutta la nostra famiglia. Il passaggio cos violento da scuotere i due in modo differente: Amicia capisce da subito gli eventi, ma chiaramente preoccupata di come badare al fratello senza nemmeno conoscerlo, Hugo al contrario vive lo spaesamento interiorizzando il dramma, trovandosi incapace di far fronte a tutte le emozioni nuove che cominciano a emergere dentro di lui.

A Plague Tale: Innocence un racconto di formazione, un viaggio delleroe alternativo dove i protagonisti sono appena in grado di comprendere i drammi del mondo, cercando di far fronte allo scorrere degli eventi usando il semplice intuito, proprio perch alla base manca tutta lesperienza che avrebbero accumulato crescendo. La fuga dal maniero rappresenta in tutto e per tutto un salto nel vuoto, penalizzato inoltre dal fatto che lo scenario intorno al percorso non fa altro che peggiorare passo dopo passo: la spensieratezza del maniero incontra la desolazione delle strade del villaggio adiacente, perseguitate gi da tempo dal morbo. Ma la corsa prosegue, ancora e ancora, aumentano i cadaveri e aumenta la rabbia di un popolo soppresso e sfinito che combatte per sopravvivere, mostrandoci tutte le accezioni negative del pensiero umano.

Amicia e Hugo devono assistere a tutto questo, mentre nel frattempo combattono contro una malattia ignota che avanza dentro il corpo del secondo. La potenza del racconto probabilmente larma pi valida del titolo, che incalza in un continuo crescendo il giocatore che ne vive gli effetti impotente, se non altro perch la struttura ludica del genere non prevede in questo caso scelte che possano avere un impatto con la storia.

FIONDE ALCHEMICHE

Entrando nel merito delle meccaniche legate al gameplay, Plague Tale cerca di far suoi gli stilemi delle avventure in terza persona, proponendo per loccasione una bella amalgama tra fasi stealth e lampi tendenti allaction.

Durante il cammino Amicia far la conoscenza di diversi personaggi secondari, ognuno pronto ad arricchire il background della storia regalando anche qualche piccolo extra a livello di gameplay, da utilizzare sottoforma di ricetta alchemica per potenziare i proiettili della nostra fionda. Partendo dai semplici sassi, la protagonista imparer nel corso del tempo a creare proiettili infuocati, sostanze corrosive per sciogliere gli elmi di ferro dei nemici, finanche creare delle particolari bombe con una sostanza che attira i ratti verso una particolare posizione, aprendoci quindi la strada verso la salvezza.

interessante considerare che la struttura del racconto, suddivisa in capitoli, introduce al giocatore i vari elementi del gameplay modificando anche la disposizione degli enigmi ambientali, cos da renderne obbligatorio lutilizzo per procedere oltre. Gli enigmi sono disposti con intelligenza ma lasciano intravedere sempre il modo per risolverli, una scelta probabilmente compiuta per incentivare il proseguimento della storia senza appesantire oltremodo le sessioni di gioco.

Esiste anche un piccolo sistema di crafting, poco articolato ma comunque efficiente, che permette alla protagonista di migliorare parte del suo inventario al fine di trasportare pi proiettili o ingredienti, finanche migliorare la capacit o velocit di mira della fionda. Messi insieme questi elementi lasciano emergere una difficolt tendente verso il basso, coadiuvata tra laltro da un sistema di checkpoint veramente generoso e da unintelligenza artificiale delle guardie piuttosto elementare.

Sul fronte tecnico Plague Tale appare ben caratterizzato a livello di illuminazione e caratterizzazione dei fondali, anche se la nostra prova su Xbox One ha lasciato emergere una serie di difetti abbastanza importanti in merito al dettaglio delle texture, non sempre cos precisa come ci saremmo aspettati. Una nota di merito va spesa per le cutscene, in cui il motion capture dei volti si esprime in modo quasi impeccabile. A lasciare senza parole in positivo la colonna sonora del prodotto, insieme al doppiaggio originale (in lingua francese) e quello anglofono, composta da Olivier Deriviere, la stessa personalit alle spalle di titoli come Alone in the Dark e Vampyr.