Recensione Animal Crossing: New Horizons - Creati la tua isola felice
Il simulatore di vita di Nintendo sbarca su Switch!
Era il lontano 2004 quando, in Europa, il primo Animal Crossing faceva la sua comparsa dopo anni di attesa (in Giappone uscì nel 2001!), portando nelle console degli appassionati Nintendo una filosofia di gioco davvero unica.
A distanza di quattro capitoli ufficiali e una serie di spin-off alquanto particolari, la filosofia e il divertimento di questa serie non solo sono rimasti intatti, ma grazie ad una serie di piccole innovazioni, sono stati portati verso nuovi orizzonti...esattamente come capeggia sulla copertina di questo nuovo capitolo della saga: Animal Crossing New Horizons.
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COSA PORTERESTI SU UN’ISOLA DESERTA?
Se in passato vi è capitato di divertirti con uno dei capitoli della saga (o state continuando a farlo, magari), una volta che avrete tra le mani questo nuovo capitolo la comfort zone sarà raggiunta in pochissimo tempo.
Ancora una volta sarà il vostro fido Tom Nook a portarvi in luogo paradisiaco, in cui dovrete non solo far crescere e sviluppare una vera e propria comunità, ma avrete la possibilità di personalizzare tutto quello che vi circonda, come mai nella storia della serie.
Approcciarsi ad un gioco come Animal Crossing, vuol dire abbracciare una filosofia che ricorda molto da vicino quella della pesca, fatta di attese e tempo che scorre spesso lentamente. Il gioco sviluppato da Nintendo EPD è il classico titolo che si prende i suoi tempi e chiede a voi giocatori, sin dalle prime battute, di adattarvi ai suoi ritmi. Un gioco che, seguendo lo scorrere reale del tempo, scandendo in maniera perfetta il ciclo del giorno e della notte, ma anche quello delle stagioni (elemento centrale all’interno dell’esperienza ludica, non permette l'approccio da intense sessioni di gioco, preferendone uno meno intenso ma più costante nell'arco delle settimana e dei mesi successivi all'acquisto.
Premesse per molti noiose, ma necessarie e doverose per chi si approccia per la prima volta a questa saga. Anche in questo capitolo, al netto di interessanti novità che vi racconteremo a breve, i ritmi all'inizio del gioco sono davvero molto lenti. Insieme ad paio di inquilini gestiti dalla IA, il sempre presente Tom Nook e i suoi fidi aiutanti Mirko e Marco, dovremo compiere le nostre prime mansioni sull’isola: una casa, il famoso museo, i primi strumenti per poter raccogliere risorse e così via.
In questa fase Animal Crossing vi richiede un pizzico di sacrificio e di quella mentalità tipicamente giapponese che permea tutta l’esperienza ludica. Da quando però sbloccherete determinati goal (concretizzati anche da un sistema di obiettivi/trofei interno al gioco) l’esperienza si aprirà totalmente, e i giocatori saranno finalmente in grado di percepire tutte le potenzialità di personalizzazione che il gioco è in grado di offrire.
A proposito dei trofei: raggiungerne uno vi permetterà di guadagnare le miglia-Nook che potranno essere spese all'interno di un apposito menù per comprare progetti fai-da-te, migliorare elementi del gioco (come la ruota per gli strumenti, o più spazio nelle tasche del giocatore) e altro ancora. Un modo per non sentirsi mai smarriti, avendo sempre una sorta di "obiettivo" da seguire per chi proprio non riesce a lasciarsi trasportare dalle cose che si possono fare sull'isola.
E di cose da fare sull'isola ce ne sono sempre parecchie: pescare, catturare insetti, cercare fossili, dialogare con gli abitanti dell'isola e con personaggi che saltuariamente verranno a visitarla.
Il gioco offre una sorta di progressione che è scandita da una serie di richieste di Tom Nook, ma è nel vivere le cose assolutamente non programmandole che risiede la vera natura di Animal Crossing.
AD OGNUNO LA SUA ISOLA
Personalizzazione è sicuramente la parola su cui gli sviluppatori hanno maggiormente lavorato in questo nuovo capitolo. Pensiamo ad esempio alle mura di casa (espandibili come nei precedenti capitoli) che ora, grazie alla pressione di un semplice tasto, godo di un vero e proprio editori di gestione degli interni. Questo permette ai giocatori di sistemare tutto l’arredamento in maniera decisamente più fluida e semplice, senza mai perdere un fondamentale visione d’insieme.
Parlando di potenzialità di personalizzazione, non possiamo non citare la terraformazione dell’isola (già anticipata nella nostra anteprima di qualche giorno fa), che offre ai giocatori la possibilità di modificare la conformazione dell’isola. Nuovi corsi d’acqua, colline improvvisate o una lunga distesa di terra battuta; pala in mano e caschetto in testa, i giocatori saranno liberi di sbizzarrirsi, creando l’isola dei loro sogni.
A queste novità si affiancano tutta una serie di elementi che abbiamo già imparato ad apprezzare nei precedenti episodi, e che ci permettono di arrivare a personalizzare praticamente ogni elemento dell’isola.
Vestiti, interni ed esterni dell’isola, vegetazione e molto altro. Dopo svariate ore di gioco, diventerà realmente la VOSTRA isola.
COLLABORAZIONE COME PAROLA CHIAVE
Switch ha portato nel mondo dei videogiochi inedite potenzialità sociali, Animal Crossing cerca, ovviamente, di sfruttarle a proprio favore. Potrete ad esempio giocare in più giocatori sulla stessa console, aiutandovi a vicenda. Solamente uno dei giocatori sarà il leader, e potrà prendere le decisioni più importanti (come ad esempio potare un albero), ma questa condizione potrà cambiare nel tempo se alcuni giocatori diventeranno tra loro migliori amici. Una condizione di massimo fiducia che permetterà all’altro giocatore di accedere a nuove opzioni.
Non manca ovviamente il supporto online, per andare a visitare le isole dei vostri amici (funzione che purtroppo non abbiamo potuto provare) e, infine, l’ormai classico supporto ad Amiibo e carte di Animal Crossing.
Sotto l’aspetto puramente tecnico il gioco conserva quello stile minimale non per questo povero di dettagli. I personaggi sono ben fatti, così come l’ambiente di gioco. Certo, non aspettatevi di trovare la grafica di Zelda o di Luigi’s Mansion, ma in generale possiamo dire di essere soddisfatti del lavoro svolto. Ci aspettavamo invece qualcosa di più sotto l’aspetto dell’audio, ancora una volta troppo sacrificato, come nei capitoli passati.
Insomma, Animal Crossing: New Horizons prosegue sulla scia già disegnata dai precedenti capitoli, puntando questa volta sulla completa personalizzazione di ogni elemento dell’isola, terraformazione completa. Un capitolo che traccia una continuità e non una rivoluzione nella serie e per ora, a noi, va bene così. Ci si vede sulle vostre isole!
Versione Testata: Switch
Voto
Redazione