Recensione Car Mechanic Simulator

Tutto il fascino del lavoro del meccanico senza dovervi sporcare di grasso..

di Andrea Casetti

A chiunque di voi possieda un’auto sarà capitato di portarla dal fidato meccanico per un lavoro di routine, piuttosto che per far riparare quel particolare problema (piccolo o grande che fosse) che vi faceva sobbalzare il cuore ogni volte che impugnavate la chiave nell’intento di avviare il motore.

Se durante l’attesa vi è capitato di chiedervi cosa avrebbe fatto il vostro fidato meccanico, se vi siete chiesti come passa il tempo, ebbene da oggi potrete togliervi ogni forma di dubbio accendendo la vostra Xbox One e avviando Car Mechanic Simulator.

Una vita da meccanico

Car Mechanic Simulator altro non è che un simulatore di vita del vostro meccanico di fiducia. Si tratta della trasposizione su console di un brand presente su PC da un po’ di tempo, realizzato con un budget evidentemente limitato dal team polacco di Red Dot Games.

Proprio come succede nella realtà, vi capiterà di imbattervi in richieste del tipo controllare lo stato di usura dell’impianto frenante piuttosto che risolvere un non ben precisato problema che impedisce al motore di avviarsi. Nel primo caso dovrete smontare tutte le parti che impediscono l’accesso alla zona su cui dovrete lavorare, e lo dovrete fare passo dopo passo. Dovrete quindi spostare la vettura su un sollevatore, sollevarla, smontare ogni singola ruota, quindi accedere alle pastiglie dei freni per ispezionarle e vedere se è il caso di sostituirle. Attenzione, però, che dovrete evitare di sostituire le parti ancora accettabili, pena il rischio di spendere più di quanto il vostro cliente non sia disposto a pagare (il quale pagherà a prezzo fisso, a fronte di una sorta di preventivo).

Con l’avanzamento nel gioco avrete accesso a missioni più complicate, che vi vedranno impegnati a risolvere quel rumore percepito dal cliente, quindi dovrete investigare facendo i test di rito (come collegarsi al sistema On Board Diagnostic alla ricerca di errori della centralina, piuttosto che mettere la vettura sul banco a rulli per vedere se le prestazioni sono quelle che ci si attenderebbe da quel motore, oppure fare un test drive sulla pista di prova.

Ristrutturatore professionista

Tra un incarico e l’altro potrete anche divertirvi (se tutto ciò vi farà davvero divertire) andando in giro per sfasciacarrozze a recuperare rottami da restaurare, portandoli nel garage, smontandoli completamente, riparandoli e riassembaldoli per poi rivenderli a prezzo di mercato.

Non manca, ovviamente, una piccola sezione dedicata alla gestione estetica delle vetture con la scelta della vernice, decorazioni, alettoni tamarrissimi, piuttosto che alcune opzioni di tuning che possono fare felici gli appassionati del trash.

Con il completamento delle missioni avrete anche modo di acquisire nuovi strumenti utili a riparare le parti malfunzionanti, dandovi quindi la possibilità di incrementare i vostri ricavi alla fine della missione, piuttosto che ampliando il garage per consentirvi di gestire più ordini in parallelo e così via.

Va tuttavia evidenziato che anche una gestione poco oculata delle risorse economiche non porterà mai al fallimento, cosa che vi consentirà di muovere senza patemi di alcun tipo. Allo stesso modo non ci sono limiti di tempo: potrete impiegare anche mesi per risolvere quel particolare problema.

Enigmatico

Passando ai contenuti, si tratta di un titolo dalla longevità discreta, che si completa in una trentina di ore, a patto che riusciate a passare sopra la monotonia degli incarichi, i quali sono piuttosto diversificati, ma non introducono nulla che porti spunti davvero differenti rispetto al pregresso. Di conseguenza, la ripetitività e la noia sono il vero pericolo di questo titolo, che però si rende capace di donare soddisfazioni a chi lo apprezzerà come un insieme di enigmi da risolvere.

Tecnicamente il gioco non nasconde il suo limitato budget: graficamente si presenta in modo meno che discreto, un sonoro poco apprezzabile a causa di una musica ripetitiva quanto rockettara, senza dimenticare la riproduzione del rombo dei motori che ricorda davvero il campionamento dei titoli che si sentiva 2 generazioni di console fa.

Anche la gestione dei comandi e dell’interfaccia risulta migliorabile: mentre smontare si rivela un’operazione piuttosto semplice, rimontare diventa più laborioso in quanto dovrete selezionare l’apposito menu, entrare nella modalità, puntare dove va l’oggetto e quindi premere nuovamente il pulsante. In estrema sintesi, il feeling è quello di essere di fronte a un sistema adeguato all’abbinamento tastiera+mouse, magari meriterebbe di essere ripensato per il nostro joypad.

Non licenziato

Le vetture incluse nel gioco sono 48, che spaziano dalle utilitarie alle sportive passando dai fuoristrada e dalle muscle car d’epoca, con un paio di marchi riprodotti su licenza (tra cui Jeep), mentre la stragrande maggioranza dei veicoli è una riproduzione di controparti realmente esistenti camuffate con piccole differenze e un marchio inventato.

Va inoltre recriminata una oggettiva difficoltà nella gestione delle telecamere durante lo smontaggio e, soprattutto, la precisione del puntatore, il quale si rivela non particolarmente gestibile con lo stick analogico, richiedendovi più tentativi prima di riuscire a puntare quel dettaglio che vi siete prefissati di smontare.

Chiudiamo con i caricamenti piuttosto lunghi, che per fortuna non si presenteranno troppo frequentemente.